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STOP SERIE C, TRAPANI: "IMPOSSIBILE RISPETTARE I PROTOCOLLI SANITARI"

Il presidente della #Paganese ora chiede che venga approvata la cassa integrazione per i giocatori


La Serie C viaggia sempre più verso lo stop definitivo al campionato 2019/2020. L'Assemblea di Lega, tenutasi ieri, ha fatto emergere la volontà delle società di terza serie di chiudere anticipatamente la stagione. Allo stesso tempo, i club hanno deciso di bloccare retrocessioni in D e ripescaggi, mentre in B andrebbero le prime tre dei rispettivi gironi più la squadra con la miglior media media punti (attualmente il Carpi). Questa la proposta emersa dall'Assemblea di Lega, votata anche dalla Paganese, con il presidente Raffaele Trapani che ha partecipato all'incontro in videoconferenza come tutti gli altri rappresentanti delle società. E il patron azzurrostellato precisa subito che ieri non è stata assunta alcuna decisione definitiva: "Abbiamo solo votato la proposta che la Lega Pro porterà in Consiglio Federale della Figc, quando si riunirà. Quello è l'organo deputato a decidere se terminare o proseguire la stagione, quindi non è stato deciso nulla e restiamo tutti in attesa. Era importante portare all’attenzione della Federazione una linea comune, una proposta che poi dovrà essere approvata o modificata. Non è detto che la Federazione segua le direttive della Lega, specie su promozioni e retrocessioni sulle quali credo ci sarà un confronto anche con le altre leghe", ha detto Trapani

Appariva ormai chiaro, però, che la volontà unanime fosse quella di non riprendere più il campionato, fermo dall'8 marzo per quanto riguarda il girone C, mentre i due gironi centro-settentrionali si sono fermati addirittura prima. Difficile che la Serie C possa riprendere, per più ragioni, come chiarito da Trapani: "La nostra principale preoccupazione – ha affermato il presidente della Paganese è la salute dei tesserati e dei dipendenti, bene da preservare sopra tutti gli altri. Va detto poi che, così come concepito ora, il protocollo sanitario della Figc è inattuabile per le società di Serie C, perché comporterebbe un esborso economico decisamente importante. Fra l'altro dovremmo adeguarci ad un protocollo tanto restrittivo per disputare dieci partite nell'arco di massimo un mese e mezzo. Anche i medici hanno espresso le proprie perplessità a riguardo". Nel caso in cui venga ratificato lo stop al torneo da parte della Figc, si aprirebbe poi la questione relativa agli stipendi di calciatori e allenatori: "Io spero che possa essere approvata la cassa integrazione anche per i calciatori, sarebbe un giusto compromesso fra le società ed i tesserati. Noi comprendiamo le difficoltà dei calciatori perchè quelli di Serie C non hanno ingaggi da capogiro e anche loro stanno soffrendo. Ma questa situazione è delicata anche per società piccole come la nostra, perchè si è fermato tutto l'indotto e le entrate anche per noi sono vistosamente calate se non addirittura azzerate"

Sulle possibili riforme dei campionati ed un format diverso per B e C, Raffaele Trapani ha una sua idea: "Per me è presto parlare di riforme, perchè prima bisogna effettivamente mettere un punto alla stagione in corso. Solo dopo le iscrizioni, si può iniziare a ragionare, ma non penso già dal prossimo campionato. Certo è che, qualora ci fosse effettivamente un blocco delle retrocessioni, la C sarebbe a 69 squadre. Finora ci interrogavamo sul fatto che 60 fosse già un numero eccessivo, vedremo cosa succederà"

Danilo Sorrentino
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