DESTINI INCROCIATI

DESTINI INCROCIATI: GUIDO ANGELOZZI

30.10.2014 21:20

Oggi è un affermato direttore sportivo, circa quarant’anni fa con un suo gol ci spalancò le porte della serie C (foto sopra), parliamo di Guido Angelozzi attuale Ds dello Spezia che questa settimana ha aperto per noi l’album dei suoi ricordi. E’ un doppio ex della sfida di sabato tra Paganese e Barletta avendo indossato le due casacche a metà degli anni settanta, quella azzurra, ad inizio degli anni ottanta quella biancorossa. Paganese, Catania, Perugia, Lecce, Bari, Barletta, Giulianova, Jesi le tappe da calciatore tra serie C e B mentre da dirigente sei anni ad Andria, quattro a Lecce e Bari tra B ed A, oltre a Catania, la sua città natale ed ora a La Spezia in B. Con grande entusiasmo accoglie il nostro invito, accettando subito nonostante alcuni impegni, quando gli nominiamo Pagani e la Paganese.

“Se mi nomini Pagani mi fai commuovere. La Paganese fu la mia prima società da semiprofessionista, allora la serie D così era classificata, dove ho mosso i primi importanti passi da calciatore. Mi segnalò agli allora dirigenti Torre, Malet, Cascone e De Risi, il compianto Gennaro Rambone che mi vide al Catania parlandone bene. Per me è stata un’esperienza di vita prima che di calciatore. Pensi che per la prima volta lasciavo Catania ed in treno arrivai a Salerno ero giovane e dopo quel strepitoso campionato 1975-’76 che vincemmo approdando in C, ritornai al Catania in serie B".

Quale compagno ricorda con affetto di quella squadra?

“Tutti, ma in particolare Angelo Mammì che ci ha lasciati già da qualche anno che attaccante, ragazzi un super lusso per la categoria”

Fu lui che le fece l’assist per il gol promozione con l’Avezzano, ricordo bene?

“Si certo, feci un tiro dalla distanza che fece esplodere il Comunale, gremito ovunque impazziti di gioia per quella vittoria che significò la serie C, era la prima volata per la Paganese. Ma voglio ricordare soprattutto che la domenica successiva dopo l’ultima di campionato di ritorno dalla trasferta di Santa Maria Capua Vetere ci aspettò una città intera, salimmo su un camion facendo il giro del paese, indimenticabile quella giornata”

Ne parla con grande entusiasmo...

“Con commozione direi, sappia che a casa mia a Catania se viene, troverà ancora una mia gigantografia con la maglia della Paganese e lì rimarrà per sempre, i paganesi mi hanno dato tanto in termini di affetto. Ancora oggi quando al calcio mercato incontro il presidente Trapani ed il direttore D’Eboli per me è una gioia, è un incontro speciale, c’è grande stima reciproca”

A Barletta invece come andò?

“Venivo dal Giulianova, sono stato tre anni in serie C ed incrociai la Paganese nella stagione ‘82-’83, una vittoria per parte 1-0, poi come me ne andai, mi trasferì a Jesi, salirono in B. Sono stato molto bene, società modello e poi alla Puglia sono legato perché oltre che da calciatore con l’Andria ho iniziato la mia seconda vita da dirigente, 18 anni con tante soddisfazioni tra Lecce e Bari”

Domenica il suo derby del cuore come andrà a finire?

“Sono due squadre di categoria, la Paganese con l’arrivo di Sottil ha un entusiasmo maggiore, proviene dalla bella vittoria di Ischia mentre il Barletta è in una fase calante dopo un buon inizio ma attenzione è una gara aperta ad ogni risultato ed occhio a quel Floriano in attacco. Questo è un gran campionato come una volta, con squadre di tradizioni, grandi piazze ma anche piazze che hanno fatto la storia del calcio campano come la “mia” Paganese che lotta sempre con orgoglio”.

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