ATTENTI AL.. SICARIO | AHMETAJ, A NOLA PER LA CONSACRAZIONE
"Quando sono venuto a Bari immaginavo di poter giocare e farmi strada. Non è accaduto e oggi sono in D. Ma in futuro, se capitasse, sarei felice di vestire nuovamente questa maglia". Matteo Ahmetaj, golden boy del Nola, non è certo uno abituato a portare rancore nella vita. Nelle sue parole c'è pur sempre riconoscenza verso un club che lo ha cresciuto permettendogli da giovanissimo di essere convocato più volte in prima squadra e respirare l'aria di uno spogliatoio impegnativo.
L'attaccante montenegrino, piede mancino, nasce nel 2002 e inizia a muovere i primi passi praticamente nel nostro Paese. A scovarlo è il Verona con cui milita nelle formazioni U16 e U17. Con quest'ultimo gruppo lo fa esordire a nemmeno 16 anni Davide Pellegrini, uno che ha fatto la storia dei gialloblù. In rosa non spiccano elementi che faranno carriera, ma c'è Destiny Udogie, terzino che oggi è uno dei punti saldi del Tottenham. L'anno successivo si trasferisce al Matera in C, mettendosi prima a disposizione della Primavera. Ma il contesto è assai difficoltoso per i noti guai societari che poco dopo cancelleranno il club. Tuttavia il pomeriggio di Santo Stefano del 2018 Edoardo Imbimbo lo fa esordire in biancazzurro nella sconfitta interna con la Reggina regalandogli ancora una maglia da titolare quattro giorni più tardi nella trasferta a Rieti. Un treno preso quasi al volo perché, nemmeno un mese dopo, il Matera non c'è più.
Si torna al Nord ed a tesserarlo per la propria Primavera è il Monza, un passaggio davvero fulmineo perché a gennaio del 2020 arriva la grande chance barese. A tenerlo a battesimo in Primavera è lo storico ex difensore del Pescara, Salvatore Alfieri. Il Bari, nel frattempo, è alla sua prima stagione in C dopo la rifondazione operata dalla famiglia De Laurentiis. Ahmetaj continua a militare per un anno e mezzo in Primavera, riceve qualche convocazione da Auteri e Carrera ma proprio non riesce a sfondare. E inizia il valzer dei prestiti: nel 2021 va al Vastogirardi in D e quell'esperienza segna il primo spartiacque amaro del suo percorso. Inizia bene, fa due gol in Coppa Italia e uno in trasferta con la Vastese che frutta un punto. Poi un bruttissimo infortunio con la rottura del legamento crociato del ginocchio che ne decreta già ad ottobre la chiusura della stagione. Non certo migliore l'avventura col Monopoli, malgrado il salto di categoria che gli concede il Bari visti i buoni rapporti tra le due società. L'attaccante non debutta mai in campionato e viene utilizzato da Pippo Pancaro solo per pochi minuti in un match di Coppa col Crotone. Si torna alla base e Michele Mignani se lo tiene per una buona parte del ritiro. Quindi il nuovo prestito alla Recanatese e un'altra stagione poco appariscente con una sola rete all'attivo. Per quanto pesante, va ricordato, perché è il timbro del 5-4 finale sul Pontedera. Un altro ritiro agli ordini di Moreno Longo nell'estate del 2024 e, come era nell'aria, la separazione definitiva dai pugliesi. Ci sarebbe ancora un contratto in essere, ma le parti decidono di romperlo.
A quel punto per il montenegrino inizia una nuova vita. Senza pressioni, senza aspettative. Ma con la consapevolezza di dover ricominciare tutto daccapo. E Ragusa rappresenta per lui quell'opzione in grado di far emergere tutto il potenziale rimasto finora sommerso. Saranno sette i gol messi a segno coi siciliani di cui quattro decisivi per un bonus di sette punti. Quindi lo sbarco a Nola, dove per Mimmo Giampà è una pedina importante viste le sue caratteristiche tese a coprire tutto il fronte d'attacco senza dare punti di riferimento. Tanto che l'ex tecnico azzurrostellato può utilizzarlo da sottopunta come da terminale offensivo. In ritiro mostra smalto e voglia di crescere, facendosi notare anche per una doppietta in un test congiunto con l'Equipe Campania, dove diversifica i suoi colpi (fiondata da distanza siderale e incornata vincente a pochi passi dalla porta avversaria). Per ora il suo bilancio, nelle 16 presenze finora accumulate, racconta di un gol in Coppa Italia e quattro in campionato. Quindi un trend in linea con quello della passata stagione. Il futuro ci dirà se il suo talento troverà definitiva consacrazione.
Stefano Sica - paganesemania.it


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