LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA ... NOCERA: ORA SPERIAMO BENE!

07.05.2018 15:57

Punto doveva essere e punto è stato. Un pareggio che regala poche emozioni - per la verità quest'anno il Torre è stato quasi sempre avaro di emozioni e soddisfazioni - ma la certezza del terzultimo posto, utile per il vantaggio in caso di parità di punteggio. Un piccolo grande tesoretto che la Paganese speriamo possa conservare e valorizzare nei 180 minuti più importanti della stagione, dove non ci saranno vie di uscite: inferno o paradiso. Nel frattempo una gara senza storia quella con il Catanzaro, dove Cernigoi ha la capacità di sbagliare anche il rigore, s'è archiviata ed ora cominciano tre settimane di passione per chi ama questi colori. Ma dobbiamo partire inesorabilmente dal bilancio di una stagione dove si sono sprecati errori ed occasioni. Innanzitutto è stato uno dei più scadenti tornei di serie C degli ultimi anni, e questo è il primo dato che deve far capire quanto poco s'è fatto per salvarsi direttamente. In secondo piano, è facile comprendere il livello tecnico della squadra allestita, certificato dai miseri 33 punti raccolti. Innegabile sottolineare poi come questa squadra abbia vissuto su un saliscendi motivazionale che ha minato tante prestazioni. Anche ieri con il Catanzaro mi sarei aspettato una spinta emotiva diversa soprattutto da chi doveva mettersi in mostra per guadagnarsi un'occasione nella scala di merito delle scelte del tecnico. Nulla, calma piatta per tutta la partita. Quest'anno in casa abbiamo assistito ad una serie inguardabile di prestazioni che hanno aumentato il flusso migratorio dei tifosi lontano dal Torre. Se si termina terzultimi, con la seconda peggior difesa del campionato (56 gol subiti) e con solo tre vittorie in casa, per un totale di sette, significa che s'è sbagliata annata. Bastava poco, molto poco, dato che tutti conoscevano i guai economici del Matera per crederci e cercare quei quattro punti in più che avrebbero detto salvezza. Quelli che si ottengono in casa. Lì è venuta meno la Paganese, che non ha mai vinto al Torre in un intero girone, e negli ultimi due mesi (ultima vittoria 3-0 sul Rende) ha disputato quattro partite ottenendo due pareggi e due sconfitte. Dopo la rocambolesca vittoria di Fondi, la Paganese era in corsa, bastava vincere con Leonzio e Catanzaro dove s'è ottenuto un solo punto.
Poi come si dice in NBA: "Gli attaccanti fanno fare gli abbonamenti e i difensori ti fanno vincere i campionati". Bene o male, questa Paganese si salva in attacco, con le doppie cifre di Scarpa e Cesaretti a testa, ai quali s'aggrappa per questi playout. Sarà la terza volta nell'era Trapani che si disputeranno e penso che questa squadra sia meno forte di quelle precedenti del 2008 e del 2010. Spero vivamente che in queste tre settimane mister De Sanzo riesca a cavare il meglio da questo gruppo di ragazzi, che deve fare molto ma molto di più di quello che ha fatto vedere soprattutto in quest'ultimo mese. Molto dipenderà anche dal recupero pieno del capitano Scarpa, valore aggiunto in questa rosa per carisma ed esperienza, sperando che tutti gli altri componenti della rosa ritrovino tranquillità, determinazione, concentrazione, gambe e testa per vincere questo tipo di partite. Sono sinceramente preoccupato, questa volta non per scaramanzia, ma per le difficoltà che ha fatto emergere la squadra. Dopo l'iniziale spinta emotiva del cambio tecnico è tornato tutto come prima, se non peggio, e la sconfortante prestazione con la Sicula Leonzio, dove si doveva giocare tutto, ha rifatto crollare gli azzurrostellati. Quella partita è il mio incubo e mi auguro possa essere rimossa perchè, come dissi nel dopo-gara di quella partita, se quello era il target mentale di una squadra che si deve salvare non ce l'avremmo mai fatta. E' un pianto sul latte versato, che si dice non sia mai un esercizio salutare, ma forse serve per rinfrescare la mente dei baldi giovanotti che forse se non si rendono conto di quanto peserà quella maglia da mantenere in Serie C. Va bene ricordaglielo, guardiamo avanti. Ora, prendendo a spunto le parole di De Sanzo, foderiamoci gli occhi, turiamoci le orecchie e voltiamo pagina: tutti uniti, compatti, per salvare la serie C, patrimonio sportivo inestimabile per Pagani Sperando che in quelle due gare del 19 e del 26 maggio, ogni calciatore che scenderà in campo vada oltre quello che non ha dato sino ad ora. Speriamo bene!

Peppe Nocera
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