10-0: NUMERI, ANEDDOTI E CURIOSITA' DI PAGANESE-SIRACUSA
La dura vita dei terzini e degli assistenti, il catenaccio del Siracusa, la diplomazia di Sottil e l'alchimia fra Iunco e Reginaldo. Questo e tanto altro in 10-0, la rubrica "semiseria" di #paganesemania, che vi racconta così #PaganeseSiracusa
DIECI alla mira del terzino del Siracusa Brumat che, a metà ripresa, in un'azione di flipper nei pressi della panchina ospite, colpisce in pieno il primo assistente, il signor Urselli di Taranto. Quest'ultimo, dopo un tentativo di restare in piedi, si ritrova costretto ad alzare...bandiera bianca e si accascia al suolo, soccorso dallo staff medico di entrambe le squadre. Una scena che ha suscitato ilarità fra i tifosi ma anche fra gli stessi calciatori. Episodio che ha stordito in particolare l'arbitro il quale non ha interrotto subito il gioco (il pallone era uscito se ha colpito l'assistente, che dite?), facendolo riprendere poi con la rimessa laterale. In confusione...
NOVE il minuto di gioco in cui il Siracusa ha superato per la prima volta la metà campo, conquistando il calcio di punizione da cui è poi nato il primo pericolo della partita per la Paganese, cioè il gol-non gol di Spinelli. Il gioco del Siracusa è apparso chiaro sin dalle prime battute: tutti dietro la linea della palla nella speranza di trovare la ripartenza giusta e giocandosi tutto sulle palle inattive. Anche Capuano nei tempi che furono riusciva ad esprimersi meglio.
OTTO alla diplomazia di mister Sottil in sala stampa quando gli si chiede del perchè delle scintille a gara in corso con Grassadonia. Battibecco a distanza iniziato nell'occasione in cui un giocatore del Siracusa era rimasto a terra e la Paganese aveva continuato a giocare; battibecco acuitosi subito dopo la rete azzurrostellata, con i due allenatori che, in alcuni frangenti della gara, si sono scambiati occhiate e frecciate. "Finisce tutto in campo", ha detto Sottil. Ma una cosa è certa: c'è simpatia reciproca.
SETTE all'impatto con la partita dei sempreverde Antimo Iunco ed Emanuele Catania. I loro ingressi in campo hanno dato qualcosa in più alle rispettive squadra, permettendo - il primo - il vantaggio alla Paganese e portando - il secondo - il pareggio al Siracusa. La dimostrazione che i giocatori di qualità, pur giocando poco, riescono sempre ad incidere.
SEI le gare del girone C giocate martedì alle 14.30. Una decisione scellerata, che ha portato inevitabilmente alla desertificazione degli stadi. Infatti, se si escludono i 6mila spettatori di Catania - comunque non negli standard - in totale hanno assistito alle gare del pomeriggio in Lega Pro poco meno di 5mila spettatori, cioè meno di mille a partita. In media Agrigento e Messina, poco più di 500, invece, gli spettatori presenti a Pagani e Francavilla, mentre i 1800 di Andria hanno tenuto la media più alta. Non è così che si avvicina la gente allo stadio...
CINQUE le rimonte subite dalla Paganese in 17 partite, cioè quasi una ogni sei partite. Oltre alle trasferte di Cosenza, Catania e Fondi, dove è arrivata una sconfitta, gli azzurrostellati hanno perso quattro punti fra Francavilla e Siracusa, al Torre. Dopo il vantaggio iniziale, la squadra di Grassadonia ha accusato ancora una volta la "sindrome del gol fatto" e si è fatta rimontare prendendo un gol evitabile, come sempre. Prendersela sempre con la sfortuna è una scusa che non regge più.
QUATTRO gli assist stagionali di Antimo Iunco che non ha ancora trovato la strada del gol ma ha messo già quattro volte i compagni in condizione di segnare, pur avendo giocato solo otto spezzoni di partita. Per conferma chiedere a Reginaldo, che ha usufruito di tre assist dell'ex attaccante del Trapani, fra Catanzaro, Akragas e Siracusa. I due dimostrano di avere un'alchimia pazzesca, essendo due giocatori che danno del tu al pallone e che, a livello tecnico, non hanno nulla a che vedere con questa categoria. Tre assist simili, entrambi sulla linea del fuorigioco. Il quarto, invece, Iunco l'ha confezionato sempre a Catanzaro per Deli, che mai come in questo momento ne avrebbe ancora bisogno.
TRE i rinvii sbagliati da Santurro nei primi minuti di gara. L'ex portiere del Savoia ha dovuto prendere le misure col rettangolo verde del Torre prima di riuscire a mettere in moto i propri compagni, in particolare Scardina, per quella che è stata la giocata più utilizzata dal Siracusa.
DUE i gol di Filippo Scardina in campionato, ma anche contro la Paganese nella sua carriera, in cui non si è distinto per la sua prolificità al gol. L'attaccante cresciuto nelle giovanili della Roma ha un conto aperto con gli azzurrostellati, dato che anche l'anno scorso - quando vestiva la maglia della Lupa Castelli Romani - castigò la formazione di Grassadonia imponendogli il primo stop in campionato. L'azzurrostellato è per Scardina un po' come il rosso per il toro: non si sa perchè ma c'è un'attrazione fatale. Arrivederci al ritorno!
UNO il cross del terzino sinistro del Siracusa, Dentice, che nell'unica occasione in cui è riuscito a guadagnare il fondo ha trovato il servizio giusto per Scardina, sfruttando una serie di disattenzioni della difesa azzurrostellata. Diciamo che ha avuto più fattore C (solo quello?) degli esterni della Paganese. Cicerelli e Della Corte sono stati generosissimi ma hanno lasciato a desiderare a livello di cross. Anche perchè - a dirla tutta - chi dovrebbe poi riceverli questi palloni alti in area di rigore?!
ZERO alla combinazione letale per i narcolettici fra il giorno infrasettimanale in cui la sveglia è suonata presto per i più, l'orario del riposino e il catenaccio del Siracusa. Aggiungeteci una partita che ha fatto fatica a decollare, in cui i due gol sono arrivati nell'ultimo quarto di gara ed esce fuori un mix che ha messo a dura prova le palpebre dei pochi presenti al Torre e forse anche dei ventidue in campo.
Danilo Sorrentino
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