10-0: NUMERI, ANEDDOTI E CURIOSITA' DI PAGANESE-CASERTANA
La meravigliosa risposta del pubblico di Pagani che non è mai fortunato, l'inciviltà di chi non è tifoso, l'ordine pubblico approssimativo, Orlando core 'ngrato e Alcibiade col turbante. Questo e tanto altro in 10-0. la rubrica "semiseria" di #paganesemania, che vi racconta così #PaganeseCasertana
DIECI alla meravigliosa risposta del pubblico di Pagani per il derby con la Casertana. Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, Pagani ha risposto presente. Quasi pieno il settore distinti, l'unico coperto, buona cornice anche in curva dove è stata da applausi la coreografica in ricordo di Sly, irriducibili i tifosi assiepati in tribuna, coperti da qualche ombrello. Peccato solo per il risultato finale, ma sembra quasi una maledizione. Ogni volta che viene tanta gente allo stadio, vedi Catanzaro l'anno scorso, finisce sempre con i rimpianti. E non regge la storia dell'occasionale che porta male...qualche altra forza sovrumana c'è.
NOVE le volte in cui, solo nella ripresa, il terzino sinistro della Paganese, Giovanni Della Corte, è arrivato al cross sul fondo senza farne arrivare neppure uno al centro. La catena mancina degli azzurrostellati ha funzionato bene, ma qualcosa è ancora da sistemare nell'ultimo passaggio. Il numero 3, apprezzabile per l'impegno e per aver "falciato" la propria fascia, si è perso quasi sempre nell'ultimo passaggio: fra cross corti e altri ribattuti dalla schiena del diretto marcatore, i rifornimenti per gli attaccanti sono stati nulli.
OTTO i minuti prima della gara in cui sul Marcello Torre ha fatto capolino la pioggia. Sembrava una serata tranquilla, col tempo che appariva clemente ed invece si stava preservando per i 90' di partita. Peccato per quanti avevano già lasciato il proprio ombrello all'ingresso dello stadio..purtroppo non è stato neppure rispettato il detto "gara bagnata, gara fortunata".
SETTE alla prestazione complessiva della Paganese, che nonostante alcuni uomini non ancora in condizione, in particolare quelli arrivati in extremis, ha dimostrato di poter dire la sua in questo campionato. Come detto già dopo Matera, è il manico che è buono, nel senso che Grassadonia è una garanzia. La squadra gioca, i movimenti studiati in allenamento spesso e volentieri vengono messi in pratica e, quando anche le gambe accompagneranno la mente per oltre 90', i risultati arriveranno.
SEI i giocatori arrivati nell'ultima settimana, se si aggiunge anche Alcibiade, giunto prima della sfida col Matera ma non sceso in campo. Di questi sei, due sono partiti titolari, lo stesso difensore ex Lecce e l'attaccante Iunco, con due allenamenti nelle gambe coi nuovi compagni. Sono invece subentrati a gara in corso Reginaldo, Maiorano e Celiento, mentre il sesto, l'ex milanista Mauri, non è stato convocato perchè in ritardo di condizione. Numeri che spiegano come ancora una volta, per i motivi che tutti conosciamo, la squadra è stata completata - e manca ancora un difensore - a campionato ormai iniziato. Servono tempo e pazienza, ma con qualche punticino in più.
CINQUE fra carabinieri e steward intervenuti per primi all'esterno dello stadio fra curva e tribuna, per evitare il contatto fra la tifoseria della Casertana e gli spettatori della tribuna che stavano lasciando il Torre. Pochi, decisamente pochi. Ma non per loro colpa. La macchina dell'ordine pubblico si è messa in moto troppo tardi e quando i danni, anche in giro per la città, erano già stati consumati. Gli interrogativi restano tanti (il primo: era necessario giocarla in notturna?) come tanto grande è l'inciviltà di gente che non ha nulla a che vedere col calcio.
QUATTRO le punizioni ricevute dalla Paganese nel primo tempo e puntualmente sprecate con soluzioni a dir poco cervellotiche. E' vero che l'anno scorso eravamo stati abituati troppo bene con Carcione e Caccavallo, ma è lecito attendersi di più dagli schemi su palla inattiva che possono costituire vere e proprie palle-gol. Lo sa bene anche Grassadonia, contrariato in più di un'occasione per questo motivo. E quando Marruocco, nel finale di primo tempo, si era avvicinato a Zerbo sul punto di battuta di quel calcio di punizione, facendosi 60 metri di campo, chi non ha pensato: "ora calcia lui".
TRE le partite giocate da Luca Orlando da ex a Pagani, con le maglie di Messina, Ischia e Casertana. Eccezion fatta per la sfida coi peloritani nel settembre 2014 (Grassadonia era suo allenatore), l'attaccante salernitano ha trovato sempre il gol, proprio contro il suo vecchio mentore, il tecnico che lo ha lanciato, nello stadio in cui si è consacrato. L'anno scorso, quando giocava con l'Ischia, realizzò a Pagani il suo unico gol dell'esperienza con gli isolani, esultando, come aveva promesso. Ancor più decisivo il gol di domenica sera, con tanto di corsa sotto la curva rossoblù senza maglia. Anche quello dell'altra sera è stato il suo primo gol con la Casertana: se ci sta leggendo, sta facendo gli scongiuri...
DUE gli errori del difensore Luigi Silvestri nelle due partite di campionato disputate fin qui. L'ex centrale del Messina, che si era presentato al Torre con un gran gol contro la Reggina, è stato protagonista in negativo nelle sfide con Matera e Casertana, pur disputando nel complesso due buone prestazioni. Al XXI Settembre innescò la rete dell'1-0 con un passaggio sbagliato, domenica ha lasciato sfilare il cross di Carlini pensando che alle sue spalle non ci fosse nessuno. E per fortuna Orlando è un suo amico..bella considerazione ha di lui, considerato come nessuno.
UNO il minuto di gioco disputato dal compagno di reparto di Silvestri, Raffaele Alcibiade, senza "turbante". Pronti via e dopo neppure sessanta secondi l'ex Lecce subisce un colpo alla testa che lo costringe ad indossare una vistosa fasciatura per tutto il resto della partita. Niente paura, però, perchè dal "turbante" Alcibiade trae la forza per buttare giù una gara di livello
ZERO le parate del capitano Marruocco nel corso della partita con la Casertana. Non perchè non ne abbia fatta neppure una, ma perchè non c'è stata la necessità, non avendo subito un tiro in porta. L'estremo difensore azzurrostellato stava rischiando di fermare anche Orlando, cercando di non soccombere: sarebbe stato un autentico miracolo. Ma questo dimostra anche che la Paganese non ha affatto subìto nulla e meritava ben altro trattamento e risultato.
Danilo Sorrentino
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