LA DELUSIONE DI TRAPANI: "FUORI PER UN RITARDO DI DUE SETTIMANE. FUTURO? NON HO LA FORZA PER CONTINUARE DA SOLO"

La sentenza di rigetto del ricorso da parte del Collegio di Garanzia del Coni è stata una mazzata in primis per il presidente Raffaele Trapani. Il numero uno della Paganese ha atteso la decisione presa dal Collegio presieduto dal professor Mario Sanino direttamente in sede, impossibilitato a raggiungere Roma proprio perchè solo in tarda mattinata aveva ottenuto dall'Agenzia delle Entrate l'atto di transazione. Sperava che quell'atto, prodotto fuori tempo massimo, potesse cambiare un esito già scritto sulla base del ricorso presentato. La delusione e la rabbia non l'ha smaltita neppure nelle ore successive e, in un confronto con i tifosi in sede, Trapani come un fiume in piena ha commentato la sentenza del Coni. "Appena ho saputo che il Collegio non aveva acquisito l'atto, ho capito che era finita. Ci hanno contestato l'unica cosa che avrebbero potuto contestarci, cioè la presentazione in ritardo della transazione. Ce l'abbiamo messa tutta, un giudice più clemente l'avrebbe quantomeno acquisita, poi magari non l'avrebbe presa in considerazione ma questo è un altro paio di maniche. E' una decisione che ovviamente lascia l'amaro in bocca - ha detto il presidente - perchè scompare una squadra che per 12 anni non ha mai avuto un punto di penalizzazione, ha pagato gli stipendi fino a giugno a differenza di altre squadre. Non so se è stata una decisione politica, non ci voglio pensare. Ho fatto di tutto per evitarlo. Ricorso al Tar? Non mi hanno dato tante speranze, se solo dovesse esserci una possibilità ci proveremo". Anche la Paganese, però, ha le sue responsabilità. In primis per non aver pagato Iva e Irap dal 2008, per non aver adempiuto alla rateizzazione ottenuta l'anno scorso, pagando solo una rata, di non aver fatto scattare prima i campanelli d'allarme per chiedere un aiuto, di aver ottenuto solo all'ultimo giorno la transazione, nonostante l'insistenza con l'Agenzia delle Entrate, che in tutto questo bailamme pure ha le sue colpe, anche perchè perderà i 967mila euro che la Paganese doveva all'erario. "E' vero, forse anche noi fino a un mese fa non abbiamo capito la gravità della situazione. Da dicembre chiediamo all'Agenzia delle Entrate di fare la transazione, l'8 giugno mancava solo la firma, il 28 ci hanno fatto sapere che non potevano concederci la transazione, pur manifestando la nostra preoccupazione perchè, se non l'avessero concesso in tempo, non ci saremmo iscritti al campionato. Abbiamo preteso il diniego l'8 luglio, almeno per avere un qualcosa da impugnare, ma anche la sospensiva è stata ritenuta ininfluente dal Consiglio Federale. Cosa è cambiato in venti giorni? Sono stato fra Napoli e Salerno quasi due volte al giorno, spiegando che senza transazione non avremmo potuto iscriverci al campionato. Siamo stati esclusi per quindici giorni di ritardo: se la transazione l'avessimo ottenuta entro il 15 luglio ora la Paganese sarebbe ancora in Lega Pro". 
Il futuro, ad oggi, non è ancora ben definito. Quel che è certo è che Trapani vorrebbe fare un passo indietro, o a lato che dir si voglia. "Questo discorso l'avrei fatto anche in caso di riammissione in Lega Pro, purtroppo devo farlo ora. Da tifoso sono dispiaciuto perchè da oggi non esistiamo più, ma non ho più la forza per fare quello che ho fatto in passato. Dopo le difficoltà, come società, ci siamo sempre rialzati più forte, stavolta non è possibile, per tutta una serie di cose. Ora possono avvicinarsi tutti quelli che ritenevano la mia figura troppo scomoda, ma posso anche dare una mano dall'esterno. C'è bisogno, però, di persone che con i fatti diano la loro disponibilità, io posso esserci ma non come prima, anche perchè la legge me lo vieta, non posso più essere il presidente di una qualsiasi compagine societaria che nascerà con altra denominazione. Cosa ne sarà della Paganese Calcio? Non è fallita, semplicemente non si iscriverà a nessun campionato". 

Danilo Sorrentino
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