ATTENTI AL SICA...RIO

ATTENTI AL SICA...RIO | CRISTIAN GALANO, IL ROBBEN DI PUGLIA

Un foggiano a Bari. Non è il titolo di un film, ma la favola di Cristian Galano, attaccante classe '91 legato indissolubilmente alla storia dei biancorossi e su cui la Real Normanna ha puntato in estate per tornare grande, assicurandosi anche due ex azzurrostellati come Andrea Spurio e Giuseppe Esposito. "È arrivato il Robben di Puglia", così celebrava il club granata dopo l'accordo col giocatore, reduce da un'annata in Eccellenza pugliese - condita da tre gol - col Polimnia. Una apparizione tanto inedita quanto fugace per lui che in questa categoria non aveva mai militato. "Avevo bisogno di ritrovare nuovi stimoli in una piazza che, per calore e blasone, potesse consentire di esprimermi al meglio. In realtà sognavo il ritorno nel professionismo, ma Aversa ti mette di fronte a tante responsabilità", la risposta fiera di Galano. Ed è stato subito amore. La cavalcata professionale del jolly offensivo foggiano non ha bisogno di presentazioni e nasce proprio a Bari, dove arriva ad esordire con la Primavera nel novembre del 2007 in una gara vinta in trasferta con la Roma.

A tenerlo a battesimo è mister Vincenzo Tavarilli ma sarà poi lo storico bomber dei galletti, Pietro Maiellaro, a fargli spiccare il volo consentendogli anche di esordire in prima squadra in serie B, a fine maggio del 2009, in una trasferta persa a Salerno. A pensare chi era il tecnico dell'epoca vengono un po' i brividi: Antonio Conte. Quel Bari si era già guadagnato il premio della serie A e l'attuale trainer del Napoli non ci pensò su due volte prima di fargli condividere uno scorcio di felicità per una trentina di minuti al posto di Guberti. Il risultato era sull'1-1 e poi si sarebbe fissato sul 3-2 per i granata. Ironia della sorte, il gol del vantaggio dei padroni di casa, pochi minuti dopo l'ingresso in campo di Galano, lo avrebbe siglato Ciccio Scarpa. Ma questa è un'altra storia. Galano e Conte sono peraltro legati da un filo rosso assai robusto: entrambi espressioni di città calcisticamente rivali del capoluogo pugliese, eppure così amati e venerati ancora oggi per aver scritto pagine indelebili di storia biancorossa.

In Primavera, Galano conosce elementi come Albadoro, Bellomo e Mimmo Aliperta e, dopo un triennio, saluta con nove reti all'attivo. Il Gubbio nota questo ragazzo nemmeno ventenne che ha qualità, fantasia, inserimenti, che un po' ricorda Cassano anche per la statura. E lo porta alla corte di Vincenzo Torrente che lo piazza come esterno offensivo nel suo 4-3-3. Alla fine saranno cinque i centri in 30 presenze con una comoda promozione in B, ed a farne le spese è il Sorrento di Simonelli, a lungo capolista nel girone A di Prima Divisione. Tuttavia il richiamo di casa è più forte di tutto e Cristian decide di tornare là dove è tracciato il suo destino, senza comunque perdere una categoria tanto faticosamente guadagnata sul campo. Col Bari militerà complessivamente sette stagioni in tre epoche diverse, vivendo il dramma del fallimento nel 2018 e, dopo due annate e mezza a Pescara, la successiva era De Laurentiis. Rientra infatti a Bari nel 2022 come rinforzo di lusso nel mercato di riparazione e, pochi mesi dopo, si toglie lo sfizio di tornare in B con la squadra di Michele Mignani. In realtà Galano non aveva tradito nemmeno quattro anni prima, in quei mesi crepuscolari della gestione Giancaspro che anticipavano il crac, quando era stato capace di assicurare 14 centri in 32 presenze (suo record assoluto di gol) col sigillo di una rete al Cittadella nel turno preliminare dei play-off. Ora è più chiaro perché a Bari lui sia una icona indiscussa.

E poco importa che, proprio nel novembre del 2017, la zampata che condannò al San Nicola il Foggia al 90' (figlia di un assist da antologia di Antonio Floro Flores) non fu festeggiata a dovere mentre il pubblico impazziva di gioia. Mai rinnegare le origini, un must che fu apprezzato anche a Bari. In realtà, Galano i colori del Foggia li ha vestiti proprio la stagione successiva, decidendo di lasciare sul più bello il Parma e la serie A. Ma forse non era destino che dovesse diventare profeta anche in patria. Al termine di quella annata, i rossoneri retrocessero mestamente in C ed è forse questa l'unica "macchia" su una carriera prestigiosa. L'unico vero rimpianto che non lo abbandona, persino più doloroso del salto all'indietro col Pescara nel 2021.

Fatto sta che Galano non ha mai smesso di credere in se stesso, sapendo di poter essere ancora utile e influente. E di certo non è stata l'esperienza choc di Brindisi, in un contesto già traballante di suo, a scalfire le sue convizioni. Finora ad Aversa sono 11 le presenze accumulate ed un gol pesantissimo che ha deciso la sfida col Pompei. Mister Giovanni Sannazzaro non sempre lo ha scelto dall'inizio preferendolo perlopiù nelle vesti di padre nobile, ma lo ha utilizzato in ogni caso da terminale offensivo nel 3-5-2 e, prevalentemente, nel 4-3-3. Voglia, esperienza e carisma sono comunque i valori aggiunti che l'ex barese sta mettendo a disposizione dei normanni, niente affatto intenzionati a fare le comparse in questo campionato.

Stefano Sica - paganesemania.it

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