10-0: NUMERI E ANEDDOTI DI AKRAGAS-PAGANESE
I super tifosi della Paganese in una Sicilia nefasta per gli azzurrostellati, il diplomatico Grassadonia, l'arbitro pacchiano ed il campo non rizollato dal giardiniere Legrottaglie. Questo e tanto altro in 10-0, la rubrica "semiseria" di #paganesemania, che vi racconta così #AkragasPaganese
DIECI agli irriducibili tifosi della Paganese della Gioventù, che hanno in pratica viaggiato 24 ore per "festeggiare" a modo loro l'anniversario della propria fondazione. Una bella sorpresa anche per i giocatori azzurrostellati, che si sono sentiti meno soli all'Esseneto, anche se purtroppo la festa è stata rovinata dal risultato. La festa dei 16, però, non è stata per niente intaccata: cori, divertimento ed aggregazione, in attesa di tempi migliori - a livello di pubblico - che ci auguriamo possano ritornare presto.
NOVE i giocatori acquistati a gennaio dalla Paganese: Parente, Penna, Sirignano, Cassata, Corticchia, Della Corte, De Vita, Tommasone e Vella. Dopo la gara con l'Akragas, in cui hanno esordito Corticchia e De Vita, per tutti c'è stato il debutto in azzurrostellato. Poco minutaggio comunque per la maggior parte di loro, ma l'impressione è che per ora il solo Sirignano (manco a farlo apposta il più esperto) sia riuscito ad entrare in pianta stabile nella schiera dei titolari, con una nota di merito per Della Corte. Per gli altri le occasioni non mancheranno, ma devono sfruttare ogni minuto a loro disposizione.
OTTO alla diplomazia di Grassadonia in sala stampa dopo la gara. Il primo pensiero del tecnico salernitano è quello di rendere merito agli avversari, strigliare i suoi per un primo tempo con poca intensità e poi - giustamente - si sofferma sulla svista dell'arbitro. Ma senza esagerare. La parola più pesante che riesce ad usare è "pacchiana" per definire l'episodio. Bisogna anche saper perdere. Immaginiamo per un attimo che fosse accaduto a qualche altro allenatore. L'esordio sarebbe stato più o meno questo: "abbiamo subito un furto, uno scippo, un atto deliquenziale". Con la schiettezza che ci contraddistingue.
SETTE risultati utili consecutivi. A tanto si è fermata la Paganese che l'ultima sconfitta l'aveva subita per mano del Catania e che in questo 2016 non aveva ancora perso. Un filotto comunque più che positivo (fatto di 15 punti), dato che ha portato gli azzurrostellati al settimo posto in classifica, ma soprattutto a distanza di sicurezza dalla zona playout. E la salvezza è sempre più vicina...
SEI i gol di Di Piazza fino a domenica. L'attaccante di Partinico, match-winner dell'Esseneto, è salito a quota 7 in campionato, a cui si aggiungono i due gol in Coppa Italia proprio al Marcello Torre, contro la Paganese baby (in porta c'era l'attuale vice-Marruocco, Borsellini). Non aveva mai segnato in campionato contro la Paganese finora, lui che per più di SEI sessioni di mercato è stato accostato ai liguorini. Pallino dell'ex dg Cocchino D'Eboli, per un motivo o per l'altro il matrimonio con Di Piazza non c'è mai stato. Chissà in futuro...
CINQUE le gare in cui la Paganese, terzo miglior attacco del campionato con Benevento e Juve Stabia, è rimasta a secco in questa stagione. E proprio due volte contro l'Akragas, che si conferma bestia nera della squadra di Grassadonia. Due gare, però, completamente diverse. All'andata una Paganese anche sfortunata perse contro una squadra, quella di Legrottaglie, che comunque se la giocò a viso aperto. Domenica, invece, nel secondo tempo, l'Akragas ha eretto un muro davanti alla sua porta: uno di quelli auspicati da Salvini per la vicina Lampedusa.
QUATTRO le ore trascorse, tra pullman da Agrigento e in aeroporto a Catania, dalla Paganese pensando e ripensando alla sconfitta prima di sapere che il dio Eolo, in Campania, stava facendo talmente tanti danni da impedire il rientro a casa. E così è scattata la notte supplementare in terra siciliana. Visti anche i risultati: per fortuna che in Sicilia non ci torniamo più per quest'anno.
TRE su tre le sconfitte subite in stagione dalla Paganese contro l'Akragas. Decisamente indolore e pressochè inutile quella estiva in Coppa Italia (seppur rotonda: 0-4), molto più difficili da digerire le due in campionato, entrambe per 1-0. E poi è sempre una prima volta. All'andata fu la prima sconfitta in casa, la seconda di fila dopo quella di Rieti. Domenica è arrivata la prima sconfitta del girone di ritorno.
DUE i gialli che avrebbe dovuto prendere Francesco Salandria, terzino destro dell'Akragas, che decise la gara d'andata. Domenica ancora una volta protagonista, stavolta in negativo, dato che è stato graziato dal direttore di gara perchè andava espulso. Una situazione "pacchiana", per dirla alla Grassadonia, davvero difficile da non vedere. Cosa sia successo non è dato saperlo, lo sa solo il signor Curti che probabilmente avrà tempo per pensare sull'errore commesso nelle domeniche in cui resterà a casa (il minimo!). Bastava semplicemente prestare maggiore attenzione e guardare in faccia il povero Salandria. Nell'inequivocabile scatto di Mirco Sorrentino lui è a terra ed implora pietà. Mentre il povero compagno bulgaro, Dyulgerov, prova a spiegare all'arbitro che lui non c'entra nulla. Poi capisce che è meglio stare zitti...
UNO il punto preso in Sicilia dalla Paganese, sfortunata in terra siciliana dove ritornerà l'anno prossimo. E per fortuna direi. La Paganese sorride solo in Puglia e con le pugliesi, mentre con le siciliane non è mai riuscita a vincere. Due sconfitte in Sicilia (con Catania e Akragas), solo pareggio a Messina. Mentre in casa un punto solo coi peloritani, oltre alla già citata sconfitta con l'Akragas. Resta da giocare solo la sfida di ritorno, in casa, col Catania, per aggiornare le statistiche. Ma è sempre meglio avere un buon trend con le pugliesi (che sono cinque e portano più punti) che con le siciliane.
ZERO al terreno di gioco dell'Esseneto. Qualcuno, di parte akragantina, ha voluto insinuare che fosse in buone condizioni: spero scherzasse. Un terreno di gioco che non ha favorito nessuna delle due, sia chiaro, ma che ha dato il la ad una partita davvero priva di contenuti. Eppure gli spalti erano tenuti bene, grazie alla mano di pittura che aveva dato Legrottaglie con i suoi giocatori nel girone d'andata. Peccato che l'ex difensore sia andato via, altrimenti ad Agrigento gli avrebbero fatto rizollare anche il campo.
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