LA PARTITA DEL TIFOSO

LA PARTITA DEL TIFOSO - CI DITE, DI GRAZIA, SE...?

Tutto quello che volete, possiamo prendercela con chiunque, ma “il pesce puzza dalla testa”

Che disastro! La nostra sembra sempre più una inesorabile discesa agli inferi. Dalla partita col Monopoli, a quella di Potenza, passando per lo scuorno, in casa, con il Foggia, abbiamo assistito a tutto quello che non si dovrebbe fare, nel calcio. Errori da parte di chiunque e su tutti i fronti. Cosa non vada in questa squadra è fin troppo evidente e a questo punto, non vale neanche più la pena rimarcare gli sbagli fatti, in ogni fase di questa sinora disgraziata stagione. Ora sarebbe arrivato il momento di voltare pagina e rimediare, augurandoci che ci sia ancora tempo e possibilità, ai tanti sbagli fatti. Il mio appello alla società va in una direzione ben precisa: date qualche segno di essere presenti, uscite allo scoperto, qualcuno ci mettesse la faccia, fateci capire cosa aspettarci, dal futuro immediato e da quello un po’ più lontano da oggi.

Il capro espiatorio, come sempre succede nel calcio, anche nel nostro caso, è stato l’allenatore. Ora, premesso che quanto accaduto (intendo l’esonero di fatto ma non ufficializzato, l’accordo raggiunto con un altro allenatore, il ripensamento di quest’ultimo, a un passo dalla firma e l’aver richiamato Erra che aveva già svuotato l’armadietto) sarebbe tragico se non avesse risvolti farseschi, ci dite - di grazia - che intenzioni avete? Ci dite - di grazia - chi ha fatto la squadra e chi ha scelto di confermare quello, mandar via quell’altro e prendere quegli altri ancora?

Se è vero, come è vero, che la nostra società è dotata di un DS - ci dite - di grazia se:

È stato lui a fare la squadra e quindi a decidere chi confermare e chi no; a gestire la grana Perri; a scegliere i nuovi giocatori? La bella squadra dello scorso anno è stata “letteralmente” smantellata! Abbiamo mandato via i buoni e ci siamo tenuti quelli che venivano presi “letteralmente” per mano dai primi! Abbiamo preso giocatori che, ormai da anni hanno “letteralmente” dimostrato di avere già dato quanto di meglio la loro neppur fulgida carriera avrebbe potuto consentire. Abbiamo messo giocatori non pronti (ma non da mo’, intendiamoci) nei ruoli chiave di una squadra di pallone. Dunque: è stato lui? Se sì, allora mi arrogo il diritto di dire che andrebbe mandato via anche lui! Se, invece, come temo, il nostro DS, come un po’ tutti quelli che lo hanno preceduto, si è limitato ad acconsentire alle illogiche e controproducenti (quanto meno da un punto di vista tecnico) scelte societarie, embè, allora cambia tutto! Cambia tutto perché vorrà dire che noi, un DS non ce l’abbiamo proprio e si tratta soltanto di cambiare nome nel quadretto dell’organigramma che abbiamo appeso al muro, in sede.

Poche chiacchiere, amici: possiamo prendercela con Squillace che regala il gol-sconfitta al Potenza; ci possiamo arrabbiare con Schiavino che fa i lanci allo steward in tribuna; possiamo cadere malati perché Cesaretti non ha ancora toccato palla, dal ritiro; possiamo buttare la croce su Bonavolontà, per il solo fatto che gioca; possiamo dare a capate nel muto perché Onescu corre, corre, corre e non si accorge che il campo è finito. Tutto quello che volete ma “il pesce puzza dalla testa”. Le scelte le fa la società e tutti gli altri, volente o nolente, si attengono a tali scelte. Sarei disonesto se mi soffermassi sul mero aspetto economico, incitando le persone a spender soldi non miei, ci mancherebbe. Ma la sensazione, anche quest’anno, che si sarebbe potuto fare meglio, a parità di impegno economico, c’è.

Ma qui si aprirebbe un altro argomento. Si dovrebbe parlare di una società mai strutturatasi e adeguatasi al professionismo, malgrado siano passati tutti questi anni. Si dovrebbe parlare di continuità tecnica avuta, paradossalmente, solo negli anni in cui ci sono state retrocessioni o giù di lì. Si dovrebbe parlare di attività di scouting che non c’è mai realmente stata. Si dovrebbe parlare di ruoli dirigenziali su cui non si è mai voluto investire veramente.

Si dovrebbe parlare di tante cose ma questo, almeno per ora, non è il momento. Pensiamo a salvarci. Forza!

Alberto Maria Cesarano
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