LA PAGANESE VISTA DA...NOCERA: RESISTERE PER CONTINUARE AD ESISTERE
Prendo spunto dallo striscione che è stato lo slogan della reunion della Curva Nord, unica realtà positiva di una stagione quasi negativa, che ha campeggiato in ogni gara interna della Paganese. Lo faccio mio per queste riflessioni nella settimana che precede i playout. Proprio loro hanno indicato il momento storico della società azzurrostellata, con quella frase che probabilmente sarà il filo conduttore di queste due settimane di passione, speranze e - ce lo auguriamo - di gioia finale. Il grido d'allarme lanciato in quella, ormai lontana, conferenza stampa del duo Trapani-Calabrese ha avuto l'effetto di un razzo lanciato da naufraghi in mezzo al mare al passaggio di un aereo: nessuno. Nel frattempo i due naufraghi, tra il mare tempestoso del campionato, hanno proseguito la loro navigazione senza ricevere ciambelle di salvataggio e - bene o male - hanno raggiunto un approdo non proprio sicuro. Al momento sono sistemati su un appiglio di fortuna, in bilico a picco su una cascata. Ora bisognerà capire se nel momento di cadere la zattera reggerà all'impatto con l'acqua o si frantumerà. Non è il momento di capire le ragioni del naufragio, ora serve dare una mano a quell'imbarcazione di fortuna con a bordo comandante, capitano ed equipaggio e portarlo in salvo. Sulla poppa di quell'imbarcazione di fortuna, c'è una bandiera azzurrostellata che nonostante tutto sventola ancora e in questi anni ha sventolato in lungo e largo. Su quella bandiera azzurra con la stella bianca al centro ci sono rammendi, buchi, toppe...ma è ancora lì a sventolare, a prendere gli ultimi o pochi refoli di vento che le permettono di accarezzare il cielo della Serie C. Tra ragione e cuore da anni si dimena il suo comandante, Raffaele Trapani, che forse è arrivato al capolinea ma che poi risorge come l'araba fenice dalle ceneri dei tribunali sportivi, del Tar, del Consiglio di Stato e rimette la barra a dritta per continuare a navigare. Ci vorrebbe un porto sicuro però, per continuare a navigare in tranquillità, con un nuovo equipaggio, ma soprattutto un nuovo armatore che dia slancio, lustro e forze fresche per ricucire strappi e buchi sulla vecchia bandiera.
E' altrettanto inopportuno cercare di capire se il futuro ha in serbo, per la navicella azzurrostellata, nuovi orizzonti da esplorare. Ora è il momento del lavoro, quello che mister De Sanzo in questi giorni sta svolgendo. Ora è il momento della concentrazione che i ragazzi stanno cercando. Ora è il momento della tranquillità estrema che la società deve convogliare verso tutto l'ambiente, per realizzare l'ennesimo miracolo. Ora è il momento che la città, quella del senso sportivo, si ricordi che la propria squadra sta lottando per conservare una categoria importantissima. Paganesi, tifosi, sportivi, meno tifosi, appassionati: ora ci sono due partite in cui ci si gioca il passato, il presente ed il futuro della mia, della vostra, della nostra squadra del cuore. Sabato 19 e 26 maggio sono le date di un bivio storico, più importante del 17 giugno del 2007 quando approdammo in C1, da cui dipende tutto o gran parte di quello che sarà della Paganese. Padri ritornate allo stadio, prendete i vostri figli, anche se non sono stati mai a vedere la Paganese, e portateli a Fondi o al Marcello Torre per insegnare loro che prima di tutto c'è un senso d'appartenenza da difendere. C'è una bandiera da far continuare a sventolare in Serie C. C'è da salvare una delle poche realtà che ci contraddistinguono nella nostra terra, c'è la passione da continuare a coltivare e da tramandare. Quello che lo storico ed indimenticabile tifoso Luis Conforti, che ci lasciava proprio in questi giorni nel 2011, inneggiava dal settore distinti gridando a tutti: "Quando si dice Pagani si dice Mamma". Ora la nostra mamma calcistica ha bisogno di tutti i suoi figli, quelli che le sono stata sempre vicina e soprattutto del figluol prodigo. C'è da sostenere e salvare la Paganese!
Peppe Nocera
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