LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA | LA BELLA GIOVENTÙ DI MISTER AGOVINO
Dopo il Barletta, cade anche il Matera e così la "piccola", riferendomi alla statura media dei calciatori, Paganese batte un'altra "grande" del campionato. Alzi la mano chi, alla stesura dei calendari, quest'estate avrebbe scommesso un euro sulla possibilità che gli azzurri di Agovino avessero, dopo tre giornate, sette punti in classifica, che potevano essere addirittura nove. Ovviamente mi ci metto anch'io tra gli scettici, soprattutto dopo aver visto all'opera la squadra nell'amichevole di Pompei. Non ebbi una buona impressione, tranne qualche spunto, contro una formazione d'eccellenza, anche se di rango, con gli azzurri che soffrirono pareggiando nel finale. Ora non salgo sul carro dei vincitori ma ammiro i vincitori!
Eravamo tutti consapevoli delle difficoltà del girone e non conoscendo appieno le potenzialità della squadra, eravamo in attesa delle prime prove ufficiali. Ma avevo una speranza, riposta verso la scelta del tecnico, di categoria, e da sempre additato come uno che "fa giocare bene le sue squadre". Dopo tre giornate di campionato ed una di coppa Italia, aldilà dei sette punti che possono arrivare anche per casualità o fortuna, questa squadra è bella da vedere.
Il Matera come il Barletta ha dovuto così rimandare ancora, a futuri impegni a Pagani, la possibilità di espugnare il Torre, non sfatando quel tabù di 53 anni in cui ha raccolto sette sconfitte e sei pareggi. Il Matera, come il Barletta, ha subito la partenza a razzo di Langella, già rimpianto ad Angri, e compagni che sin dalle prime battute hanno sciorinato un gran calcio fatto di tagli, verticalizzazioni ed inserimenti delle mezz' ali che hanno consentito a Coquin di portare la Paganese in vantaggio. Se poi nel momento di maggior pressione ad inizio secondo tempo, una ripartenza mette in condizione Orefice di ubriacare il malcapitato Cipolletta, ancora sotto shock, ed infilare, dopo averlo superato, il portiere del Matera è naturale che scatti la standing ovation. Applausi per un gruppo di ragazzi che stanno facendo stropicciare gli occhi al pubblico paganese che da tempo non vedeva giocare così bene la propria squadra. Per questo non bisogna andare troppo indietro nel tempo e fermarsi già all'anno scorso.
Come sempre, la difesa regge l'urto nei momenti delicati della gara grazie alla crescita costante di Galateofiore e di Esposito con il jolly De Feo che non fa più notizia. Questa bella gioventù è rappresentata dalla sorpresa Porzio e Ianniello, per parlare di 2005, che con le dovute proporzioni sembra ricordare la banda di sconosciuti che costituirono il Foggia di Zemanlandia una trentina d'anni fa. Che con i vari Signori-Baiano-Rambauti eccellenti terminali di un 4-3-3 delle meraviglie incantò in quel periodo l'Italia del pallone.
Troppi complimenti? No! Tutti meritati per quello che ha fatto vedere questa Paganese ed il suo tecnico. Ora però come ogni vittoria va archiviata da domani. C'è una salvezza da conquistare ed altri punti da mettere in cassaforte preparando al meglio la trasferta in casa del Gallipoli.
Peppe Nocera - paganesemania.it
Foto Paganese Calcio
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