Capitolo 14

CONTINUA L'AVVENTURA IN LEGA PRO
(Stagioni calcistiche dal 2013/14 al 2014/15) 

 

Archiviata, con tanto rammarico, la stagione 2012/13, rivelatasi la più dispendiosa dell’era Trapani chiusasi con un nono posto, dopo aver affidato a Grassadonia una squadra che avrebbe dovuto tentare almeno di lottare per i play-off, si volta pagina. Alle porte c’è una stagione anomala. Quella 2013/14, in Prima Divisione, non prevede retrocessioni per la riforma dei campionati. Un toccasana per tante società ed anche per la Paganese, con il presidente Trapani che punta tutto su una squadra di giovani per rimpinguare le casse societarie, con valorizzazioni e premi di minutaggio.
Ci si affida in panchina ad Agenore Maurizi, scelta voluta dal presidente ma non condivisa dal direttore D’Eboli, che per tutta la stagione vivrà da separato in casa con il tecnico laziale. Anche la piazza non si scalda più di tanto ma si avvicina con curiosità alla stagione senza assilli di classifica. Arrivano molti calciatori ai più sconosciuti nel panorama della Lega Pro, provenienti da varie società di categorie superiori e la stella è sicuramente Novothny, attaccante della Primavera del Napoli, che sarà la vera delusione della stagione mettendo a segno appena due reti.
Dopo l’eliminazione ai calci di rigori nel primo turno di Tim Cup, con la Pro Patria al “Torre”, ci si tuffa in campionato con l’esordio nel derby del “Vigorito” di Benevento. Termina due a uno per i sanniti, con rete degli azzurri firmata dal brasiliano William, attaccante esterno di proprietà del Genoa, che sarà tra i giovani più talentuosi della rosa anche se troppo fragile. La prima vittoria arriva alla quarta giornata, dopo tre sconfitte consecutive, a Viareggio e, solo dopo altrettante sconfitte, arriva il secondo successo questa volta in casa con il Barletta. Dopo oltre due mesi di campionato si capisce che sarà tutt’altro che un campionato dove gli azzurri potranno essere protagonisti, come aveva annunciato la società mettendo nel mirino il nono posto finale, che eccezionalmente avrebbe dato accesso ai play-off.
Squadra troppa inesperta dove anche il “veterano” Perrotta, che l’anno prima aveva offerto ottime prestazioni, andava in difficoltà. Il cammino è tortuoso e si tocca il fondo nel girone d’andata con la sconfitta nel derby con la Nocerina (2-1), anch’essa imbottita di giovani dopo un’iscrizione in extremis. Il girone d’andata si chiude a Salerno ed inaspettatamente la Paganese impatta all’Arechi 1-1, dopo essere passata in vantaggio con Beretta, raggiunta al 90’ da una rete di Mancini. Sarà questa anche l’ultima panchina di Maurizi esonerato nella pausa natalizia e sostituito dal duo Belotti-Fusco.
Il girone di ritorno dopo due pari consecutivi prende di nuovo una brutta piega con sette sconfitte consecutive, emorragia che s’arresta con il pari interno con il Gubbio prima dell’ennesima sconfitta a Catanzaro e l’unica vittoria interna del girone di ritorno, oltre a quella conseguita a tavolino con la Nocerina dopo l’estromissione dei rossoneri dal torneo, in casa contro la Salernitana che chiude la stagione.

Nella stagione 2014/15 si ritorna a far sul serio. Cancellata la Seconda Divisione con tre gironi di Lega Pro a venti squadre e tutt’altra Serie C. Paganese inserita nel girone meridionale con tanti derby all’orizzonte. La società cambia indirizzo in panchina a s’affida all’usato sicuro, arriva Stefano Cuoghi che però avrà il torto di portarsi dietro il figlio Marco. Un binomio che scoppierà dopo sette giornate. Una sola vittoria, con il Messina, un pari in avvio a Matera e cinque sconfitte che gli costano la panchina nel derby casalingo perso al 91’ con la Juve Stabia.
La società ha costruito una squadra che ha ottime individualità confermando i soli Marruocco e Deli inserendo i vari Vinci, Tartaglia, Moracci, Bocchetti, in difesa con De Liguori e Bernardo, arrivati ad ottobre, ed ancora Girardi, Herrera e Caccavallo in attacco.
Poi l’arrivo di Sottil, dopo il rifiuto di Campilongo, che rialza e lancia gli azzurri a cinque lunghezze dai play-off con venticinque punti a fine girone d’andata arrivando al derby di Salerno con sei risultati utili consecutivi, con tre vittorie di fila in trasferta. La seconda parte a gennaio è caratterizzata dalla rivoluzione dell’organico per contenere spese e bilancio, viste le vicissitudini giudiziarie che hanno colpito a novembre, alla vigilia del derby di Salerno, il presidente Trapani e suo fratello Antonino.
A quel punto inizia un altro campionato, dopo le partenze di Bocchetti, Caccavallo, Herrera, De Liguori e Bernardo ma, nonostante arrivi importanti come quelle di Perna, Bolzan ed Aurelio, non è la stessa Paganese del girone d’andata. La marcia d’avvicinamento verso una tranquilla salvezza, con una squadra che fatica a ritrovarsi, rallenta a causa di un’infermeria affollata per due mesi con le assenze in contemporanea di Marruocco, Bolzan, Calamai, Baccolo e Deli.
Sottil, allenatore capace ad adeguarsi alla situazione e versatile tatticamente, sapientemente cambia modulo ed interpreti, traghettando la squadra verso una morbida salvezza favorita anche da una marcia rallentata alle spalle delle dirette inseguitrici. Basta una sola vittoria, con l’Ischia in casa, nel girone di ritorno chiuso con appena 12 punti per raggiungere, a quota 37 e con una giornata d’anticipo, la salvezza.

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