LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

14.06.2015 22:25



Il popolo azzurrostellato è in attesa di conoscere la risposta di Sottil, ovvero se accetta o meno la proposta, ridimensionata a quanto sembra, della Paganese. Lo sapremo tra poche ore, al massimo 24, infatti questo è il tempo che s’è imposto il tecnico di Veneria Reale, prima di decidere.
In questo fine settimana con la mia schiera di Maniaci della Paganese, con i quali condivido la passione per la casacca azzurra, ho avuto modo di commentare la vicenda oltre al pensiero ricevuto di disapprovazione di tanti altri tifosi.
Credo che questa risposta sia non dico fondamentale per il futuro della Paganese ma poco ci manca. Mi spiego. Sottil, con il lavoro, i risultati e con il proprio modo di fare, s’è conquistato la stima della tifoseria azzurra che al termine della stagione, a gran voce e con striscioni, ne richiedeva la riconferma. Io invece voglio dare un altro taglio alla vicenda, allargando l’orizzonte.
Premesso che non esiste solo Sottil come allenatore e non ci taglieremo le vene, in caso di divorzio facendocene a malincuore una ragione, quello che suona male è il momento ed il contesto. Già l’entusiasmo attorno alla Paganese in questi anni è scemato e forse un nuovo cambiamento non sarebbe digerito dalla tifoseria che, forse, in Sottil ha trovato un punto di riferimento in cui rispecchiare la voglia di consolidamento del progetto Paganese. In caso contrario s’avvertirebbe un senso di ridimensionamento, per come lo percepisco io e molti amici che seguono la Paganese. Se così fosse, pur comprensibile in questo momento delicato per il presidente Trapani, sarebbe la conferma di una società che vive all’annata se non alla giornata cercando di ottenere il massimo, un’altra salvezza, con il minimo investimento.
Il progetto da quello che s’intuisce si baserà sui giovani e proprio per questo la conferma di Sottil andrebbe rivalutata semmai con un piccolo sforzo da entrambi le parti. Non sappiamo cosa si son detti Sottil e la società, quali progetti gli sono stati prospettati, certo è che se si parte dall’impossibilità di trattenere il tecnico piemontese, significa che siamo a punto d’accapo. Cioè che stiamo intraprendendo il solito viaggio nel tunnel con una macchina a fari spenti, sperando di non incorrere in un incidente, che però guidando in queste condizioni è molto probabile.
Una parte della mia coscienza di tifoso incallito della stella, però mi dice: “Queste sono le possibilità della società, almeno andiamo avanti così, essendo l’unico modo per continuare a vedere calcio in Lega Pro”.
Certo però credo che si possa fare anche in altri modi: cercando di tenersi stretto ciò che ha prodotto valore, tagliare qualche ramo secco, cercando di crescere anche senza svenarsi. Perché poi non vorrei che per risparmiare inizialmente poi si spende il doppio, come ha già fatto questa società in passato, per raddrizzare una nave alla deriva. 

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