L'EX LUCA ORLANDO: "STUPENDO IL PRIMO ANNO, NELLA STAGIONE SUCCESSIVA TROPPE ASPETTATIVE NON MANTENUTE. E SE SEGNO ESULTO"

12.11.2015 20:06

Nella stagione che sancì il ritorno immediato della Paganese in Prima Divisione, la più grande sorpresa fu rappresentata da Luca Orlando. Fra campionato, Coppa Italia e playoff, i gol furono venti, alcuni anche di ottima fattura. Un campionato spettacolare quello della punta salernitana, su cui si accesero anche sirene dalla Serie B. Rimase a Pagani, in un'annata per lui travagliata: zero reti siglate ed addio anticipato a gennaio. Sabato sera ritorna al Marcello Torre da ex, con la maglia dell'Ischia, squadra che lo ha ingaggiato poco più di un mese fa.

Luca, sei un ex di questa partita quasi per caso, dato che sei arrivato a campionato in corso ad Ischia, dopo gli infortuni di Fall e Kanoutè. Che ambiente e che squadra hai trovato?
"Ho trovato una squadra che stava facendo abbastanza bene, mi sono trovato in un contesto già ben avviato. L'Ischia è costruita per la salvezza, peccato per i punti di penalizzazione altrimenti eravamo quasi a ridosso della zona playoff e questo testimonia quanto di buono è stato fatto finora".

Che tipo di partita dobbiamo aspettarci sabato?
"Si affrontano due squadre che si stanno comportando bene. La Paganese era partita meglio, ultimamente ha ottenuto qualche risultato altalenante, mentre l'Ischia, dopo lqualche battuta d'arresto con Catania ed Akragas, si è ripresa ed è tornata sugli standard delle primissime giornate di campionato". 

Che gara sarà per te dal punto di vista emozionale?
"Per me è una gara importante. A Pagani spero di aver lasciato buoni ricordi. Ritroverò calciatori che sono stati miei compagni di squadra, un mister col suo secondo che sono stati per me dei punti di riferimento ed ovviamente una società che mi ha dato tanto".

Come stanno vivendo la vigilia gli altri due ex Moracci e Calamai?
"Loro mi hanno detto che quello di Pagani l'anno scorso è stato un buon campionato, soprattutto nel girone d'andata. Il girone di ritorno, invece, è stata una specie di "sopravvivenza" nell'aspettare la salvezza, che poi era l'obiettivo che aveva la società".

Tornando all'esperienza con la Paganese, hai vinto il campionato di Seconda Divisione, segnando circa venti gol fra campionato e coppa, fra l'altro alcuni anche molto belli. A quale gol sei affezionato maggiormente e qual è stato il momento più bello per te a Pagani?
"Il gol più bello credo sia stato quello a Perugia in rovesciata. Ma se mi chiedi qual è stato il più importante non posso non citare i due contro la Vigor Lamezia nei playoff. Vincere le due sfide d'andata e di ritorno per 1-0, con un mio gol entrambe le gare, è stato un qualcosa di speciale. Quella è stata la finale anticipata, la Vigor era l'ostacolo più importante da superare. La finale col Chieti fu sicuramente più agevole".

Fra i momenti più brutti invece sicuramente il periodo vissuto l'anno successivo, nell'anno di Prima Divisione, col gol che non arrivava e la cessione a gennaio. Hai qualche rimpianto?
"Rimpianto no, purtroppo si erano create attorno a me aspettative che non sono state mantenute, anche dalla società. La cessione doveva avvenire già in estate, poi non si è fatto più nulla e io forse non ho vissuto con serenità quel periodo. Sono rimasto e mi sono comportato da professionista serio. Purtroppo sono stato anche sfortunato, il gol non arrivava, rimasi fermo un mese per un infortunio e poi fui ceduto per sopperire ad un'abbondanza che c'era in attacco, che purtroppo non giovò a nessuno degli attaccanti". 

Ritrovi Grassadonia, il tecnico che ti ha lanciato prima alla Salernitana, poi ti volle alla Paganese e, per ultimo, a Messina...
"Col mister c'è un rapporto di stima reciproca. Credo di aver ricambiato quello che mi ha dato, almeno lo spero. Sia gli anni di Salerno in primavera, sia a Pagani e anche nella sfortunata stagione di Messina. Un anno in cui, nonostante la retrocessione, ho segnato sette gol, giocando da esterno nel 4-3-3, modulo che ha riproposto. Forse l'anno scorso non aveva interpreti giusti, anche io non ero un esterno di natura, mentre quest'anno ha trovato dei bravi attaccanti. Un ritorno a Pagani l'estate scorsa? Solo voci".

Domanda d'obbligo per ogni ex: se segni esulti?
"Se segno esulto, sì (ride, ndr). Ma più che altro perchè per me sarebbe una liberazione, mi manca solo il gol adesso. I risultati stanno arrivando, le prestazioni anche, manca solo il gol, che spero, mi dispiace per la Paganese, possa arrivare sabato sera". 

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