LA PARTITA DEL TIFOSO

LA PARTITA DEL TIFOSO: FINALMENTE!!!

Finalmente!!! Certo che ci sono squadre proprio antipatiche, che proprio non sopporto. E così la domenica, distolgo giusto un minuto di attenzione dalla mia squadra del cuore per vedere il risultato di quelle antipatiche. Chiaramente, la tirata di piedi è parte integrante della giornata calcistica tipo di un tifoso. Non so voi ma io il Catanzaro proprio non lo sopporto. La mia antipatia si è sviluppata negli ultimi anni, perché come ben sapete, non è che ci ha detto sempre bene con i giallorossi calabresi. Io ancora ripenso alla sconfitta assurda in casa, lo scorso campionato ed a quella subita al “Ceravolo”, quasi all’ultimo minuto, a causa di un gol che: “quello lì (il nostro castigatore ndr), se tira altre dieci volte in quel modo, il pallone lo manda dritto dritto nel parcheggio dello stadio!!!” (parole e musica non ricordo più chi).

Veniamo alla storia più recente. Già lo scorso dicembre si chiacchierava su un possibile passaggio dell’allora nostro DT a Catanzaro. È come se un generale, nel mentre prepara la battaglia ed istruisce i suoi soldati, si accorda, in gran segreto col nemico, per trattare una resa quanto più soddisfacente per lui e indecorosa per il suo esercito. Puntualmente, Preiti passa al Catanzaro, dopo aver terminato la sua ingloriosa esperienza con la Paganese. Certo, nessuno di noi si è strappato i capelli e nessuno sente la sua mancanza, se non le ditte di giardinaggio del comprensorio che, andato via lui, hanno perso una buna fetta di lavoro, vista la passione dell’ex Parma per la cura del manto erboso. Purtroppo i nostri Bocchetti e Ferrigno non hanno lo stesso pollice verde di Preiti. Mica si può avere tutto dalla vita! Accontentiamoci del fatto che sanno fare bene il loro lavoro ed hanno allestito, in una settimana, una gran bella squadra.

Da Preiti in poi, dicevo, un crescendo di azioni e comportamenti non certo elegantissime. 
Senza badare alla cronologia:
1. Cunzi batte i piedi e chiede a gran voce di andare via, motivando la sua decisione con il fatto che è ghiotto di nduja calabrese. Lo dice a Bocchetti, che lo dice al presidente Trapani, che dice a Bocchetti di dire a Cunzi che “sì, te la faccio avere la nduja, basta che resti qui”. Cunzi prova la nduja e scopre che la fanno a Casa Campitiello. Un disastro. Risultato: Cunzi va al Catanzaro;
2. Esposito pure vuole andare via, motivando la sua decisione con il fatto che è di Crotone e quindi vuole avvicinarsi a casa. Lo dice a Bocchetti, che lo dice al presidente Trapani, che dice a Bocchetti di dire ad Esposito che “non sei di Crotone, sei del Crotone. Tu vivi in provincia di Parma!”. Il povero Esposito però ne mastica poco di geografia. Risultato: Esposito va al Catanzaro;
3. Carcione che ha aderenze con la magistratura italiana, capta una fuga di notizie secondo cui il TAR ci avrebbe fatto fuori e quindi chiede di andare via. Lo dice a Bocchetti, che lo dice al presidente Trapani, che dice a Bocchetti di dire a Carcione che “non ti preoccupare, è tutto ok. Siamo certi che il TAR ci darà ragione. Resta qui che facciamo uno squadrone”. Carcione ha intanto già aderito all’aderenza. Risultato: Carcione va al Catanzaro. Carcione merita una riflessione: ma come fate a non credere agli antichi detti. Me ne viene in mente uno: “fanno più gli occhi che le scoppiettate”. Certo, nessuno di noi ha augurato ad Imperio guai fisici. Però, noi sappiamo com’è il paganese: si fa prendere la mano, tende all’esagerazione ed a stare un pò sopra le righe. Risultato: Carcione ha giocato una partita di Coppa Italia, espulso e non ha ancora giocato un minuto di campionato!

E poi la partita…
Ma di cosa vogliamo parlare? Delle pennellate di Iunco? Della preghiera di Reginaldo? O vogliamo parlare del nostro portierone che ieri ha praticamente riscritto almeno 2-3 regole della fisica?!
No. Voglio parlare del nostro allenatore. Mi dispiace dirlo ma ieri, tra tutti, è stato il peggiore.
Sì, è stato il peggiore e lo confermo!
Grassadonia sarà pure una grande allenatore, non lo discuto, però come docente ad un master per aspiranti allenatori, diciamolo pure, è parecchio scarso. Come è possibile, mister, resti mezz’ora seduto in panchina col tuo collega del Catanzaro, gli spieghi come mettere la squadra in campo, i cambi da fare, chi fare giocare, come, addirittura, fermare la tua di squadra. E lui lì, attento ed ossequioso a prendere appunti. E poi, all’atto pratico? Ti dimentichi di dirgli che avresti cambiato impostazione e schema tattico e quello non ci capisce niente più?! Ma come è possibile?! Senti a me, continua a fare l’allenatore, che ti riesce decisamente meglio! 
Avanti il prossimo…

Alberto Maria Cesarano
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