LA PARTITA DEL TIFOSO

LA PARTITA DEL TIFOSO: LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI

06.03.2017 11:25

La politica dei piccoli passi. Sarebbe un titolo appropriato, in questa fase del campionato. I nove punti in tre partite ci hanno fatto fare un bel salto in avanti, distanziandoci dalla zona minata dei playout e mettendo “sotto” un buon numero di squadre. In quest’ottica, accolgo con piacere il punto di domenica. Era necessario dare continuità ai risultati positivi e muovere, seppure di poco, la classifica. Ci siamo riusciti e va bene così. La prestazione contro il Cosenza è stata gagliarda, i ragazzi hanno messo cuore e grinta, sopperendo, con queste armi, alla differenza tecnica e di esperienza che c’era tra le due squadre. Abbiamo vissuto diversi stati d’animo, nel corso della partita: la paura di perdere; la voglia matta di acciuffare il pari; la consapevolezza di poterla vincere e poi, verso il finale, di nuovo la paura di non riuscire a portare a casa il punticino prezioso. Il calo fisico, evidente, che c’è stato nel finale, credo sia figlio anche della poca esperienza che hanno i nostri calciatori. La giovane età, lo sappiamo bene, ti rende euforico e voglioso di spaccare il mondo e la frenesia che metti nel fare le cose può giocarti brutti scherzi e così, sul finire della partita, abbiamo rischiato grosso. Fortuna e bravura hanno evitato una sconfitta bruciante e beffarda.

De Santis ha fatto un bel gol. Devo dire che questo ragazzo è un’autentica sorpresa. Onestamente, non ci contavo molto, partivo prevenuto e pensavo: “Un motivo ci sarà, se a Catania non ha mai giocato! Vuoi vedere che questo è un fenomeno e in Sicilia non hanno capito niente? Impossibile!”. Invece no, devo dire che a Catania non ci hanno capito niente. O meglio, magari avranno dei difensori fortissimi, per carità ma che questo ragazzo non abbia davvero mai visto il campo, mi sorprende, onestamente. 
Mi dispiace dire che Herrera fatica a ritornare quello di una volta. Son certo che il fatto di cambiare sempre ruolo e posizione in campo, non gli abbia giovato. Apprezzabile l’abnegazione e la disponibilità che mette ma è legittimo aspettarci altro da lui. Le sue qualità sono indiscusse.
Su Liverani non dirò più nulla. E che sarà, lo abbiamo “preso a occhio”. È venuto il primo errore grossolano e ora possiamo stare tutti un po’ più sereni. Diciamo che ci siamo tolti il pensiero.

Di errori grossolani, almeno nel corso della partita che ho visto io, ne ha commessi anche l’arbitro. Certo che l’Italia dimostra sempre più, di essere il Paese dei “figli di…”. No, che avete capito? Nel caso dell’arbitro, intendo dire “figlio di…” un altro arbitro di Serie A. Voi a quale “figlio di…” vi riferite? L’arbitro di domenica è stato indisponente e protagonista. Del resto, il “grosso ma buono”, che è uno che ci vede lungo su queste cose, l’aveva detto già al minuto 0 dell’incontro: “Attenzion, oggi l’arbitro è scem!”. Che cosa volete farci, a lui quelli lì che spadroneggiano e si atteggiano, in mezzo al campo, andando a parlare con le panchine perché qualcuno sta seduto un po’ scomposto, prima ancora della partita, gli danno fastidio. È fatto così…

Come chiudere quest’articolo (ma perché, questo è un articolo?!), senza accogliere come si conviene, un nuovo tifoso della Paganese, venuto al mondo in settimana. Parlo del secondogenito del “peccato originale”, cui faccio gli auguri di cuore. E siccome il piccolo è nato in un altro paese, poco distante da Pagani ma molto distante da Roma, Trastevere per la precisione, il padre, per mettere subito le cose in chiaro, ha coperto il figlio con una copertina azzurra, su cui era cucito lo stemma della Paganese, come a dire: “giù le mani da mio figlio, non è robba vostra, questo è azzurrostellato dalla nascita”. Del resto, con un padre così…

E ora, ragazzi, riprendete a camminare. Una camminata veloce, vi raccomando, intervallata da un po’ di corsetta, non modello passeggiata romantica, sul lungomare, con la fidanzata. E mica volete farci penare fino all’ultimo anche quest’anno!

Alberto Maria Cesarano
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