Capitolo 5

23 MAGGIO 1976: L'APOTEOSI DELLA C
(Stagioni calcistiche dal 1967/68 al 1975/76)

 

L’euforia regna ancora sovrana negli ambienti sportivi paganesi per la vittoria delle finali del "San Paolo" che hanno consegnato nella bacheca della società azzurrostellata la prima storica promozione in serie D. Con tale entusiasmo la Paganese del Presidente De Pascale si appresta a vivere il primo campionato nella nuova categoria. Gli eroi di Napoli vengono riconfermati in blocco. Soviero, Costanzo, Volpe, D’Auria, Riboni e Sasso costituiscono l’asso portante per la nuova avventura a cui si uniscono i difensori Malaspina, Scarnicci, Picone, il centrocampista Redi e l’attaccante Granozi oltre al portiere Fummo, Busiello, Nastri, Tassi e D’Arco. Allenatore Valese. Quella stagione 1967/68 fu ricca di soddisfazioni per la neopromossa Paganese che ben presto entrò a far parte dell’aristocrazia del campionato. L’esordio avvenne a Melfi (1-1) e sette giorni dopo in un "Del Forno" stracolmo in ogni ordine di posti, arrivò l’odiata Sessana, che due anni prima aveva negato la promozione agli azzurri nelle finali del Vomero. Non ci fu partita, vittoria straripante della Paganese per 5-1 che completò la vendetta andando a vincere anche a Sessa Aurunca nel girone di ritorno per 3-2. In quella stagione ritornò anche il derby con la Nocerina che la Paganese vinse in casa per 1-0 con rete di Nastri al 60’ e perse a Nocera con identico punteggio con marcatura del nocerino Germinaro al 59’. Al termine di quel campionato, queste furono le prime posizioni: Matera 56, Savoia 52, Nocerina 43, Angri e Paganese 41. 11 pareggi, 8 sconfitte e 15 vittorie, tra cui spicca quella sulla capolista Matera a Pagani per 1-0 (rete di Riboni), 38 reti fatte, 24 quelle subite. Questi i numeri di una Paganese che piazzò anche il bomber Riboni con 10 reti nella classifica marcatori vinta dal materano Busillacchi con 24.

L’ottimo piazzamento dell’anno d’esordio in serie D indusse la società a ritoccare minimamente la squadra che fu affidata nuovamente all’esperto Valese. Quest’ultimo inserì nell’undici base i vari Santosuosso, un mediano da sette polmoni, e gli attaccanti Rossi e Abbandonato il quale risultò il miglior cannoniere azzurro della stagione con 14 reti, piazzandosi terzo nella classifica dei capocannonieri dietro Lavalle con 16 e Lembo con 17, entrambi della Battipagliese. La stagione 1968/69 fu ancora più entusiasmante: gli azzurri concludono al terzo posto con 41 punti dietro la coppia regina Sorrento e Turris 48 con i sorrentini che conquistarono la serie C battendo per 1-0 i corallini allo spareggio. Il girone era formato da squadre  campane e calabresi, Castrovillari, Nicastro e Paolana ma le sfide mozzafiato che infiammavano il "Del Forno" furono i derby con Benevento, Juve Stabia, Savoia, Angri, Nocerina e Battipagliese. Tutte dovettero lasciare punti al cospetto di quella Paganese che così si schierava: Soviero, Costanzo, Capone, Santosuosso, Scarnicci, Volpe, Granozi, Abbandonato, D’Arco, Rossi, Sasso.

La Paganese era diventata, seppur in breve periodo, già una grande della serie D e lo confermò nella stagione 1969/70 in cui ebbe un piazzamento di prestigio, terzo posto con 42 punti. L’avvincente torneo dopo un lungo duello si concluse a favore del Savoia che con 49 punti strappò di nuovo la C ai cugini della Turris fermatasi a quota 47. In quell’anno si presentò la prima sfida con il Campobasso, giunto terz’ultimo, che comunque superò la Paganese in casa per 1-0 ma che fu battuto a Pagani sempre per 1-0. Ci fu anche la prima gara con la Cavese in serie D, 3-0 per gli azzurrostellati in casa e 2-2 a Cava. I derby con la Nocerina terminarono entrambi in parità con un doppio 0-0, mentre con l’Angri fu festa : 1-1 in trasferta e vittoria per 2-0 a Pagani. Allenatore di quella Paganese fu Lopez, il quale guidò gente del calibro di Pacco, Cianfrone e Lembo che però non confermò la bontà sotto rete delle annate precedenti.

La stagione 1970/71 ripercorse per grandi linee i campionati precedenti con la società, che ancora una volta apportò alla rosa quei correttivi mancanti ma che non servirono a far tagliare il traguardo della prima posizione. In panchina partì Gratton, la Paganese dei vari Della Martira (che poi qualche anno dopo avrebbe giocato in A con la Fiorentina), di Tagliavini (proveniente dall’Inter), ebbe un inizio altalenante. Nelle prime otto gare 4 vittorie e 4 sconfitte e così ci fu il cambio del tecnico, via Gratton ed arrivò una vecchia conoscenza: Giacomino De Caprio. Facce nuove di quella stagione furono anche il portiere Criscuolo, Giuliani e Baggiani. Dopo l’avvio tentennante, la Paganese infilò 12 gare utili macchiate solo dalla sconfitta a tavolino per 2-0, rimediata nel derby in trasferta a Nocera a causa di incidenti, anche se sul terreno di gioco l’infuocata sfida era terminata in parità (1-1) con pareggio azzurro, a quattro minuti dalla fine, del difensore Della Martira. Alla fine fu ancora terzo posto con 40 punti dietro Ischia 44 e Turris 50 che approdò finalmente in serie C.

La Paganese 1971/72 non ripete l’esaltante campionato della stagione 1970/71. Infatti, alla fine gli azzurri si piazzarono a centroclassifica e più precisamente al nono posto. Non ci furono grossi cambiamenti nella squadra, arrivarono Pernettaz, Di Giamo e Lombardo in difesa, in attacco Giuliani fu affiancato da Magliacane ma il capocannoniere azzurro fu Granozi con 11 reti. Come l’anno prima in panchina ci fu il cambio, si partì con Valese e si concluse con Sergio Vergazzola. Cambio ci fu pure al vertice della società con la prima presidenza di Vincenzo Cascone.

La stagione più deludente dei nove campionati di quarta serie per la Paganese fu  quella del 1972/73. Alfano, Lombardo, Ferraioli, Rampini, Fasullo, Brilla, Granozi, Laudieri, Rossi, De Matteis, Sasso: questa la formazione guidata dal duo Castaldo-D’Alessio che giunse al quattordicesimo posto con 30 punti facendo meglio solo del Savoia con 22 punti, della Battipagliese a 28 e del Flacco Venosa a 29 che retrocessero, avendo quest’ultima la peggio sul Pomigliano, giunto anch’esso a quota 29. Una stagione amara per gli sportivi paganesi, vista la concomitante vittoria del campionato della Nocerina che approdò in serie C, vincendo il girone con 49 punti e staccando di soli due punti la coppia Benevento e Pro Salerno.

Lo scampato pericolo scosse la società che, confermando la guida tecnica di Nicola D’Alessio, effettuò una vera e propria rivoluzione. Due i riconfermati, Granozi e Ferraioli, il forte difensore paganese che diventerà il pilastro della difesa azzurra di quel periodo e Maggi. Arrivarono il portiere Simonelli, che con Carannante, Di Giamo, Lorenzini, Ferraioli e Curatoli, costituì la cerniera difensiva. In cabina di regia Spadafora ed Ottobre che alimentavano le bocche di fuoco costituite dalla coppia Mazzeo-Mammì e Petraccini. Quella Paganese targata 1973/74, che esordì in campionato espugnando il terreno della Puteolana con un gol di Mazzeo, mise in fila 21 risultati utili consecutivi, 10 vittorie ed 11 pareggi con l’imbattibilità che cadde alla quinta giornata di ritorno in trasferta contro il Gladiator che superò gli azzurri per 2-1. Alla fine del torneo fu terzo posto con 44 punti alle spalle del Campobasso a 48 e del Benevento a 50.

Nella stagione successiva la Paganese, che presenta in panchina il nuovo tecnico Vitali, apporta pochi cambiamenti alla formazione. Giungono a Pagani i vari Rannella, PanzanatoGori, Albano, Sorace e Cinquegrana. L’annata 1974/75 si chiuderà al quarto posto con 37 punti dietro Ischia a 40 e alla coppia Juve Stabia e Potenza a 49 con i rossoblu che superarono gli stabiesi nello spareggio promozione per 1-0 conquistando la serie C.

Ancora una volta il treno della C non si fermò a Pagani ma la stazione della terza serie era ormai prossima. Otto anni di serie D servirono ad ampio apprendistato per la dirigenza che nel frattempo s’era allargata con l’entrata in prima linea del giovane Dino Malet, il quale presiedeva una società che annoverava dirigenti d’esperienza come De Pascale, Cascone e Quaratino. Venne ingaggiato un giovane tecnico Lamberto Leonardi, ex calciatore di Roma e Juventus, dall’Ischia. Dalla società isolana Leonardi portò a Pagani i suoi fidi Patalano, Di Scala e Grimaldi. La difesa fu rinforzata con gli arrivi del portiere Nolè dal Potenza, di Migliore dal Siracusa e Bavota dalla Nocerina, ma sempre imperniata sul capitano Di Giaimo e sul roccioso Ferraioli. Centrocampo ed attacco puntellati con gli inserimenti di Angelozzi e Stabile. La stagione del trionfo ha inizio con la gara casalinga con il Nola: è subito vittoria per 3-1. Alla quarta giornata la trasferta ad Ischia segna la prima delle quattro sconfitte stagionali. 2-1 per i gialloblù con incidenti al porto che determinarono una squalifica di circa due mesi. Nulla però quell’anno poteva fermare gli azzurri che cominciarono a mietere vittime in campo neutro e trasferta. Come birilli caddero sotto le reti di Mammì, Angelozzi e Patalano, Palmese, Sulmona, Pro Cavese, Terzigno e Gladiator gara casalinga, come le altre, chiusesi sul 1-0 che segnò la fine del girone d’andata, impreziosito dalle vittorie fuori casa ottenute a Sessa Aurunca (4-1), Cassino (1-0) ed Avezzano (1-0 con rete di Mammì). Proprio l’Avezzano contese fino alla fine la promozione alla Paganese, arrendendosi nella bolgia del “Comunale” nell’ultima gara casalinga di quel memorabile campionato. Il cammino verso la serie C è ricco di insidie e Leonardi se ne accorse quando gli azzurri ebbero una crisi di risultati che minò l’ambiente. Dalla ventesima alla ventitreesima giornata, gli azzurrostellati in tre gare esterne cadono due volte a Castellammare e Palma Campania, pareggiando a Sulmona e conquistando anche un punto casalingo con l’Ischia. Con l’Aquila però la Paganese vinse per 1-0 e ritornò a volare vero la C, infilando quattro vittorie consecutive in trasferta sui campi del Portici, della Cavese, della Grumese e del Terzigno che la proiettarono alla sfida verità in casa con l’Avezzano con tre punti di vantaggio. Il 23 maggio 1976 la Paganese batté per 1-0 l’Avezzano con una rete di Angelozzi ed al triplice fischio del Sig. Magni di Bergamo è promossa in serie C, abbracciata dai circa ottomila paganesi che a fine gara in una follia collettiva portarono in trionfo Leonardi e i suoi magnifici azzurri: Nolè, Carannante, Ferraioli, Di Giaimo, Migliore, Bavota, Patalano, Angelozzi, Mammì, Grimaldi, Stabile. In panchina: Simonelli, Di Scala, Cinquegrana, Romano, Del Fabbro, Merotto.

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