LA PARTITA DEL TIFOSO

LA PARTITA DEL TIFOSO - DUE PUNTI PERSI O UNO GUADAGNATO?

Stanchezza e cambi poco incisivi alla base del pareggio fra Paganese ed Avellino

Questi sono due punti persi o uno guadagnato? Questa era la domanda che mi girava in testa, appena finita la partita di mercoledì e questo dilemma, vi confesso, ancora non l’ho risolto. Alla vigilia della partita, considerato lo spessore dell’avversario e la vittoria di Viterbo, avrei firmato – come un po’ tutti, suppongo - per il pareggio. La nostra squadra mi è parsa meno brillante delle ultime uscite, un po’ per la caratura dell’Avellino e un po’, immagino, per la stanchezza accumulata da quanti hanno dovuto fare gli straordinari, nell’ultimo periodo, a causa delle note assenze per Covid. In effetti, a vedere la formazione iniziale, il solo Diop è rientrato in formazione, tra i calciatori di movimento, gli altri sono gli stessi che hanno tirato la carretta in questo periodo di emergenza. Malgrado il predominio territoriale degli avversari siamo stati spesso pericolosi, quando siamo andati noi dall’altra parte. Gaeta si è fumato un gol incredibile. Verso il finale di primo tempo ecco venirci in soccorso una nostra vecchia conoscenza (confesso che neppure ci avevo fatto caso che stesse giocando): un difensore dell’Avellino, memore delle tante intossicate che ci aveva fatto prendere quando era con noi, pensa bene di sferrare un pugno a Sirignano, in piena area! A quel punto, in vantaggio e con l’uomo in più, in tutti noi nasce la convinzione di poter portare a casa la vittoria. In effetti, se è vero che avremmo potuto tenere meglio il campo e magari provare a chiudere la partita, è altrettanto vero che abbiamo rischiato poco e subito il gol per colpa di una sfortunata deviazione di Mendicino. Mi ripeto: a me la squadra è sembrata stanca per i tanti impegni ravvicinati e la impossibilità di cambiare nelle ultime partite.

Presumo si debba leggere in tale senso la scelta di Erra di cambiare l’attacco e mettere due giocatori freschi. Mi dispiace dirlo ma quella, involontariamente, è stata una scelta che non ha per nulla pagato: Cesaretti e Mendicino non hanno inciso, hanno reso più confusionaria la nostra azione di attacco e hanno tenuto pochi palloni, lontano dalla nostra area. La scelta di Erra, tutto sommato, è condivisibile. Era ovvio che il suo auspicio fosse di tenere più palla e rendersi più pericoloso in attacco, mettendo due attaccanti esperti e freschi. Purtroppo, è evidente che quella scelta non abbia pagato e che da quel momento è come se la nostra partita fosse finita. Per carità, lungi da me puntare il dito contro chicchessia ma a me così è sembrato.

A questo punto faccio una riflessione con voi. Premesso che: è vitale per la nostra società che giochi il maggior numero possibile di under; sembra che in questa fase non siamo in grado di “reggere” la presenza contemporanea di Cesaretti e Mendicino; Guadagni ha diciannove anni e una foga che potrebbe giocare due partite in un giorno e secondo me andrebbe lasciato in campo sempre. Perché non provare a inserire un altro under, Isufaj, per Guadagni? Togliere Guadagni vuol dire togliere un giocatore in fiducia, che tiene palla, imprevedibile e che non lascia in pace i difensori avversari (consci che al minimo sbaglio si ritrovano il ragazzino addosso, pronto a scippargli la palla e approfittare dell’errore). Per di più, togliere Guadagni significa togliere un under e ritrovarsi così nella condizione di dover rimediare, in qualche altra zona del campo, rischiando, a volte, di alterare equilibri consolidati.

Vabbè, dai, accontentiamoci del punto e guardiamo avanti, con fiducia.

Solo un’ultima cosa: domenica andiamo a giocare a Palermo, al Barbera, contro il Palermo!!

Io voglio dire solo questo e lo dico ora, prima di vedere la partita, conoscere il risultato e commentare, insieme a voi: grazie di cuore, Raffaele Trapani!!!   

Alberto Maria Cesarano
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