Capitolo 8

SU E GIU' DALL'INTERREGIONALE
(Stagioni calcistiche dal 1987/88 al 1993/94)
 

Il ritorno nel calcio dilettantistico non fu agevole, viste le precarie condizioni economiche in cui versava la società. Ad interessarsi alle sorti della Paganese giunse Domenico Bifolco che con Gino Quaratino diedero quella spinta giusta da metà stagione per salvare la categoria. Il girone di andata fu disastroso, solo alla quattordicesima giunse la prima vittoria a danni della Paolana. All’inizio si partì puntando sui giovani che già si erano messi in mostra in C2 come i vari Vicidomini, Amendola, Montella, Michele Califano, più Romano e Russo unici reduci della “vecchia guardia” con in porta il paganese Olivieri. Con l’arrivo del Presidente Bifolco giunse anche ossigeno alle casse societarie ed il tecnico Costantino Ferraioli, il quale fino ad allora con grande caparbietà aveva lavorato con quello che passava il convento, riuscì ad avere a disposizione anche calciatori di valore come il terzino Gregori che l’anno prima aveva calcato i campi della C1, gli attaccanti Melito ed Errico, che con Esposito e l’esperto Cammarano riuscirono in un autentico miracolo chiamato salvezza con il punto conquistato a Siderno.

La stagione successiva, targata 1987/88, vide il ritorno ai vertici societari del Presidente Vincenzo Cascone. Quest’annata purtroppo non si discosterà da quelle precedenti, sarà ancora una stagione di tribolazioni e sofferenze per la tifoseria azzurrostellata che vede ormai lontanissimi i fasti del passato e il distacco si ampia sempre di più. Ma la casacca azzurra continua a lottare sui campi polverosi dell’Interregionale e questo spirito battagliero è caratteristico dell’allenatore che guidò la Paganese 1988/89, ovvero Nino Scarfato. Ai confermati Olivieri, Vicidomini, Amendola, Michele Califano giunsero i vari De Matteo, De Feo, Coscia, De Simone, Sorrentino, Iannicelli e Serrapede ed il ritorno di Alfonso Califano. Capocannonieri di questa stagione furono Sorrentino con 8 reti e Scotti con 5, ma anche il giovane Serrapede diede il suo apporto con 4 reti. Alla fine la Paganese conquisterà 32 punti, uno in più della coppia Valdiano – Sarnese, che spareggiarono per occupare il terz’ultimo posto, posto che valeva l’inferno della Promozione occupato dal Valdiano che seguì Locri e Forio.

Ma la Paganese nell’inferno ci arrivò lo stesso, visto che a Luglio non perfezionò l’iscrizione al campionato di Interregionale e solo per meriti sportivi ripartì dal campionato di Promozione datato 1989/90, il punto più basso raggiunto negli anni ’80 dalla Paganese o quasi, visto che al termine di quell’ennesima sciagurata annata la Paganese con Atripalda, Valsele, Real Giove ed Angri retrocesse in Prima CategoriaPresidente fu Giovanni Cascone, fratello dell’ex Presidente Vincenzo. Si partì con una formazione totalmente basata su giovani di belle speranze, sotto la guida prima di Mammì e poi di Merolla, che ruotarono intorno ai confermati Benedetto Vicedomini, capitano, e Franco Gabola. In quest’annata da dimenticare, emerse qualche lato positivo come il lancio di alcuni giovani come i vari Pisapia, Iumiento ma soprattutto Antonio Barbera che sarebbe diventato un valido attaccante di serie C. In quella stagione Barbera andò a segno 23 volte ma i suoi gol non bastarono per evitare la retrocessione negli abissi del calcio.

A Pagani in quella estate del 1990 nessuno dei più incalliti dei tifosi azzurrostellati avrebbe scommesso una lira sulla rinascita della Paganese ma, come da tradizione, ancora una volta ci fu il miracolo, grazie alla famiglia Iacuzio che acquistando il titolo della A.C. Stabia costituì la A.C. Nuova Paganese, iscritta così al campionato di Promozione 1990/91. Presidente della Nuova Paganese il costruttore Raffaele Iacuzio, direttore sportivo Gino Quaratino, allenatore un giovane Guglielmo Ricciardi. Tanti i nuovi calciatori: da Garofalo a Perrillo, da Coscia ad Aiello, da Argentino ad Orlando e Del Giudice. La Paganese stazionò per gran parte del campionato nelle zone alte non riuscendo mai però ad impensierire la leadership del Casoria che alla fine riuscì a primeggiare nel girone. La Paganese conquistò un quarto posto a pari punti con il Terzigno che le diede l’ammissione a partecipare l’anno successivo al campionato di Eccellenza.

Il “saggio” Ricciardi, affiancato in quella stagione 1991/92 dal direttore sportivo Professor Antonio Giglio, non smantellò l’ossatura della squadra che si era ben comportata nell’anno precedente. Arrivarono il portiere Micera, il terzino Esposito, lo sgusciante Russo, l’interno Gargiulo e l’attaccante Scala. Fu una miscela vincente, la Paganese dopo il blitz di Cava dei Tirreni alla prima giornata, con doppietta di Orlando, iniziò la lunga cavalcata verso il ritorno in serie D. Lo stop contro la Nocerina rappresentò la prima della tre sconfitte dell’intera stagione, una stagione condita da 20 vittorie e 7 pareggi dai 52 gol fatti e 11 subiti e a timbrare l’ingresso in D le 19 reti di Peppe Orlando nuovo idolo dei tifosi azzurri. Indimenticabili le vittorie nei derby con Angri e Nocerina che riportarono la Paganese ad essere la regina dell’agro.

Si ritorna in serie D e il binomio Iacuzio–Ricciardi comincia a traballare e si sgretola definitivamente dopo nove giornate con la sconfitta esterna di Partinico. Dopo la seconda sconfitta consecutiva della domenica successiva contro il Gabbiano, sulla panchina azzurra c’è il ritorno di Mammì che dura sino alla trentaduesima giornata per poi lasciare le redini ad Enrico Serra, che concluse la stagione 1992/93 con un quattordicesimo posto.

La stagione 1993/94 inizia con la riconferma di Serra sulla panchina, soluzione poco felice della società. Arrivarono i vari De Simone, Vitiello, Piemonte, Collina e i cugini Cerino in attacco che vennero affiancatidurante la stagione da Falanga, autore di 12 reti. L’inesperto Serra saltò dopo la sconfitta alla settima giornata nel derby con la Scafatese. La domenica successiva giunse Mario Schettino che, raccolta la Paganese in fondo alla classifica, la condusse sino al decimo posto finale con un’incredibile vittoria ai danni del Benevento capolista per 3-1 sul neutro di Palma Campania.

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