CAPITOLO 16

ANNATE DA DIMENTICARE MA E' ANCORA SERIE C!
(Stagioni calcistiche dal 2017-18 al 2018-19)

Inizia una nuova stagione calcistica per la Paganese targata 2017-18, un'estate tranquilla dal punto di vista dell'iscrizione rispetto alle turbolenti ultime due, con la società che, perso Grassadonia volato in B alla Pro Vercelli, cambia radicalmente allenatore e programmi. Si punta sul tecnico che ha fatto bene con le giovanili, come Salvatore Matrecano, puntando su elementi giovani, ma l'ex calciatore di Napoli e Perugia dura pochissimo sulla panchina azzurrostellata. Il tempo di una giornata (sconfitta interna all'esordio in campionato col Bisceglie per 2-0) ed il matrimonio con Trapani, già traballante dal ritiro, si conclude. Il mercato aveva riportato a Pagani l'eterno Scarpa oltre a Carini e Piana in difesa, il portiere Galli, l'interessante Ngamba, il giovane Meroni dal Pisa in prestito come il centrocampista Bensaja dal Pescara e soprattutto gli attaccanti Cesaretti dal Santarcangelo e Talamo dalla Cremonese. A sostituire Matrecano, tra lo scetticsmo generale, arriva il tecnico Massimiliano Favo che però fa subito il colpaccio a Cosenza vincendo per 2-0. Una rondine che non fa "autunno" visto che nelle successive nove partite gli azzurri collezionano 4 pareggi e 5 sconfitte. Il digiuno si arresta ancora fuori casa, a Siracusa, dove la Paganese vince 2-3. Anche l'illusione è breve visto il capitombolo nel turno successivo con il Catania che passeggia a Pagani 5-2 con il girone di andata che si chiude senza una vittoria tra le mura amiche.

A gennaio, se la piazza invoca l'esonero di Favo, la società va avanti con l'ex calciatore di Palermo e Napoli. Prosegue anche la linea giovani ed arrivano i vari Cernigoi, Cuppone e Nacci dal Pisa oltre a Tazza dal Benevento e Boggian dal Carpi. La musica non cambia, anzi peggiora con tre sconfitte consecutive (Bisceglie, Cosenza e Reggina), prima che si annulli l'incantesimo casalingo con la vittoria al Torre con l'Akragas battuto 1-0. La vittoria sui siciliani sembra aver sbloccato Scarpa, che insieme a Cesaretti mantiene in vita gli azzurri con reti pesanti, e la testimonianza arriva dal pari 1-1 a Castellammare e la seconda vittoria casalinga sul Matera. Dopo il tracollo di Trapani per 4-1, arriva la sfida clou per la salvezza con l'Andria: mister Favo rivoluziona l'undici con scelte discutibili, pertanto la conseguente sconfitta porta ad un esonero immediato.

Trapani a questo punto sceglie la vecchia bandiera Fabio De Sanzo, promuovendolo da allenatore in seconda, per dare una scossa ed il vecchio capitano azzurro conquista nelle sue dieci gare, due vittorie, tra cui una pirotecnica a Fondi per 4-5, quattro pareggi e quattro sconfitte tra cui il mortificante 6-0 di Catania. La Paganese comunque si guadagna il posto nei playout e si gioca la categoria con il Fondi. Un gol di Bensaja allo scadere in terra laziale consente alla Paganese di uscire indenne dalla gara d'andata, 2-2, con la salvezza che si decide al Torre. Una settimana dopo, il 26 maggio, sono Cesaretti e Scarpa, con 10 gol a testa in campionato, a regalare la salvezza alla Paganese.

Stagione 2018-19

La lezione dello scampato pericolo non fa effetto sulla società che, valutate le condizioni di un campionato probabilmente condizionato da fallimenti e punti di penalizzazione altrui, attua una politica tecnica ancora di basso profilo con una nuova conseguente stagione di sofferenza. Fabio De Sanzo, inspiegabilmente ed ingiustamente, non viene riconfermato dopo la salvezza ottenuta sul campo. La società punta su un altro tecnico alle prime armi come l'ex calciatore azzurro Luca Fusco, cresciuto come vice di Grassadonia. La società gli affida un gruppo di giovani totalmente in balia di un campionato arduo come la Serie C. Da Santopadre tra i pali a Diop in difesa, da Sapone a centrocampo ad Alberti in attacco, per citarne solo alcuni. Il campionato in avvio è un pianto greco, iniziato con l'imbarazzante 1-4 rifilato dal Rende ad una Paganese frastornata. Il tecnico Fusco s'intestardisce nello sviluppo di un gioco elaborato, seppur innovativo, ma non adatto al materiale a disposizione. Ne scaturiscono errori su errori e sconfitte su sconfitte: ben otto su dieci in partenza, con 25 gol al passivo.

Nella settimana che porta al derby con la Cavese, il ribaltone in classifica con il ritorno in panchina di Fabio De Sanzo che viene bloccato sul 2-2 al 90' dagli aquilotti. Il prosieguo sino al giro di boa non è confortante con la sconfitta per 3-1 a Caserta a cui fanno seguito altre 4 sconfitte e due pareggi interni con Vibonese e Matera, che nel girone di ritorno sarà esclusa dal campionato. A gennaio la società interviene aumentando l'esperienza in campo: oltre a Scarpa, riconfermato in estate, arrivano in difesa Stendardo ed a centrocampo Capece che con Piana Cesaretti mantengono la linea strutturale meno debole ma i risultati sono altalenanti. Dopo la vittoria di Rende, alla prima di ritorno per 1-2, si arriva alla sfida interna con il Potenza, alla quarta giornata. In vantaggio a fine primo tempo per 3-1, la Paganese, anche a causa di scelte tecniche discutibili, perde addirittura 3-4. Una mazzata per il gruppo che si barcamena tra sconfitte meno disastrose del girone d'andata e pareggi inutili come un brodino in estate, vedi quello nello scontro diretto casalingo col Bisceglie. La scoppola nel derby con la Cavese fa infuriare gli ultras, sul piede di guerra con la società, che cominciano a disertare la Curva Nord.

Dopo la sfida del Lamberti, Trapani solleva dall'incarico De Sanzo e si affida all'esperienza di Alessandro Erra per provare a raggiungere un'insperata salvezza. La Paganese nelle ultime quattro gare ha un sussulto, vincendone tre gare e conquistando i playout da penultima attendendo la doppia sfida con il Bisceglie, per un anomalo spareggio. La sfida con i nerazzurri, eventualmente vinta, non darebbe la certezza della salvezza dovendosela conquistare con un altro spareggio con la vincente di un altro girone. Il 9 maggio gli azzurri sono di scena al Torre e battono il Bisceglie per 2-1 con rete di Piana ed autorete di Calandra, intervallate dal rigore di Scalzone. Al ritorno, il 18 maggio, succede di tutto. Dopo il vantaggio immediato di Starita e risposta di Cesaretti, il Bisceglie, date anche le disattenzioni della difesa azzurra, dilaga e si porta sul 4-1 a fine primo tempo. L'arrivo in ritardo degli ultras in curva scuote la squadra che nella ripresa inizia la rimonta interrottasi sul 4-3 con le reti di Cesaretti, ancora, ed Alberti. Gli azzurri sfiorano il clamoroso pareggio più volte ma il destino è scritto, giustamente vista la condotta dell'intera annata: è serie D. Tutto finito? Mai, con la presidenza di Raffaele Trapani. Secondo le nuove disposizioni della Lega di serie C i club virtuosi, viste le tante defezioni vengono riammessi. La Paganese insieme al Bisceglie, poi sconfitto nella finale dalla Lucchese altra squadra non iscritta, ritrova la serie C per un altro capitolo da scrivere.​