GAETANO BATTILORO: ADDIO AL DIRETTORE DELLE ORE DIFFICILI

Lunedì scorso una notizia ha turbato la mia giornata, chiudendo un cerchio di ricordi e sensazioni mai sopite in 23 anni. Ci lasciava, dopo Giacomo De Caprio e Gino Quaratino, un altro protagonista di un’avventura senza precedenti nella storia della Paganese e forse del calcio. In quell’estate del 2001, che non potrò mai dimenticare anche perchè ero alla vigilia del mio matrimonio, il presidente Lombardi aveva deciso di lasciare la guida della Paganese e all’orizzonte non si vedevano spiragli per trovare una continuità alla storia della Stella che rischiava l’esclusione dalla serie D e dal panorama calcistico.

Tre giornalisti folli, il sottoscritto, Carlo Avallone e Carmine Torino, costituirono un ”Comitato Pro Paganese” ed iniziarono a dragare  la città, attraverso i canali imprenditoriali più importanti per racimolare la somma, riuscendoci, per l’iscrizione al campionato di serie D 2001-2002. La storia calcistica fu salvata per un pelo e fece diventare l’amico Carlo Avallone presidente ed io vice-presidente della Paganese. Fu in quel momento che attraverso Giacomino De Caprio incontrammo chi doveva allestire la squadra e conoscemmo il direttore Gaetano Battiloro, specialista nelle missioni impossibili. Ebbe il compito di avviare la barca per poi traghettarla in mani imprenditoriali più esperte delle nostre, cercando qualche facoltoso finanziatore che arrivò nella persona di Salvatore Righi. Era un vulcano di idee e si vedeva che era esperto nel gestire situazioni emergenziali.

Così lo ricorda Carlo Avallone: “Una persona intelligente, una persona che aveva una grande conoscenza delle dinamiche calcistiche, una buona propensione a comprendere le qualità dei calciatori e ne conosceva benissimo la psicologia”. Turris, Real Aversa, Savoia, Ercolanese, Frattese, Paganese alcune delle società dello storico dirigente campano che nella sua carriera ha rivestito tutti i ruoli o quasi nel calcio. In poche settimane organizzò da zero la società, dal magazziniere alla coppia di attaccanti, Castellano-Ercolano, guidati in panchina da Sasà Amato che poi lasciò in favore di Lello Di Napoli. Alla fine la Paganese fu salvata fuori e sul campo, con una tranquilla salvezza.

Non mancarono i momenti difficili, di tensione, di malumori per alcune scelte a volte non condivise ma indubbiamente fu un personaggio che quantunque criticabile, per alcune decisioni e artriti, diede un impulso notevole e determinate all’avvio di quella stagione travagliata.  Soprattutto all’inizio, facendo venire i capelli bianchi a tre giornalisti, allora trentenni amanti della Paganese, che si trovarono alla guida di qualcosa più grande di loro, investendo soldi e tempo, solo per l’amore della Paganese. Ciao Direttore!

Peppe Nocera - paganesemania.it

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