10-0: NUMERI E ANEDDOTI

10-0: NUMERI, ANEDDOTI E CURIOSITA' DI PAGANESE-MONOPOLI

26.09.2016 15:16

Il ritorno di Herrera, la lezione tattica di Alcibiade, le "doppiette" dei difensori e l'inizio traumatico. Questo e tanto altro in 10-0, la rubrica "semiseria" di #paganesemania, che vi racconta così #PaganeseMonopoli

DIECI al ritorno in campo di Eric Herrera, a sei mesi esatti dall'infortunio al ginocchio. Il panamense si presenta con due tackle in un minuto, quasi a voler dimostrare a tutti e a se stesso che paura non ne ha. Al di là delle due scivolate, non è stato un gran debutto quello di Herrera che ha prima bisogno di rimettere benzina nelle gambe. Ma è un ritorno importante perchè può dare quell'imprevedibilità che chiedeva sabato Grassadonia. Sperando di rivedere quanto prima i suoi colpi, come quella rovesciata di due anni fa, rimasta al momento l'unica gioia al Torre dell'ex Avellino. Un gol che ricorda ancora anche Alessandro Erra, all'epoca tecnico del Lamezia, che proprio ieri lo sottolineava in tribuna prima della gara. Certi gesti non si dimenticano!

NOVE alle lezione tattica di Raffaele Alcibiade in sala stampa al termine della partita. L'ex difensore del Lecce è stato fra i migliori della Paganese ieri, ma si è senza dubbio superato davanti ai microfoni nella conferenza stampa post-gara. Dopo il lapsus in cui ha confuso il Matera col Latina (non si sa bene il perchè), Alcibiade ha sciorinato tutta la sua conoscenza calcistica spiegando cosa non è andato nel primo tempo in fase di impostazione. Peccato che i suoi interlocutori - noi umili cronisti - abbiano difficoltà ad emergere anche sui rettangoli verdi di periferia il giovedì sera con gli amici. 

OTTO il numero di maglia di Reginaldo e le testate, più e meno nazionali, che si sono interessate a lui in questa settimana. Il ritorno al gol contro il Catanzaro ha calamitato l'interesse mediatico finanche di Sky e Gazzetta dello Sport che nei giorni scorsi hanno dedicato spazio all'attaccante della Paganese. Fra le partite sulla spiaggia in Brasile, seguite da grigliate e da fiumi di birra fredda (che spettacolo!) e le immancabili domande sulla love story con Elisabetta Canalis (ancora complimenti Regi!), l'argomento Paganese è passato in secondo piano. Non l'ha dimenticato però il brasiliano, che ieri, fin quando ha potuto, non ha risparmiato energie, costruendo le due palle gol più nitide della partita.

SETTE gli angoli battuti dalla Paganese nella sfida di ieri contro il Monopoli. Lo confesso: l'ho scoperto guardando i tabellini della partita, perchè durante il match non me ne sono accorto. Perchè non possono essere chiamati tiri dalla bandierina nè quei traversoni che a stento sono arrivati all'altezza del primo palo (fra l'altro sempre bassi o al massimo a mezza altezza) nè quello schema col passaggio al difensore appostato venti metri più indietro. L'attenuante di non avere più i tiratori dell'anno scorso sarà pur valida, ma non può costituire un alibi per sempre. Perchè poi agli avversari, come il Monopoli ieri, ne bastano meno della metà per fare gol. E non mi sembra che Genchi abbia il piede fatato di Pirlo

SEI gli errori individuali dei difensori della Paganese che hanno caratterizzato queste quattro sconfitte. Possiamo parlare di autentiche doppiette, dato che sono tre i giocatori ad aver commesso delle ingenuità in questo avvio di campionato. All'inizio è toccato a Silvestri, protagonista in negativo in occasione dell'1-0 a Matera e della rete di Orlando; poi è stato Marruocco a regalare la vittoria alla Fidelis Andria, mentre ieri è stato il turno di Dicuonzo. L'ex Juve Stabia prima ha spianato la strada a Montini per l'1-0, poi ha perso il contatto visivo con Esposito in occasione del raddoppio. Per ora, nel pacchetto arretrato, si salva solo Alcibiade, al quale consigliamo vivamente di toccare ferro.

CINQUE all'involuzione di Giovanni Della Corte, lontano parente del giocatore apprezzato nel girone di ritorno lo scorso anno. Al termine del campionato fu fra le sorprese più piacevoli della stagione, mentre quest'anno il classe '95 proprio non riesce ad ingranare. Ieri una delle peggiori prove, tant'è che ha rischiato già a metà primo tempo di essere sostituito. Dopo l'ennesimo controllo sbagliato, Grassadonia ha mandato a scaldare Celiento, entrato poi nella ripresa, quasi a "minacciare" implicitamente il terzino sinistro. Lo preferiamo comunque di più da difensore che come avvocato difensore di qualche ex compagno. 

QUATTRO, già, le sconfitte in campionato per la Paganese, che finora ha vinto solo a Catanzaro, perdendo contro Matera, Casertana, Andria e Monopoli. E' sicuramente uno degli inizi più traumatici degli ultimi dieci anni. Numericamente, hanno fatto peggio di questa Paganese solo quelle delle stagioni 2007/2008 (un punto in cinque gare) e 2009/2010 (due punti in cinque gare). Furono campionati complicati ma è anche vero che le due rose dell'epoca erano qualitativamente meno prestanti - per usare un eufemismo e non sparare sulla croce rossa - della Paganese attuale. Fra l'altro l'estate che ha partorito questa squadra è stata tutt'altro che semplice. 

TRE all'utilità, almeno per la gara di ieri, delle transenne utilizzate per delimitare il percorso dal parcheggio del settore ospiti all'ingresso dello stesso settore dello stadio. Quanto accaduto post-Casertana ha insegnato qualcosa e si è cercato così di evitare che i tifosi ospiti potessero tentare di aprire l'ormai famosa porta che divide curva e tribuna. Peccato che ieri ci fossero solo circa trenta tifosi del Monopoli, fra l'altro tranquillissimi, qualcuno con moglie al seguito. Il momento di "massima tensione" a fine partita, quando dalla Curva Nord sono partiti cori di scherno verso i pugliesi, gemellati con la Salernitana. Risposta dei biancoverdi, qualche altro coro di sfottò e poi stop. Giusta la prevenzione, ma sarebbe servita anche contro la Casertana.

DUE i gol consecutivi messi a segno da ex azzurrostellati al "Marcello Torre". Dopo Luca Orlando, a segno in casa della Paganese già contro l'Ischia, anche Pasquale Esposito infligge un brutto dispiacere alla sua ex squadra (78 gare e due reti in azzurro) realizzando la rete del 2-0 con la specialità della casa, il colpo di testa. Cor 'ngrat!

UNO il settore che non ha applaudito, dopo la partita, l'ex difensore Pasquale Esposito, reo di aver esultato dopo il gol evidentemente. Al triplice fischio il capitano biancoverde ha festeggiato coi compagni e coi tifosi, poi, prima di scendere negli spogliatoi, è andato a salutare prima il settore distinti poi la curva. Applausi a scena aperta per il centrale napoletano, che invece è stato salutato con indifferenza al rientro nel tunnel. A dire il vero, dai pochi tifosi rimasti in tribuna, non ci sono stati applausi, con qualcuno che ha manifestato la propria rabbia nei confronti di Esposito. Forse se non avesse esultato, avrebbe mancato di rispetto ai tifosi del Monopoli, squadra con la quale domenica scorsa ha tagliato il traguardo delle 100 presenze. Giusto ricordarlo, senza difendere nessuno.

ZERO i gol segnati in casa dalla Paganese che, in due gare al Torre, non è riuscita ancora a violare la porta avversaria. Questo davvero non era ancora accaduto: mai la Paganese nelle prime due giornate casalinghe era rimasta a secco fra le mura amiche. Eppure le occasioni nelle due partite con Casertana e Monopoli ci sono state, ma è mancato quel cinismo che invece ha contraddistinto le avversarie. E se non segni, non vinci e difficilmente fai punti. L'unica ad aver avuto beneficio da questa sterilità degli attaccanti è stata la concessionaria Amauto, che ha messo a disposizione del primo marcatore stagionale in casa un tagliando auto, come premio. Ma, conoscendo la passione del signor Giovanni e la sua "malattia" per i colori azzurrostellati, sappiamo che è il primo a non essere contento. 

Danilo Sorrentino
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