FUORIGIOCO

FUORIGIOCO - IL GIORNO DELL'ATTESA PER LA PARTITA DELLA VERITA'

“Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia...” recita l'immortale poesia di Giacomo Leopardi ne “Il sabato del villaggio”; versi che descrivono mirabilmente l'attesa della festa. Già, l'attesa, la speranza. Le vigilie portano ansie, inquietudini, aspettative e riflessioni. Sono stati d'animo che contraddistinguono il giorno prima della festa o - nel caso che interessa i tifosi e simpatizzanti della Paganese - dell'evento principe di un intero campionato di calcio. La mente spazia, si libra in volo: potrebbe succedere questo, potrebbe succedere quest'altro. C'è una ridda di ipotesi, di calcoli, di supposizioni, di congetture che si affollano nella mente di chi aspetta una partita di calcio arrivata al capolinea di un campionato deludente sotto ogni aspetto.

Non è stata una stagione esaltante quella della Paganese; tutt’altro. Ma adesso conta solo arrivare alla salvezza in novanta e più minuti di gioco. Al di là dei sentimenti e degli stati d'animo, al di là dell'aspetto puramente tecnico, gli azzurrostellati sono chiamati all'ultimo impegno agonistico della stagione, quello determinante. In questo tipo di partite – da dentro o fuori – conterà molto l'aspetto fisico e mentale. La matematica ci dice che la Paganese ha due possibilità su tre di agguantare la salvezza; potrebbe anche arrivarci con un pareggio.

I casi della vita. Lo scorso anno di questi tempi, la Paganese era impegnata in una improbabile lotta per la promozione in Serie B; aveva disputato un campionato eccezionale, a partire da gennaio, inanellando risultati su risultati e conquistando alla fine il diritto a partecipare ai “playoff”. Quest'anno è andato tutto male: la squadra ha cambiato tre allenatori e non è stato possibile arrivare alla salvezza diretta come nelle aspettative.

Paganese-Fondi è la partita della verità. L'impostazione della gara sarà verosimilmente frenata dalla voglia di arrivare al risultato. La Paganese potrà anche accontentarsi del risultato di parità, ma non dovrà cadere nella trappola che le riserverà il Fondi. Ci sarà bisogno di avere più che mai equilibrio tattico e garretti sani. Il caldo incipiente inciderà molto sulle prestazioni atletiche e quindi è auspicabile che nel corso della gara vengano fatte sostituzioni adeguate per la bisogna. Scarpa e compagni, in ritiro a Serino, dovranno infatti fare i conti con la forza delle loro gambe e dovranno stare bene attenti a non concedere spazi agli avversari che sulle fasce laterali e a centrocampo hanno elementi di buona fattura.

Con il Fondi ci si gioca non solo un intero campionato ma un'intera esistenza. Non è una esagerazione, credetemi. Dopo oltre quindici anni di permanenza in Serie C, Pagani rischia di perdere, volenti o nolenti, una delle poche cose positive che la caratterizzano. Sabato pomeriggio, al Marcello Torre, il vero paganese è chiamato a un segnale di presenza, di testimonianza e di attaccamento ai colori azzurrostellati. Bisognerebbe tornare a essere quelli di una volta; bisognerebbe riempire lo stadio come ai bei tempi e far sentire ai ragazzi, chiamati a difendere una categoria, l'afflato inconfondibile di una città che non vuole mettere la parola “fine” a una storia calcistica infinita. L'augurio è che più di qualche pecorella smarrita ritrovi proprio sabato la via di casa. Poi ci sarà il tempo di rimarcare tante cose; ci sarà il tempo di fare un discorso di prospettiva, accantonato da tempo.

Oggi è solo il tempo di salvare una categoria che difficilmente potrebbe più essere agguantata; basta guardarsi attorno per vedere che sulla tratta territoriale Napoli-Salerno solo Paganese e Juve Stabia resistono in un torneo di professionisti. Al Marcello Torre - che attende le opere di ammodernamento previste per le Universiadi – ci sarà di certo qualche spettatore in più del recente passato; con l'augurio che si possa essere in tanti a gioire per lo scampato pericolo. Incrociamo le dita.

Nino Ruggiero
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