LA PAGANESE VISTA DA...NOCERA: ORGOGLIOSI E FIERI DELLA NOSTRA BANDIERA
E' stato bello esserci! E' il primo pensiero che ci siamo detti al termine della partita con Danilo Sorrentino e Giorgio Francavilla con i quali ho condiviso l'ansia in tribuna stampa al San Vito. E' stato emozionante, come l'urlo spontaneo, dei duecento tifosi azzurrostellati che hanno invaso lo spicchio dell'imponente impianto calabrese, alla vecchia maniera. Sono stati toccanti i primi pensieri a caldo con Grassadonia, prima dell'intervista ufficiale, con il magone che saliva nel rivedere il film delle occasioni fallite soprattutto quella in coabitazione tra Mauri e Firenze crocevia della serata. Sincero l'abbraccio con Alcibiade, visibilmente rattristito, incrociato all'esterno dello stadio nel ritornare all'auto che aveva accompagnato il nostro sogno nel viaggio d'andata. Personalmente il rammarico dell'istante ha lasciato spazio al ringraziamento da tributare a tutti i ragazzi in casacca azzurrotellata che hanno alimentato negli ultimi due mesi il sogno di partecipare a questi playoff per la prima volta. Il ringraziamento spontaneo è arrivato con lo striscione che la squadra al ritorno da Cosenza s'è ritrovata ad attenderla fuori il cancello principale del Torre. Commovente l'abbraccio virtuale al termine della gara che tutta la squadra, Grassadonia compreso, ha donato ai tifosi giunti da Pagani che hanno fatto sentire la propria voce con tanto di magliette lanciate a ricordo di una stagione storica. Cimelio non da poco che farebbe bella mostra nel nascente museo della Paganese. Non bisogna essere arrabbiati, nè delusi, ma solo orgogliosi di questa squadra e ripartire da questo gradino. Pensare che la Paganese al primo colpo potesse sbaragliare le avversarie da debuttante nel palcoscenico dei playoff era alquanto utopistico. Nulla nasce per caso, anche la Paganese nonostante i suoi dieci anni consecutivi di professionismo si stava confrontando con qualcosa di nuovo. In questo nuovo ambito deve fare la cosiddetta gavetta. C'erano giovani che erano alla prima esperienza in una partita del genere e l'esperienza di quelli del Cosenza ha pesato in alcuni frangenti. Questo è uno step che bisognava fare e ripartire come progetto, come mentalità da migliorare per conseguire nuovi traguardi. Bisogna crescere e per farlo bisogna ripartire mettendo altri mattoncini su questa piramide che s'è iniziata a costruire. Se al primo turno sono uscite società del calibro di Padova e Catania, per citare quelle con un passato ed un bacino imparagonabile al nostro, bisogna solo capire che la nostra eliminazione è quasi normale. E' stato bello e queste emozioni che la nostra Paganese ci ha regalato quest'anno non ce le toglierà nessuno e saranno custodite per sempre nel nostro archivio. Grazie Paganese!
Peppe Nocera
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