LA PARTITA DEL TIFOSO

LA PARTITA DEL TIFOSO - TRE PUNTI E GENTE ALLO STADIO: LA DOMENICA PERFETTA

Sogno o son desto? Uno stadio pieno (o quasi), un tifo caloroso e trascinante, una squadra che convince e vince ancora: cosa volere di più?! Quella andata in scena domenica scorsa è stata la partita perfetta, quella che ogni tifoso sogna di vivere. Sì, partite come quella con l’Avellino non si vedono ma si vivono perché, tu tifoso, magari non la giochi ma sei partecipe in tutto, sei il partner ideale dei primi attori, i calciatori. Io non ho ben capito se siamo stati noi tifosi, in particolare gli stupendi ragazzi della Nord, a trascinare i calciatori oppure sono stati quest’ultimi a coinvolgere noi, in un crescendo di emozioni che da troppo non si vivevano al Torre. Fatto sta che questa squadra ci sta conquistando. La grinta, la tenacia, l’attaccamento di questi ragazzi arriva fino a noi e da noi, per osmosi, ritorna a loro, in uno scambio continuo che sta portando - di nuovo e finalmente, aggiungo - a ricompattare società, tifosi e squadra. Insomma, stiamo tornando a essere un tutt’uno e questa, a mio avviso, è la notizia più bella, anche oltre ai tanti punti, alla posizione in classifica e alle giocate spettacolari.

Lo dicevo a qualche amico nei giorni scorsi: è come se qualcuno avesse premuto un pulsante, attivato un interruttore o che so io, e così, all’improvviso e magicamente, tutto è tornato a essere bellissimo. La società sembra più convinta che mai: nuovi e vecchi sponsor si sono avvicinati con concrete promesse di supporto. Nuovi e vecchi tifosi, di nuovo insieme, come non si vedeva da un po’, anche al di là delle più rosee aspettative. E poi, ed è ovviamente la cosa più importante, l’innesco da cui tutto si accende, ci sono segnali che quest’anno abbiamo una squadra “seria”, competitiva e che può dire la sua contro ogni avversario.

In rete, da domenica sera, girano dei video che ormai stiamo mandando avanti a ripetizione, senza soluzione di continuità (grazie a “Ma no, ci mancherebbe, non c’è bisogno, ci vediamo la domenica, ngopp ‘o camp”): si vede e si sente di tutto. Sul gol di Perri, specialmente, si sente un boato impressionante; si vede gente saltare dalla gioia, esultare abbracciando il vicino di poltroncina; si sentono i commenti dei tifosi che danno sfogo a tutta la loro gioia irrefrenabile. Si sente, in particolare, il “Grosso ma buono” dare consigli (spassionatamente, si intende, perché lui è fatto così, è un buono) a un affranto Di Somma, su cosa fare per salvare l’Avellino. Già che c’era, assestare una bella “minaccetta” al Bari, che tra qualche domenica verrà a farci visita, dopo oltre quaranta anni.

Veniamo ai nostri eroi. Ecco a voi i più migliori (eh, ci voleva proprio una cosa esagerata, per fare capire che questi sono stati proprio bravi) in assoluto:

  1. Cicc. Vabbè, visto che sono almeno centoventitre articoli che scrivo, credo di aver terminato gli aggettivi (ma mica per colpa mia? È il sig. Garzanti che ormai ha bloccato il mio numero perché non so quante volte l’ho chiamato per farmi dare qualche suggerimento e poter fare così il tipo brillante che sa sempre cosa scrivere) per cui dico: grazie! Per l’impegno che profondi; per l’attaccamento che dimostri a questa bellissima maglia e poi perché, ngopp ‘o goll di domenica, a tuff, manc fossi Giggin Riv, ci hai fatto addicriare;
  2. Perri. Allora, per capire quello che ha combinato questo giovanotto, mi limito a dire che ha rivoltato la partita come un calzino (a final mi ha risposto almeno la segretaria di Garzanti e qualche cosa sono riuscito ad apparare. Intendo con l’articolo, non con la segretaria. Facit semp chell…), partendo dalla panchina e prendendo il posto di… tatatataaaaa… Dramè! Cioè, entri al posto di Dramè e fai il revuoto!! Sei un grande, giovano’!;
  3. Calil. Esatto, perché, se questo entra finalmente in forma e torna poco poco ai livelli a lui consoni, allor, come ha detto il “Grosso ma buono”: ‘e s…….m chist’ann!!

Statevi bene.     

Alberto Maria Cesarano
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