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IL BILANCIO DI RAIOLA: "SALVEZZA UN'IMPRESA. NON DECIDO IO IL FUTURO"

Domenica scorsa, nell’ultima partita casalinga della stagione contro il Santa Maria, non è passato inosservato il modo con il quale l’amministratore e direttore generale della Paganese, Filippo Raiola, ha vissuto il pre ed il post partita. L’omaggio alla Curva Nord, lo striscione per i tifosi e il saluto finale con la squadra radunata a centrocampo hanno avuto quasi il sapore di un commiato da parte dello storico dirigente azzurrostellato. In un’intervista rilasciata a Telenuova, però, Raiola è rimasto criptico sul futuro suo e della Paganese: “Quello di domenica non è stato nè un addio nè un arrivederci. Grazie alla Paganese, ho conosciuto tante persone importanti del mondo del calcio italiano, dirigenti, allenatori e giocatori. Ho ricevuto l’amore ed il rispetto della città di Pagani, questi sentimenti li porterò sempre nel mio cuore. Non spetta a me parlare del futuro. Sono qui da 18 anni e credo di non dover dimostrare più nulla. Se c’è qualcuno interessato al club, siamo tutti pronti a fare un passo indietro per il bene della Paganese perchè io sono un tifoso di questa squadra”. E su presunte trattative con l’imprenditore Nicola Cardillo, più che interessato a rilevare la società azzurrostellata, taglia corto: “Cardillo l’ho visto una sola volta, so che ha avuto altri incontri, ma non spetta a me decidere perchè la Paganese non è mia. Io sono un dipendente – il commento di Raiola, che da organigramma è l’amministratore unico del club - non ho mai gestito in prima persona la Paganese”. Così come pure smentisce di essere un rappresentante dell’ex presidente Trapani: “Col presidente ci sentiamo spesso e, quando possibile viste le sue attività imprenditoriali all’estero, ci vediamo perchè resta l’amicizia. Io ho ricevuto tantissimo da lui e smentisco di rappresentare il presidente Trapani in questa società: io rappresento Filippo Raiola, con i suoi difetti e i suoi pregi”.

Raiola ha anche tirato un bilancio della stagione che si concluderà domenica prossima, partita non con i migliori auspici e conclusasi con una salvezza senza sofferenze, meritata e non scontata. Unico neo è stato l’addio, ad opera quasi completata, di Massimo Agovino: “Ad Agovino mi lega un’amicizia ultratrentennale, io credo che sia un allenatore importante e quest’anno il ds Accardi ha ritenuto di affidare la squadra a lui. Ha dato un grosso contributo perchè è in gamba, ma anche perchè gli sono stati messi a disposizione dei giocatori che non sono degli sconosciuti. Ha allenato un gruppo di calciatori bravi che ha saputo comprendere quello che l’allenatore chiedeva e ha lavorato tantissimo in questi mesi. Abbiamo dettato legge su tutti i campi e nessuno ci può togliere questo merito, che è dell’allenatore ma anche dei giocatori. I motivi del suo addio? Ancora oggi non so cosa sia successo. Non ho saputo gestire questa situazione e quindi devo assumermi le responsabilità”.

Senza Agovino, la Paganese ha faticato non poco e ha detto addio anticipatamente all’idea di raggiungere i playoff. Ma non ha mai messo a rischio la permanenza in Serie D in questo finale di stagione: “La partita più bella di quest’anno è stata sicuramente quella con la Palmese. Dopo una settimana difficile, senza allenatore e con una difesa in emergenza, abbiamo vinto con merito e di fatto abbiamo blindato la salvezza a sette giornate dalla fine. Il calo delle ultime settimane probabilmente è dovuto al fatto che, avendo chiuso il discorso salvezza con largo anticipo, siamo arrivati mentalmente stanchi, ma le prestazioni non sono mai mancate”.

Redazione - paganesemania.it

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