LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA | LA FORZA DI QUESTA PAGANESE? NELL'EQUILIBRIO DI NOVELLI!
La partita con il Gravina, nonostante la formazione pugliese non velegiasse nei quartieri nobili della classifica, era considerata non semplice alla vigilia. Una difficoltà dettata dalla presenza sulla sua panchina di Nicola Ragno, un tecnico tra i più vincenti dell categoria - 12 campionati vinti - dalla struttura della squadra e dalle capacità dei singoli: da Giampa in difesa a Basanisi a centrocampo, alla coppia d'attacco Molina - Santoro allo stesso portiere Colzani, scuola Milan, nonostante l'uscita maldestra sul gol vittoria della Paganese. Una squadra rognosa insomma che tale s'è dimostrata in campo facendo penare gli azzurri sino alla fine compreso il palo da brividi colpito allo scadere. Sarebbe stato troppo come ha sottolineato, onestamente, nel dopo gara mister Ragno ammettendo la superiorità della Paganese ritenendo meritata la vittoria.
Le partite della Paganese, ormai, sono delle fotocopie: gioca bene, spreca tanto, colpisce minimo un palo o una traversa a partita per poi vincere con il minimo scarto. Credo che cercare una soluzione al problema realizzativo, o soffermarci su di esso, non ha più senso se, nonostante il lavoro, non si riesce a non soffrire sino alla fine vincendole tutte di corto muso. Il predominio straripante fisico e di occasioni, che si verifica spesso nelle riprese, fa passare in secondo piano quello che è il minimo dato realizzativo. Questa Paganese tambureggiante ha un'energia tale che ‘frulla’ gli avversari, sfiancandoli sin quando non riesce a trovare la soluzione finale.
Intanto, la ‘sfinge’ Novelli predica il suo vangelo ai ‘poveri’ giornalisti che nei post gara continuano a chiedere: se arriva un attaccante, come affrontare le avversarie sul cammino di questi ragazzi terribili, come gestire l'alta classifica. Lui? Calmo, tranquillo, imperturbabile, sempre garbato e disponibile nelle risposte, declinando sempre lo stesso sostantivo: equilibrio! La forza di questa squadra è proprio lì: nell'equilibrio di Novelli. Ne ha viste tante e non cade nel tranello spegnendo ogni fuoco d'entusiasmo all'esterno, quello che può gestire, perchè invece il Torre è sempre più ribollente di passione, come diceva un caro telecronista Mimmo Russo. Quella spinta della Curva Nord, anzi, è propellente per gli azzurri in campo che anche grazie al vento che spinge alle loro spalle si spingono anche oltre l'immaginabile dove è arrivata sino ad ora. E quando a cinque dalla fine è entrato in campo Faella il termometro è schizzato e se l'avesse messa dentro non immagino cosa sarebbe successo. Ma come ha fatto capire Novelli bisogna, anche Faella, entrare nel suo spartito perchè questa è la squadra del Noi non dell'Io.
Peppe Nocera - paganesemania.it


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