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FOCUS - LE LACRIME DI LIBERAZIONE E LA CONFERMA DI ABOU DIOP

Con sei punti in più in classifica e con un entusiasmo che comincia a far capolino in tutte le componenti dell’ambiente, riprendo a disquisire della magica stella e dei suoi protagonisti. Vi assicuro che il derby con la Cavese non era andato giù a nessuno di noi presenti al Menti. L’atteggiamento mentale della squadra e lo scarso apporto fornito dai suoi elementi più rappresentativi avevano lasciato tante perplessità, forse ricomparse come veri e propri fantasmi anche per un passato non troppo lontano. Poi è bastata una seconda parte di gara contro il Rende per riprendere fiducia, pur sempre senza spingerci oltre con la mente. La vittoria in trasferta a Rieti ci ha galvanizzato e mi permette finalmente, dopo una settimana di assenza, di analizzare da vicino il protagonista di questa settimana pazzesca a tinte azzurrostellate. 

Il cerchio stavolta si stringe attorno ad Abou Diop, finalmente sbloccatosi in area avversaria con tanto di lacrime di commozione. Una doppietta contro il Rende e la rete in apertura domenica scorsa hanno fatto scivolare via tutti i veli su un attaccante da sempre tenuto in grande considerazione dagli addetti ai lavori, ma mai esploso definitivamente in C. La chance offerta alla punta senegalese dalla società del presidente Trapani è di quelle troppo ghiotte da sprecare malamente. Confesso che la prestazione di Diop contro la Cavese mi aveva fatto storcere il naso non poco. Abulico, inconsistente e talvolta avulso dalla manovra della squadra, la punta scuola Torino sembrava quasi essere un turista di passaggio in maglia azzurra così come il compagno di reparto Calil dal quale è lecito attendersi immediati segnali di risveglio. Il match di metà settimana con il Rende ci ha invece consegnato un calciatore tirato a lucido che ha sofferto tantissimo l’astinenza sottoporta. Colpo di testa e tocco vincente su assist di Caccetta, freddezza esemplare a Rieti hanno permesso al timido Abou di migliorare già lo score realizzativo della scorsa stagione con la casacca della Vis Pesaro

Benvoluto dai compagni dentro e fuori dal campo, Diop non è proprio l’esempio della prima punta propriamente detta ma più un rapinatore d’area o contropiedista abile a sfruttare le sue doti in velocità. Erra crede tanto nel suo talento e si aspetta ancora molto da lui. Il calciatore, dopo le prime iniziali difficoltà di ambientamento, si sta ritagliando uno spazio importante ma saranno solo le successive sfide che ci permetteranno di esprimere un giudizio più veritiero. Le difese di Rende e Rieti, non a caso cenerentole del girone, rappresentano una sorta di test di affidabilità fino ad un determinato step. Non si può pretendere di timbrare il cartellino in ogni gara ma mostrare i muscoli contro difese d’alta classifica spazzerà via qualche ulteriore alone di scetticismo che è ugualmente inevitabile. Per ora godiamoci il magic moment di questo ragazzo dal sorriso sornione e dalla simpatica timidezza. Contro la Reggina attendiamoci altri segnali di crescita….magari conditi da qualche marcatura pesante per avvicinarci in anticipo alla quota salvezza. 

Francesco Pepe
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