Capitolo 13

...DI NUOVO IN PARADISO!
(Stagioni calcistiche dal 2011/12 al 2012/13) 

 

La mazzata sportiva della retrocessione certificata in quell’assolato 15 maggio 2011 non è nulla a confronto di quella umana che investe il presidente Trapani ed il vice Marrazzo con gli arresti del 14 luglio, dopo il terremoto giudiziario che travolge Pagani nei suoi uomini istituzionali nella vicenda “Linea D’Ombra”. Sembra finita la favola della Paganese targata Trapani al suo comando ma su esplicito invito della proprietà si continua e si rilancia, grazie soprattutto al ritorno di un amico del presidente, il direttore Cosimo D’Eboli che ritorna al capezzale azzurro dopo un divorzio di circa due anni per riannodare i fili della società, retta in questo delicato momento da Antonino Trapani. D’Eboli, l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto. Sceglie Gianluca Grassadonia, una scommessa, per la panchina e la Paganese sul mercato fa sfracelli: l’imperativo è unico, vincere. Ritornano gli eroi del 2007, Petrocco, Scarpa e Tricarico, arrivano altri big, come Galizia, Fava, Acoglanis, Nigro e Russo e giovani promesse come Robertiello, Pastore, Balzano, Loiacono ed i fratelli Orlando, Fabio e soprattutto Luca che alla fine con le sue reti farà volare la Paganese in Prima Divisione, ma non sarà cosi semplice. Girone d’andata ottimo, con partenza a razzo, tre vittorie di fila, con Celano, Milazzo ed Isola Liri prima del ko di Perugia, l’altra corazzata del girone. La Paganese subito si rialza ed infila nove risultati utili consecutivi, frutto di quattro vittorie e cinque pareggi, prima di cadere per la prima volta in casa contro il Chieti (1-2). Al termine del girone d’andata mancano sei gare, gli uomini di Grassadonia ne vincono tre, ne pareggiano due e ne perdono una a Catanzaro (2-1). Qualcosa però in questo periodo, subito dopo la gara interna con il Melfi (3-1), cominciano le esternazioni di Grassadonia lasciando trapelare un certo disagio sulle future strategie di mercato della società che vuole a gennaio eliminare qualche “grassadoniano”. Alla fine il braccio di ferro tra società e tecnico sfocia nelle dimissioni del trainer salernitano, dopo la seconda giornata del girone di ritorno dopo la vittoria interna con il Milazzo (1-0), in contrasto con le scelte della dirigenza di rescindere il contratto con alcuni calciatori. Alla fine andranno via Petrocco, Rinaldi, Acoglanis e Russo, oltre all’infortunato Vicentin ed al giovane Siciliano e Morello mai utilizzato. I colpi di scena non finiscono e D’Eboli richiama per la terza volta Palumbo, la squadra non gira e dalle prime posizioni lentamente scivola verso le retrovie della zona play-off. Il tecnico della storica promozione in C1 mette a segno nelle prime quattro gare tre pareggi ed una vittoria, giunta al novantesimo con il solito Luca Orlando che segna a raffica, contro il Fondi dell’ex Capuano, al “Torre”. Sette giorni dopo, nel turno infrasettimanale, arriva anche la prima sconfitta interna contro il Lamezia bissata  tre giorni dopo contro l’Aprilia (3-0). La Paganese è allo sbando ma si va avanti a fasi alterne con la squadra che sembra navigare a vista con risultati altalenanti come la sconfitta 3-4 in casa con il Gavorrano, dopo essere stata in vantaggio 3-1. L’unica notizia positiva arriva nella settimana che precede la sosta della Paganese in campionato. Trapani lascia i domiciliari, è libero e scagionato da ogni responsabilità come in precedenza il vice presidente Marrazzo. Il ritorno di Trapani è una ventata d’ottimismo e si vede, ritorna in panchina con il Campobasso ed è subito vittoria grazie ad una rete di Fava. Il presidente con la sua esperienza osserva e scruta che qualcosa non gira nel verso giusto e, dopo la stentata vittoria con il Fano allo scadere in rimonta che mantiene ancora nei play-off gli azzurri, prima dell’ultima giornata di campionato, esonera Palumbo e richiama Grassadonia. Ad Arzano la Paganese vince 3-1 ed accede agli spareggi promozione come quinta ed attende il Lamezia a cui per un punto è stata soffiata la seconda piazza dal Catanzaro che accede direttamente in Prima Divisione con il Perugia. Nella semifinale la Paganese parte sfavorita contro la Vigor Lamezia che perde a Pagani nella gara d’andata (1-0) grazie al solito Orlando. Il miracolo avviene nella bolgia calabrese dove contro tutti e tutto Orlando dagli undici metri porta in vantaggio la Paganese, un gol blindato da Robertiello che diventa una saracinesca, para tutto con i biancoverdi che sbagliano due rigori oltre a colpire pali e traverse, ma la Paganese resiste e vola in finale contro il Chieti che ha eliminato l’Aprilia nell’altra semifinale. Andata ancora al Torre dove arriva un’altra vittoria (2-0) dinanzi a 4000 spettatori con reti di Galizia e Fava. Nella gara di ritorno la Paganese tiene a bada il Chieti ed il risultato non si schioda dallo 0-0 che significa ritorno in Prima Divisione. La squadra arriva a Pagani verso le 22.00 ed entra trionfalmente al Torre dove ci sono 3000 persone ad attenderla per tributarle il giusto applauso in una  notte di caroselli senza fine.

Archiviati i festeggiamenti, la società si mette subito a lavoro ed al riconfermato Grassadonia viene affidata una Paganese rivoluzionata con calciatori pronti a far lievitare il tasso tecnico come Marruocco, Fernández, Romondini, Ciarcià, Soligo, Girardi e Caturano oltre ai riconfermati Fusco, Fava, Scarpa e Luca Orlando. La Paganese inserita  nel girone B “centromeridionale” incontra a distanza di diciannove anni la Nocerina nel classico derby dell’Agro che va in scena già il 5 agosto, quale match del primo turno della Tim Cup e vinto dai molossi per 1-0 con rete nel finale di Schetter nonostante una buona Paganese che sfiora più volte il vantaggio. L’esordio in campionato è deludente con la sconfitta per 2-1 a Viareggio ma nel primo derby stagionale all’esordio al “Torre” con il Sorrento arriva la prima vittoria, con una doppietta del difensore ex Siracusa Fernández a cui fa seguito il pareggio al Partenio contro l’Avellino, grazie ad una rete a cinque minuti dalla fine dell’attaccante Girardi. La doppia casalinga porta in dote contro Gubbio e Catanzaro, quattro punti, ma in trasferta a Prato è ancora sconfitta. Il neo viene tolto in maniera eclatante sul neutro dell’Angelino di Chieti dove è in programma in “casa” della Nocerina a porte chiuse il 50° derby dell’agro. La Paganese asfalta i cugini per 4-1 con reti di Girardi, Calvarese e una splendida doppietta di Scarpa, con Marruocco che para un rigore a Merino. E’ l’apoteosi a Pagani, con la squadra che ancora una volta di ritorno dalla “fortunata“ Chieti è accolta sotto la pioggia da 500 tifosi in delirio. L’effetto derby svanisce sempre in trasferta al Santa Colomba-Vigorito contro il Benevento dopo aver regolato al Carrarese ma il primo blitz arriva dopo sette giorni a Barletta con un guizzo di Girardi. Arrivano due pareggi per 2-2 contro Andria e Frosinone prima della notte dei lunghi coltelli del 16 dicembre quando dinanzi alle telecamere di Sportitalia il posticipo con il Latina capolista finisce nella "buca", quella che si apre in campo, determinando al termine del primo tempo sullo 0-0 la sospensione della gara, vinta a tavolino dai pontini in prima istanza con sentenza ribalta dall’Alta Corte che decide che va rigiocata. Il girone d’andata si chiude con una pesante sconfitta al Curi di Perugia con una tripletta di Ciofani che stende una Paganese già in vacanza, questa sarà l’ultima gara di Luca Orlando che sarà ceduto a gennaio al Portogruaro. Il girone di ritorno non è all’altezza del ritorno nella prima fase, illuminato solo nella notte del Torre dalle quattro reti rifilate all’Avellino con ancora una doppietta di Scarpa. Dopo quella roboante affermazione contro la futura vincente del campionato arrivano tre sconfitte, tra cui quella sul neutro di Pisa nel derby con la Nocerina per 1-0 e due pareggi. Il piatto piange come i risultati, se si pensa che nelle ultime 12 gare la Paganese ha vinto solo una volta contro i lupi irpini, con Grassadonia che è al capolinea e la trasferta di Carrara, contro il fanalino di coda, è decisiva per le sorti del tecnico salernitano. La Paganese, allo stadio dei Marmi, non fallisce l’appuntamento imponendosi per 2-1. Seguono a quella vittoria altri cinque risultati utili consecutivi grazie a due vittorie, decisiva per la salvezza anticipata quella di Andria con una rete di Caturano, e tre pareggi, compreso quello 1-1 nel recupero con il Latina. Il finale a salvezza conquistata è senza mordente e nelle ultime due gare gli azzurri rimediano due sconfitte, a Latina 4-0 che raggiungerà in B l’Avellino ed in casa con il Perugia per 0-2. Al termine della stagione la Paganese si piazza nona in classifica e Grassadonia annuncia la fine del suo ciclo a Pagani, come si chiuderà anche l’avventura di Scarpa dopo due promozione in C1, l’unico nella storia azzurrostellata con otto reti all’attivo che gli valgono il titolo di capocannoniere azzurro.

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