LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA...NOCERA: UN SORRISO A DENTI STRETTI

19.02.2017 09:26

"Quando vince la Paganese è tutto più bello" . Così recitava un messaggio letto sabato sera su facebook: ed è vero, anche la mia giornata è diversa, come l'umore di tutti quelli che seguono ancora questa passione che ci spinge dopo tanti anni, con lo stesso entusiasmo e la stessa trepidazione. Quel sussulto che ti viene ogni volta che vedi gonfiarsi la rete, alle spalle della porta avversaria. Altro che i gol di Higuain, altro che il gol di Insigne al Bernabeu...quando segna la Paganese ha un sapore diverso. Esultiamo in casa dopo circa due mesi e forse ancor più bella. Era dalla gara interna con la Reggina, dello scorso 22 dicembre, che non esultavamo in casa. Tre punti di platino che in un sol colpo ci fanno scavalcare una posizione, ai danni del Monopoli sconfitto a domicilio, rinsaldando maggiormente le basi della salvezza tranquilla. Non guardo avanti, insomma, gli lancio solo una sbirciatina ma senza impegno, senza false illusioni.

La vittoria con il Messina ci ha fatto scoprire un Alcibiade diverso sia sotto l'aspetto tecnico che professionale: si traveste da attaccante, realizzando un gran gol, nella domenica in cui è stato schierato esterno nel reparto difensivo e ammettendo dopo, in sala stampa, un cambio di atteggiamento in campo, in seguito alle espulsioni rimediate, che lo hanno fatto riflettere e che ho molto apprezzato nella sua autocritica. La squadra, pur soffrendo in avvio colpito dalla tarantola messinese che per fortuna non ha punto, ha saputo reggere all'onda d'urto di Milinkovic e compagni, reagendo e prendendo campo sull'avversario colpito e affondato nella prima frazione di gioco. Come a Monopoli la pratica è stata chiusa nella prima frazione. Come a Monopoli e per la seconda gara conseguitva due gol all'attivo e nessuno al passivo. Eventi più unici che rari per la Paganese di Grassadonia in questo campionato. Il nuovo indirizzo difensivo di Grassadonia con Alcibiade a destra e De Santis centrale, al fianco di Carillo, potrebbero aver schiuso un nuovo assetto, nel reparto arretrato, trovando quella formula giusta per tutti gli interpreti. E se Deli fa gol pazzeschi a Foggia il nostro Firenze, che l'ha sostituito nel ruolo, non è da meno con un sinistro all'incrocio di rara potenza e bellezza per la sua seconda rete stagionale in azzurro. 

La squadra sta cominciando sempre più a trovare nuovi automatismi, non ancora perfetti conoscendo la meticolosità di Grassadonia, ma anche non disputando contro il Messina una prestazione da ricordare ha messo sul terreno di gioco abnegazione, intensità, anche sofferenza per vincere la partita elementi caratteristici di questa nuova Paganese. Il sipario è per Reginaldo: è stato applaudito, nonostante l'espulsione ancora ingenua, dal pubblico alla sua uscita dal campo. Come nella gara con la Reggina, corsi e ricorsi storici, è cascato nel tranello degli ultimi istanti di gara. Se però con gli amaranto la reazione fu evidente e netta questa volta l'avversario di turno ha accentuato la posa della mano sul volto, scaraventandosi a terra, come colpito da un meteorite. Parziale scusante per il brasiliano che sta a secco di rifornimenti adeguati e di gol da tre turni, l'ultima rete in casa su rigore contro l'Andria, attraversando un momento poco felice. Un amaro calice bevuto da tutti al termine del ritorno alla vittoria casalinga che ingoiamo a malincuore in attesa di rivedere sorridere Reginaldo quando ritornerà in campo, dopo la squalifica, ed esultare per un suo ritorno al gol.

Peppe Nocera
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