
LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA | CHI FA GOL, VINCE!
L'avvio di campionato della Paganese ha dato già delle piccole indicazioni, ovviamente molto estemporanee, su cui ragionare e riflettere. La vittoria di Nardò aveva dato una bella spinta all'ambiente, in vista dell'esordio casalingo, ma meritevole di conferme che sono arrivate a sprazzi nonostante l'immeritata sconfitta. La seconda caduta, in quel di Andria, ha evidenziato e messo il cerchietto rosso. Tre gare, poche, per esprimere giudizi definitivi anche il tecnico ha detto che ne serviranno sette, otto, per avere chiara la natura di una formazione. Tutto vero ma mister Novelli saprà, vista la sua grande esperienza, che purtroppo nel calcio gli allenatori guardano le prestazioni mentre i tifosi, e penso pure la società, guardano ai risultati che determinano il tutto. Fatta questa premessa, entrando nello specifico, l'analisi della seconda sconfitta consecutiva si potrebbe racchiudere in un solo dato: chi fa gol vince. Voglio dire che la differenza tra le due formazioni l'ha fatta il cecchino. L'Andria aveva Marquez e la Paganese no. Come con l'Heraclea le buone trame di gioco, le idee di base che mostra la squadra nella sua applicazione non sono bastate. Un peccato perchè in entrambe le partite la Paganese non avrebbe meritato la sconfitta. Ad Andria, Costanzo e compagni sono stati puniti nel momento migliore del secondo tempo, dopo una prima frazione timorosa, due conclusioni nello specchio Odianose e Argan̈araz ed una punizione deviata dalla barriera. Odianose pur sacrificandosi in lungo e largo continua a ritrovarsi puntualmente in fuorigioco vanificando le sue sgroppate. Per l'argentino, me lo aspettavo dall'inizio, in due gare è stato impiegato dieci minuti ma ha creato due occasioni limpide, di testa con la formazione foggiana e sfiorando il palo in diagonale ad Andria. Due attaccanti da caratteristiche diverse che dovranno trovare le giuste coordinate per pungere i portieri avversari.
La società, nel frattempo vista la spia rossa dell'attacco, è corsa ai ripari con il giovane ma promettente Aprea e il più navigato Negro ex Savoia. Saranno i punteri giusti per alimentare il reparto offensivo? Staremo a vedere. Già mercoledì sera l'Acerrana sarà avversario meno probante degli ultimi e dunque si attendono risposte concrete. Tradotto: i tre punti per evitare che i mugugni, che già covano sotto la cenere, si trasformano in incendio.
Peppe Nocera - paganesemania.it
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