Capitolo 1

DE PASCALE, CAPITANO GALANTUOMO DELLA PRIMA GRANDE PAGANESE
(Stagioni calcistiche dal 1928/29 al 1933/34) 

 

Il primo assetto societario ufficiale fu basato su una triarchia costituita dal Rag. Pietro Cesareo, dal Rag. Peppino Baldanza e dall’Avv. Costantino Astarita che fu eletto Presidente dell’Unione Sportiva Paganese, una figura carismatica della Pagani dell’epoca e già assessore comunale. Costituita la società e costruito il campo sportivo, bisognava organizzare la squadra che sarebbe partita ai nastri di partenza nel primo campionato ufficiale della storia calcistica paganese, che fu quello di Terza Divisione stagione 1928/29.

La prima formazione della Paganese fu costituita esclusivamente da calciatori locali. Una citazione a parte va fatta per Nicola De Pascale, capitano di quella Paganese e difensore insormontabile. Fu l’unico a giocare solo per amor di patria e non per soldi; difatti non volle mai ricevere lo stipendio, giocava esclusivamente per amore verso i colori della squadra della propria città. Alla guida tecnica fu chiamato Venturini, ex stopper della Salernitana, che ricoprì il doppio ruolo di allenatore-giocatore.

Questi gli storici undici: Attianese, De Pascale Nicola, Saturno, Baldanza, Venturini, Tramontano Mario, Tramontano Carlo, Donnarumma, Amendola, De Pascale Antonino, Capriglione. La panchina era invece costituita da Tortora, Pepe, La Peruta, Del Gaudio, Falcone.

Quella prima Paganese onorò al meglio il suo primo campionato vincendo sei gare, perdendone cinque e pareggiandone altrettante. Dei risultati più eclatanti di quel campionato va ricordato il 6 a 2 rifilato alla Palmese che al ritorno restituì tutto con gli interessi, sconfiggendo gli azzurri con un rotondo 8 a 3, lo scoppiettante 3 a 3 a Pagani con l’Angri che al ritorno si impose per 3 a 0. Ma una gara ormai è storica: quella della prima giornata a Caserta contro i rossoblu terminata 0 a 0 che segnò la prima gara ufficiale della storia della Paganese. 

A fine campionato la squadra, classificatasi al terzo posto, fu ammessa al campionato di Seconda Divisione Calabro-Siculo-Campano. Della vecchia formazione rimase il solo Nicola De Pascale, unico paganese in formazione, che indossò ancora i gradi di capitano. Questa la formazione: Motti, Proietti, De Pascale, Catapano, Boffitto, Barone, Piedistè, Masina, Palmisano, Borla, Borselli. La Paganese conquistò il primo posto superando sul filo di lana la Reggina che diede la possibilità agli azzurrostellati di disputare le finali con gli stessi amaranto, il Molfetta e il Trani. Finali che la Paganese abbandonò dopo le prime due gare con i calabresi. Una cavalcata trionfale frutto di 12 vittorie, 5 pareggi e 1 sconfitta, 33 le reti fatti, 11 le subite. Paganese 29, Reggina 28, Gladiator 25, queste le prime posizioni di una classifica che prevedeva la presenza del Cosenza, del Catania, del Peloro Messina, della Puteolana, del Nola e dell’Angri oltre alla Bagnolese. Storico il pari (1-1) conquistato a Reggio Calabria come lo 0-0 di Cosenza, la vittoria di 2-0 di Messina e il roboante 5-0 rifilato al Catania oltre alla doppia vittoria con l’Angri. Il "Campo del Pino" ogni domenica era un’autentica polveriera con tantissimi tifosi, donne comprese, che accerchiavano il rettangolo di gioco per seguire le prodezze degli azzurri. Quello fu il primo sigillo della lunga storia della Paganese e siamo solo all’inizio.

Vinto il campionato Calabro-Siculo-Campano di Seconda Divisione, della stagione 1929/30, la Paganese non si iscrisse a quello di prima non avendo le capacità economiche per sostenerlo. Il precedente torneo era stato molto dispendioso, l’aver ingaggiato calciatori di categorie superiori aveva creato molti scompensi economici ed allora a malincuore si dovette ricominciare dalla Terza Divisione con elementi del luogo. La società costruì la squadra puntando sui calciatori che figurano tra le riserve l’anno prima, ai quali si aggiunsero alcuni provenienti da Salerno fra cui il “torello” Aurelio Boccia che disputò tanti campionati con la casacca azzurra. In panchina, per la stagione 1930/31, fu chiamato Baroni che ebbe non poche difficoltà. L’annata non fu esaltante, chiusa al terz’ultimo posto con 14 punti, frutto di 5 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte, 30 le reti realizzate, 43 quelle subite. Inserita nel girone B della divisione Sud, la Paganese si confrontò con la Scafatese, autentica corazzata in quegli anni, il Savoia B, la Torrese, il Fuorigrotta, l’Angri C, il Nola B, la Bagnolese, la Sibilla ed il Giovanna D’Arco. Nel 1930 e nel 1931 gli azzurri conquistarono per due anni consecutivi la coppa “Città di Pagani” ma l’appuntamento clou rimaneva anche per quel periodo il campionato.

Quello targato 1931/32 è ancora avaro di soddisfazione per i tifosi che si devono accontentare di una Paganese di seconda fascia, il campionato è sempre di terza divisione inserita nel girone A, s’incontra l’Avellino B, la Sangiovannese, la Torrese B, lo Stabia B, l’Angri B e la Sarnese. In 12 gare la formazione di mister Baroni raccoglie 6 vittorie 2 pareggi e 4 sconfitte con 33 gol fatti e 19 subiti. Il girone è vinto dalla Sangiovannese con 19 punti alle spalle la coppia Sarnese e Torrese a quota 14. Gli azzurri colgono importanti vittorie come nel derby con la Sarnese superata per  5-1 al "Del Pino" di Pagani, dove dovette cedere l’intera posta anche la capolista Sangiovannese battuta per 2-0.

Di tutt’altro spessore la squadra messa su per disputare il campionato di terza divisione 1932/33 girone B. Al fianco dei vari Boccia e Milite, spiccarono le qualità dei paganesi Coda e Tessitore, quest’ultimo soprannominato “Freccia d’oro” per la sua straordinaria velocità con cui calciava a rete, un calciatore straordinario conosciuto su tutti i campi della Campania e non. Egli giocò poi anche in B con il Taranto, tra i primi calciatori paganesi a militare in una categoria così prestigiosa, carriera corredata anche dalla guida della Paganese alla fine degli anni ’40. Gerardo Tessitore e Coda divennero i simboli della Paganese di quell’epoca che si schierava così: Zambardelli, Angrisani I, Angrisani II, Fortino, Boccia, Vannone, Milite, De Cicco, Valesi, Coda, Tessitore con Punzi ed Oliva in panchina. La Paganese si piazzò prima nel girone iniziale con 16 punti in un girone che annoverava la presenza dell’Ebolitana giunta seconda con 15 punti, l’Irpinia, la Battipagliese, il Leopardi, la FGC Napoli e la Salernitana C. Paganese ed Ebolitana passarono al girone Finale e qui la Paganese giunse seconda alla spalle della coppia Ebolitana e Puteolana che si giocarono la Finale per la vittoria del campionato dove la spuntarono i salernitani per 2-0. Tutto ciò nonostante gli azzurri avessero battuto la Puteolana (3-0) e gli eburini (2-1) a Pagani.

I tanti sforzi non furono però vani; infatti la Lega, in una ristrutturazione dei campionati per l’annata 1933/34, ripescò anche la Paganese per l’ottimo piazzamento e disputò il campionato di seconda divisione. La stagione vide all’opera una Paganese che ben si comportò contro le quotate formazioni del Campobasso che con 25 punti vinse il girone ma che venne battuto a Pagani per 1-0, della Battipagliese il cui doppio confronto terminò con altrettanti pareggi (2-2 a Pagani, 3-3 a Battipaglia) con le zebrette piazzatesi al secondo posto. Gli azzurri ottennero un onorevole quarto posto alle spalle di Campobasso, Battipagliese e Napoli C e chiudendo davanti al forte Lucano Potenza.

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