Capitolo 9

DAL PARADISO DI SAPRI AL RITORNO IN D
(Stagioni calcistiche dal 1994/95 al 2002/03)
 

Quello della passata stagione sarebbe stato anche l’ultimo torneo in D, visto che ai nastri di partenza della stagione 1994/95 nel massimo torneo dilettantistico la Paganese non risultò iscritta perinadempienze economiche. L’era Iacuzio era terminata ed iniziava l’era Francione. La Paganese ripartì dall’Eccellenza con Presidente Dino Malet ma a dicembre ci fu il passaggio a Pietro Francione. Fu una Paganese di buon livello con i vari Faenza, Travaglio, Aversano, Gallucci e Simbolo, che cambiò tre allenatori (Scarfato, Iannucci, Tano Vergazzola) e che si piazzò al terzo posto a tre lunghezze dalla coppia Giovani Lauro, Gragnano.

La stagione 1995/96 vede ancora la Paganese in Eccellenza; a Pagani giunge il meglio che il mercato potesse offrire come gli attaccanti Astarita e Carraturo, Cappuccio, Comiato. Ma i vari tecnici che si alternarono sulla panchina azzurra (Vergazzola, Marzocca, Pietropinto) conquistarono solo un quinto posto con la stagione caratterizzata dal duello a distanza con la Pro Ebolitana, che alla fine approdò nel Campionato Nazionale Dilettanti.

La stagione 1996/97 fu sicuramente singolare per il calcio paganese, visto che ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza ci furono due società di Pagani: la Paganese del Presidente Francione e la Real Paganese del Presidente Campitiello che, insieme ai soci Lombardi, Tortora, Daniele e De Vivo, rilevarono il titolo del Castel S.Giorgio. Ben presto la tifoseria, visti anche i risultati, si schierò con la Real Paganese che ingaggiò un entusiasmante duello con l’Angri per la vittoria del campionato. Nel mese di febbraio ci fu il momento clou della Real Paganese che raggiunse la finale di Coppa Italia persa con la Boys Caivanese. La domenica successiva l’Angri violò il "Torre", definendo la seconda posizione per la Real Paganese che avrebbe poi affrontato di nuovo la Caivanese negli spareggi promozione, uscendone nuovamente sconfitta dal doppio confronto (0-0, 2-1). La panchina di quella Real Paganese fu affidata prima a Cinquegrana, poi a Pietropinto per poi ritornare allo stesso Cinquegrana. La Paganese di Francione, invece, conquistò il decimo posto con gli allenatori Fiore prima, Arbitrio poi. La Paganese nel derby stracittadino ebbe la peggio sia in campionato (1-1, 0-3) che in Coppa Italia (0-4, 2-1).

Nel 1997/98 Pagani ritornò ad avere una sola rappresentante calcistica, la Real Paganese visto che la Paganese cedette il titolo al S.Marzano. La Real Paganese non mutò molto il suo organico: arrivarono De Bartolomeis, Vilardi, Crisci, Incarnato e l’attaccante Perrone. Tre cambi in panchina: Cinquegrana, Ferraioli e Condemi. Terzo posto finale in condominio con la Palmese a soli tre punti dal Sorrento che vinse il campionato. Il secondo posto determinò un pre-spareggio per accedere alle finali promozioni e anche questa volta andò male in una gara al cardiopalma con la Paganese che sotto di tre reti si portò in parità per poi cedere ai calci di rigore.

Al terzo tentativo e al quinto campionato consecutivo di Eccellenza la Real Paganese, che nel frattempo vide il passaggio di consegne dal Presidente Campitiello a Lombardi, conquistò la promozione in serie D. Ma non fu tutto rose e fiori; nonostante un buon avvio di torneo con gli arrivi di Braca, Sammarco, Franco Santaniello e Bove e in seguito di Tartaglia, l’operato del tecnico Formicola non venne ritenuto soddisfacente dopo dieci giornate con un distacco già concreto dalla lepre Sapri. Arrivò quindi in panchina Amerigo Ferrara che, battendo 3-0 l’Angri all’esordio, ingaggiò la lunga rincorsa agli spigolatori sapresi culminata in un mercoledì a Sapri, quando sotto di una rete ad un punto di distacco la Real Paganese ribaltò il risultato prima con Perrone e poi a due minuti dal termine con Santaniello. In quell’occasione il campo “Italia” di Sapri divenne il "Marcello Torre", con circa mille paganesi al seguito inebrianti di gioia. Il sorpasso avvenne e la Real Paganese conservò la prima posizione fino all’apoteosi di Pomigliano quando in campo neutro superò il Solofra per 1-0 con una rete di Ruocco.

La promozione in serie D coincise con il cambio di denominazione da Real Paganese a Paganese Calcio e il torneo 1999/2000 vide in panchina l’esperto tecnico Franco Villa detto il “Kaiser”. Arrivarono Mennella, Di Domenico, Pesacane, Cannalonga, Gatta che si aggiunsero ai confermati Califano, Braca, Perrone, Franco Santaniello e il capitano Montuoro. Una Paganese che nel girone d’andata fece divertire il popolo azzurro andando a disputare gare aperte su tutti i campi del girone campano-laziale ma nel ritorno con la salvezza ormai raggiunta perse alcune posizioni piazzandosi alla fine al nono posto.

La gestione Lombardi continua anche nel 2000/01 con Villa passato alla Nocerina; dopo l’ottimo campionato un altro santone delle panchine giunse a Pagani, Pietro Santin. In questa stagione si scopre il talento di Iossa, e quello di una difesa fino ad un certo punto tra le migliori del torneo ma anche di un attacco anemico. Le incomprensioni tra tecnico, società e calciatori sfociarono con l’esonero alla ventiseiesima giornata con la sconfitta interna con il Terzigno sul neutro di Melfi. La salvezza non era ancora matematica e nelle ultime otto gare venne raggiunta da Di Giaimo che sostituì in panchina Santin.

Alla fine di questa stagione il Presidente Lombardi decise di cedere la Paganese ma sino a pochi giorni prima dell’iscrizione al campionato nessun acquirente rilevò la società. Allora un comitato “Pro Paganese”, con l’ausilio della vecchia società, iscrisse in extremis la Paganese al campionato di serie D. Il Comitato presieduto da Carlo Avallone venne affiancato dal gruppo Battiloro che sino a Dicembre, con l’ausilio dell’imprenditore Bifolco, riuscì a traghettare la Paganese in acque più sicure cedendola al Presidente Salvatore Righi. Dal punto di vista tecnico notevole l’apporto dei calciatori; su tutti la coppia Festa – Castellano, autori di 22 reti complessivi e di giocate che hanno infiammato il "Torre". I sei punti tolti al Vigor Lamezia rappresentano una bella soddisfazione per il lavoro del tecnico Sasà Amato che, dopo la gara interna con lo stesso Lamezia, lasciò la Paganese. Subentrò l’allenatore in seconda Lello Di Napoli che dignitosamente e professionalmente guidò la Paganese al nono posto finale.

Al termine del campionato, il Presidente Righi manifestò l’intenzione di cedere la società. Cominciarono una serie di contatti con imprenditori paganesi che intendevano riportare il vessillo azzurro in mani locali. Le trattative si conclusero a pochi giorni dal termine ultimo per l’iscrizione. Spuntò così il coraggioso intervento dell’Avv. Andrea Torre, fratello dell’ex Presidente e Sindaco di Pagani che, con il supporto dell’Amministrazione Comunale, riuscì a riportare il titolo della Paganese a Pagani. In città ci fu grande entusiasmo, venne ingaggiato il tecnico Villa, che già qualche anno prima era stato sulla panchina azzurra. Oltre a calciatori di esperienza come Mennella, Califano, Di Napoli, Del Nunzio, Luciano, arrivarono giovani promesse quali Garbini e Somma che si integrarono con Fabio Marrazzo e Moxedano, gli unici riconfermati della gestione del Presidente partenopeo. L’intenzione del Presidente Torre fu quella di creare una Paganese da vertice che lottasse sino alla fine per un traguardo, la serie C, una categoria che Pagani sportiva merita per la sua tradizione, per la sua tifoseria, per la sua cultura calcistica. Un traguardo riuscito a metà e non portato a termine per varie vicissitudini, sia tecniche che economiche. Il sogno dell'Avv. Torre si materializzò in una domenica di ottobre quando gli azzurri, seguiti da circa 800 tifosi, piazzarono la terza vittoria esterna ad Anagni, dopo quelle di Ferentino ed Isernia. Tali vittorie li proiettò solitari al primo posto con tre punti di vantaggio. Purtroppo il ritorno al "Torre" fu nefasto con un doppio ko casalingo, che però non bloccò le ambizioni di primato degli azzurrostellati di Villa i quali riuscirono a mantenere la scia delle prime. Il quindici dicembre l'appuntamento clou tra seconda e terza; al "Torre" è di scena la sorprendente Battipagliese di Lanza. I bianconeri sbancarono Pagani per 4-3 ma al danno si unì la beffa con tre giornate di squalifica che fecero saltare i piani economici e tecnici della società. Nonostante tutto con il girone di ritorno la Paganese, inanellando una serie di vittorie in campo neutro, riuscì a mantenere la scia delle battistrada. Tutto svanì nel giro di due settimane dopo l'agguato di Caivano e la sconfitta di Barletta, anche se la gara era casalinga, con l'Isernia. Da quella partita i punti di distacco dalla vetta cominciarono a crescere di domenica in domenica anche perché, di quella solidità esterna che caratterizzò la Paganese del girone d'andata, non ve ne fu più traccia. Nel frattempo i problemi economici della società aumentarono, tanto che la squadra minacciò di non scendere in campo nella gara casalinga con l'Anagni. Tutto si scongiurò con la costituzione di un comitato che resse la gestione per qualche mese. Poi avvenne il clamoroso passaggio della società dall'Avv. Torre al capitano Michele Califano che, con la collaborazione del vice capitano Fabio Marrazzo, divenuto nel frattempo vice Presidente, portò al termine il torneo facendo da garante, attraverso un'autogestione, nei confronti di tutta la squadra che, con impareggiabile senso di attaccamento alla casacca, chiuse decorosamente il campionato, conquistando l'ottavo posto finale.

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