TITOLI DI CODA

TITOLI DI CODA - IL CORAGGIO E LA FORZA DI (NON) CAMBIARE

Si apre un nuovo anno per la Paganese, dopo gli ultimi giorni caldi del 2020

Si è concluso un 2020 assurdo, un anno che difficilmente dimenticheremo per tutto ciò che è successo e per tutto quello di cui ci ha privato. Abbiamo aperto le porte al 2021 con nuova speranza, sapendo che certamente non ci riapproprieremo subito della nostra "vita", ma confidando in un graduale ritorno alla normalità. Anche per la Paganese - calcisticamente parlando - non è stato un 2020 ricco di emozioni e soddisfazioni, anzi l'anno è sfilato via in maniera abbastanza anonima. Nella prima parte dell'anno, gli azzurrostellati hanno consolidato il bottino raccolto nel girone d'andata dello scorso campionato con tanti pareggi, senza mai rischiare di essere risucchiati nei playout. Nell'ultima parte del 2020, invece, l'andamento della squadra è stato costantamente altalenante, con pochi alti e parecchi bassi. Le ultime due partite contro Monopoli e Foggia hanno fatto sprofondare la Paganese al penultimo posto, toccando il fondo di una stagione sin qui problematica e mettendo a rischio la panchina di Alessandro Erra. L'allenatore salernitano ha concluso il suo primo anno intero in azzurrostellato (non accadeva dal 2016, altro anno bisestile, con Grassadonia: poi gli azzurrostellati non hanno più trovato stabilità tecnica) nella maniera più rocambolesca possibile. Prima - di fatto - esonerato all'indomani dell'ultimo match dell'anno, poi richiamato nel giro di poche ore dopo il gran rifiuto di Campilongo che, dopo una stretta di mano e una quasi totale intesa, è ritornato alla Cavese lasciando la Paganese col cosiddetto "cerino in mano". A dimostrazione che, sfumato l'attuale trainer della Cavese, l'unica alternativa ad Erra era lo stesso Erra, in base a quelle che sono le esigenze della società.

Si va avanti insieme, quindi, che è probabilmente la scelta più giusta perchè l'allenatore di Coperchia avrebbe pagato per colpe non tutte sue. Certo, le ultime due prestazioni hanno lasciato a desiderare e l'impressione di una diversità di lunghezza d'onda fra squadra e tecnico, società e tecnico, è apparsa abbastanza netta. Il modo col quale Erra è stato confermato lascia quantomeno a desiderare, perchè nessuna delle componenti ne esce bene da questa vicenda: la dirigenza, protagonista di questo balletto, impreparata al no di Campilongo e che non è andata fino in fondo nel ribaltone teorizzato, e lo stesso allenatore, che ora dovrà riconquistare la fiducia in primis dello spogliatoio dimostrando di non essere stato delegittimato e della stessa società che lo aveva messo alla porta. Ma un altro allenatore avrebbe dovuto comunque avere a disposizione innesti di esperienza e qualità, per andare a rinforzare una rosa che è stata sopravvalutata in avvio di stagione, da tutti. Si prosegue nell'ottica di un mercato invernale che, per quanto complicato viste le difficoltà economiche di un po' tutte le società, dovrà regalare alla Paganese pedine imprescindibili per poter mettere in sicurezza una classifica deficitaria.

All'orizzonte ci sono due scontri diretti contro Potenza e Casertana, che diranno subito come psicologicamente la Paganese ha reagito a questo "ribaltone rientrato" coinciso con le festività natalizie. La fiducia rinnovata ad Erra negli ultimi giorni del 2020 sarà testata già in queste due sfide, per dimostrare - come è stato detto dal club - che veramente si crede nel "progetto" e nel "percorso di crescita" intrapreso con e dal tecnico salernitano. Si vedrà, insomma, se il coraggio di (non) cambiare sia stato forzato-dovuto oppure creduto-pensato.

Danilo Sorrentino
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