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A UN ANNO DALLE UNIVERSIADI, DELLA COPERTURA...NEMMENO L'OMBRA

Resta in stand-by il finanziamento per la realizzazione della copertura della Tribuna del Marcello Torre

Poco meno di un anno e mezzo fa, venivano presentati in pompa magna i lavori di restyling allo stadio Marcello Torre per le Universiadi 2019. Opere finanziate dall'Aru con uno stanziamento di 1,3 milioni di euro, la cui parte più consistente dovrebbe essere destinata all'opera principale: la copertura del settore Tribuna. La manifestazione sportiva si è tenuta regolarmente la scorsa estate, ma della copertura non si è vista nemmeno l'ombra (è proprio il caso di dire). Sin dal principio sono emerse delle problematiche di ordine tecnico che hanno portato ad uno slittamento dei tempi di realizzazione prima al post-Universiadi poi ad una data non meglio precisata. E che ancora non è stata fissata. Un primo rallentamento ci fu esattamente un anno fa, dinanzi alle perplessità espresse dalla ditta appaltatrice, Costruzioni Generali Esseerre, riguardo al progetto ed in particolare ai piloni che dovrebbero sostenere la struttura. Progetto che è stato rivisto dall’Aru e, ad inizio 2020, è stato ritenuto valido dall’ente finanziatore nella persona del nuovo commissario straordinario Flavio De Martino, per cui resta quello originario (con piloni di cemento, e non di acciaio, a forma di “ics”).

Il commissariamento di Palazzo San Carlo, il susseguirsi di due amministrazioni (una ai titoli di coda, l'altra che al cinema si è seduta solo per il primo consiglio comunale), il pensionamento del responsabile unico del procedimento (l’architetto Zito) e l’emergenza sanitaria hanno rallentato ulteriormente la realizzazione dell’opera. Il nuovo Rup, l’ing. Bonaventura Tramontano già responsabile del settore lavori pubblici e tutela ambientale del Comune di Pagani, aveva chiesto un tavolo di confronto con l’Aru che si è tenuto nelle scorse settimane. Un incontro che si è tenuto in videoconferenza circa dieci giorni fa, in cui l'Aru ha ribadito la bontà del progetto. Per cui, essendo il progetto valido, è necessario che il Rup lo trasmetta all’ufficio provinciale, in modo tale da accelerare la realizzazione della copertura. 

Dall'ente finanziatore affermano che i loro compiti sono stati adempiuti. Qualche settimana fa De Martino spiegava al Quotidiano del Sud che «il protrarsi di questa situazione di stallo, dovuta principalmente a ritardi ascrivibili all’impresa esecutrice, potrebbe comportare azioni da parte dell’Aru». La stessa ditta, che ha già svolto parte dei lavori di ammodernamento dello stadio prima dell’inizio dei campionati universitari, aggiudicandosi la gara con un ribasso percentuale del 21,335% su un ammontare complessivo di poco meno di un milione di euro, in questa fase resta silente e potrà cominciare l’opera solo dopo l’ok del genio civile. Mentre da Palazzo San Carlo, senza una guida politica, rassicurano che il finanziamento non andrà perso e l'opera si farà. Resta solo riattivare la macchina, rallentatasi per permettere migliorie tecniche al progetto, per l'emergenza Coronavirus, ma anche per un inspiegabile immobilismo di tutte le parti. Lungaggini burocratiche che rischiano di procrastinare ulteriormente l’inizio dei lavori, già finanziati. E, per un Comune in dissesto, non è mica una cosa da poco.

Danilo Sorrentino
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