Capitolo 4

DALLA FUSIONE NASCONO GLI AZZURROSTELLATI: ARRIVA LA SERIE D
(Stagioni calcistiche dal 1958/59 al 1966/67)

 

Il torneo di Promozione 1958/59 si presenta con una novità. La Lega, infatti, cambia la denominazione del torneo da “Promozione” a “Prima Categoria”. Il mutamento non porterà tanta fortuna alla Paganese di quell’annata, che giunse a fine torneo a pari punti, 40, con l’Angri al primo posto. Ma il derby spareggio, che doveva assegnare il biglietto per l’accesso alle finali per la promozione in serie D, non fu mai disputato perché, all’omologazione ufficiale dei risultati, l’Angri risultò primo per decisione della Lega. Quel campionato ancora oggi è ricordato, anche perché proprio alla stagione 1958/59 risale l’ultima vittoria della Paganese sul campo della Nocerina, sconfitta, dopo la vittoria della gara d’andata per 3-0 (reti di Palladino, Cafiero e Milano), anche al ritorno a Nocera (1-2 con realizzazioni di Quadrano e Palladino per gli azzurri e rete del molosso Mariniello).

Nella stagione 1959/60 la Paganese non riuscì a ripetere l’impresa dell’anno prima piazzandosi al quinto posto con 36 punti, dietro la Battipagliese a 40, l’Angri e l’Atripalda a 45 e la Scafatese vittoriosa del girone a 53. Il campionato, come evidenziano i numeri della classifica fu senza storia, ma la Paganese si distinse per alcune goleade. Il 5-3 all’esordio con il Solofra, il 2-4 inflitto al Moka Salerno, il 6-1 in casa con il S.M. di Castellabate nel girone d’andata. Pirotecnici anche alcune partite del ritorno : lo 0-5 con il Fratte Salerno, il clamoroso 5-1 inflitto alla Nocerina al “Del Forno” e il 5-4 con la Gelbison.

Gli anni sessanta si aprirono con un campionato di Prima Categoria dove a dettar legge ci furono le solite quattro sorelle di quel periodo: Angri, Battipagliese, Nocerina e Paganese. Questo fu anche l’ordine d’arrivo della stagione 1960/61 con 45 punti per i grigiorossi, 44 per i bianconeri, 42 per i rossoneri, 38 per gli azzurri. La curiosità di quel campionato è rappresentata dalla doppia sfida tra Paganese e Sapri che si chiuse con un festival di gol così ripartiti: Paganese–Sapri 6-1; Sapri–Paganese 8-0.

Ancora un quinto posto per gli azzurrostellati al termine del campionato 1961/62, un torneo vinto dalla Nocerina con 53 punti con Battipagliese seconda a quota 50, Cavese 43, Padula e Paganese 39, che rimedia una doppia sconfitta nel derby con i rivali della Nocerina (0-1 a Pagani, 4-1 a Nocera).

All’ennesimo tentativo la Battipagliese riesce a spuntarla in questo campionato ma la promozione è rimandata, visto che le finali 1962/63 furono vinte dalla Puteolana. Annata da dimenticare per la Paganese che non riuscì a far meglio di un ottavo posto, raggiunto a 30 punti alle spalle della Sanseverinese a 33, Angri 35, Padula 37, Savoia 39, Sorrento 41, Cavese 45 e Battipagliese 46. Poche le soddisfazioni regalate in quella stagione ai tifosi come le vittorie interne per 1-0 contro Battipagliese e Cavese.

La storia della Paganese, a partire dalla metà degli anni ’60, entra in una fase cruciale con un periodo che porterà gli azzurri verso risultati storici mai raggiunti in precedenza, non senza attraverso sofferenze e cocenti delusioni. Nella stagione 1963/64, la Paganese è ai nastri di partenza del quindicesimo campionato di Promozione o di Prima Categoria, così come fu denominato a partire dal 1958/59. L’ottavo posto della precedente annata viene migliorato di una posizione con 32 punti, in un campionato stravinto dalla Cavese con 48 punti. Gli aquilotti si imposero in entrambi i confronti con gli azzurri, superati a Cava per 3-1 e al ritorno per 3-2. L’annata fu mediocre con quattro vittorie esterne conquistate contro il Solofra, la Libertas Stabia, il Sangennaro e la Sianese. Tra i risultati più eclatanti dell’annata, da ricordare il 12-1 rifilato al derelitto Sangennaro che a fine torneo chiuderà all’ultimo posto con 0 punti.

L’anno seguente la Paganese disputa un campionato di tutt’altro spessore chiudendo al quarto posto con 36 punti ma a –11 dalla capolista Angri. Il derby con i grigiorossi termina con un pareggio (2-2) a Pagani e la sconfitta della Paganese in trasferta (2-1). La sola Sanseverinese tenne testa all’Angri che le soffiò il primo posto di un solo punto, 47 - 46. 

Dopo numerosi tentativi, a fine campionato 1964/65, con la Polisportiva Paganese che vince il torneo di Seconda Categoria, si arriva alla fusione tra le due maggiori squadre cittadine: la Paganese e la Polisportiva Paganese. I due rispettivi presidenti, dott. Attilio De Pascale e il dott. Renato Santillo, decidono di stringersi intorno ad un’unica bandiera: la Paganese. La Polisportiva porta in dote, oltre a una numerosa schiera di soci, la stella che aveva designato sulla maglia fin dalla nascita. La Paganese allora diventa azzurro stellata. Presidente è nominato Attilio De Pascale, vicepresidente Bruno Falcone e Renato Santilli.

Si decide così di costruire una squadra che avrebbe dovuto battersi per il raggiungimento del primo posto e delle finali. Detto fatto, in panchina arriva Giacomino De Caprio ed in quella stagione, 1965/66, il girone C della Prima Categoria conobbe una corazzata che fece piazza pulita degli avversari: Illiano, Volpe, Costanzo, Grappone, Capone, Imer, D’Auria, Paudice, Tramontano, Rossi, Sasso. A disposizione: Casciello, Cannone, Esposito, Di Somma, Mancuso, Mori, Colamonici. Questa la rosa definita “l’invincibile” che nell’arco del campionato mai subì sconfitte, collezionando in 30 partite 24 vittorie e 6 pareggi, conquistando 54 punti, staccando di sette l’Angri. I muscoli di quegli indimenticabili calciatori furono affidati ad un giovane massaggiatore, Salvatore Carmando, che venti anni dopo diventerà, nel Campionato del Mondo di calcio “Mexico 86”, il fisioterapista personale di un certo Diego Armando Maradona. Ma il dramma sportivo per quella insuperabile formazione si consumò nelle finali spareggio per la promozione in serie D allo stadio "Collana" al Vomero. Paganese, Turris e Sessana si giocarono la promozione. Alla Turris, che perse le due gare iniziali con Sessana e Paganese entrambe per 1-0, attese, ormai fuori da ogni gioco, la partita che valeva la promozione tra Sessana e Paganese. Da Pagani si mossero in molte migliaia verso Napoli, con la certezza di ritornare vincitori, ma così non fu. La Sessana superò la Paganese per 1-0 e sullo stadio “Collana” le lacrime si sprecarono sulla sponda azzurra. Gli azzurri persero una sola gara, quella conclusiva, e nemmeno Tramontano, super cannoniere con 34 reti, riuscì a raddrizzare una partita “strana”.

La cocente delusione e l’epilogo amaro non abbatterono De Pascale e soci e con il fido Segretario Gino Quaratino si creò la riscossa. In panchina Osvaldo Mancuso che guidò i seguenti azzurrostellati: Soviero, Cucurachi, Costanzo, Palumbo, Volpe, Esposito, D’Auria, Sasso, Riboni, Rossi, Visentin. In campionato è una nuova marcia trionfale : 50 punti al termine delle 30 gare. Angri (terzo posto) battuto due volte, Palmese annichilita in casa (2-0) e soppiantata a Pagani (7-0), stessa sorte per la Cavese battuta a Pagani (6-1) e a Cava (2-0). Dieci reti alla Sianese, undici alla Gelbison a domicilio, otto alla N.Alba, cinque alla Bertoni in trasferta. Questi i numeri devastanti del ciclone azzurrostellato. Le finali si giocano al “S.Paolo” e la società per l’occasione affianca in panchina l’esperto Valese a Mancuso. Solita formula, girone a tre: questa volta giungono faccia a faccia Portici, Maddalonese e Paganese. Dopo le prime tre gare vi fu il nulla di fatto, tutte avevano vinto una gara, la Paganese battuta dal Portici per 2-1, vince con la Maddalonese con l’identico punteggio. Tutto da rifare. Il 25 giugno 1967 la Paganese batte il Portici 2-0 (doppietta di Sasso), che perde anche con la Maddalonese per 3-1. Il 2 luglio la Paganese strapazza la Maddalonese per 5-1 ed entrambe sono promosse in serie D. A Fuorigrotta mezza Pagani fa festa, a Pagani l’altra metà è in delirio. Siamo in serie D per la prima volta!

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