LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA - RITORNO AL PASSATO, SPERANDO NEL FUTURO
A Bisceglie la Paganese interrompe il processo di crescita e di autostima intrapreso nelle precedenti gare, tra campionato e coppa, sciogliendosi come una palla di neve al sole. Ci eravamo illusi, un pò tutti, dopo le convincenti prestazioni con Lecce e Catanzaro, anche se non suffragati da meritate vittorie, che Scarpa e compagni avessero finalmente trovato quella stabilità da tutti invocati, in primis dall'allenatore. Quest'ultimo ha dichiarato, che probabilmente non ha saputo trasferire alla squadra l'importanza di questa partita e che, come ha sottolineato nel post gara, i troppi elogi delle ultime settimane hanno minato la fragilità delle fondamenta di questa squadra. La partita non ha mai avuto un destino diverso in terra pugliese, con il Bisceglie che ha chiuso la pratica troppo presto, mettendo all'angolo come un puglile suonato la Paganese. Questa partita, come quella dell'esordio in campionato sotto la guida di Matrecano, ha messo in evidenza ancora una volta a distanza di un girone, che il male primordiale di questa squdra è proprio l'altalena su cui dondola la mentalità. Un continuo su e giù che non identifica la squadra nel suo essere, capace di mantenere quella concentrazione e determinazione tale durante l'arco di tutta la gara. Ed ecco allora che anche l'identikit dei calciatori che dovrebbero arrivare, il condizionale è d'obbligo quando si parla di mercato in casa Paganese, incarna quello di uomini con gli attributi e con malizia calcistica particolare, per ristrutturare l'ossatura di questo gruppo.
Ora si ritorna a giocare tra le tenebre di casa, in quel Marcello Torre che fa paura ancor di più dopo l'ultima prestazione di Bisceglie, con la speranza mai sopita di poter finalmente gioire davanti a propi tifosi. Arriva il Cosenza che all'andata incredibilmente, dopo la brutta prestazione con il Bisceglie alla prima uscita, fu battuto grazie anche ai miracoli di Gomis. Chiudere l'anno solare con la prima vittoria casalinga sarebbe un'ottima inizione di fiducia per tutto l'ambiente, prima della sosta. Dopodichè la palla passa nelle segrete stanze di via Filettine, dove sono attesi giorni importanti. Saranno giorni, quelli dell'inizio del 2018, proiettati su due fronti: quello del mercato e quello societario. Da un lato il direttore sportivo Bocchetti dovrà cercare, per quanto nelle sue possibilità e capacità, trovare quelle pedine adatte che servono a mister Favo per raddrizzare una Paganese da migliorare in tutti i reparti, soprattutto in difesa e centrocampo. Dall'altro lato il presidente Trapani, intenzionato a chiarire la posizione del club sul suo futuro con la conferenza stampa, una scelta quasi obbligata per come si sta trascinando una situazione ambientale ed economica non più adeguata alle ambizioni generali. Il parlare chiaro è fatto per gli amici e ciò servirà anche a mettere a tacere o amplificare, se vere, quelle voci che con insistenza circolano in città su eventuali e potenziali imprenditori interessati al club.
Nel frattempo, da appassionati al bene della Paganese, mi auguro che tutto si chiarisca al più presto da un versante o dall'altro così che, in questo nuovo anno che è alle porte, si chiarisca il futuro della club azzurrostellato. Un futuro che lo stesso presidente è voglioso di capire per progettarlo al meglio o da solo, e quindi con obiettivi ben definiti, o con altre forze che lo sostengono o senza di lui e passando il comando a forze fresche. A quest'ultime dico solo che, se relamente interessate, anche se sono molto scettico, alla Paganese di poterlo fare con la stessa passione, dedizione, amore, come sino ad esso ha fatto il più longevo presidente della storia della Paganese: Raffaele Trapani. Auguri e Buon Natale.
Peppe Nocera
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