L'ARCHIVIO RACCONTA

L'ARCHIVIO RACCONTA : 11 DICEMBRE, UNA DATA PARTICOLARE, 39 ANNI DOPO!

11.12.2019 09:00

 

Nel raccontare le sfide del passato della Paganese e dei suoi tanti intrecci, io mi ci ritrovo come un bambino in un negozio di giocattoli, ed i ricordi legati alla partita di oggi non mancano. Una data ed una gara che raccontano un filo di aneddoti e di ricorrenze che segnano la storia della Paganese nel bene e nel male, come in tutte le cose della vita. Le ho scovate, come mio solito, soddisfacendo la mia curiosità per portarle alla luce e farle rivivere. Partiamo dall’inizio, sì perché dobbiamo spostare l’orologio della storia della Paganese a novant’anni fa: Era la prima domenica di dicembre e gli azzurri che da poco più di un mese avevano iniziato il secondo campionato della storia 1929-’30, quello di Seconda Divisione, una serie D attuale.  Nelle prime cinque giornate tre vittorie, di cui una in trasferta a Messina, e due pareggi. Alla sesta giornata, più o meno in questi giorni di 90 anni fa, arriva a Pagani per la prima volta il Catania.

PAGANI  8  DICEMBRE  1929 PAGANESE –CATANIA  5-0.

PAGANESE : Motti – Proietta – De Pascale I, Barone, Boffito, Catapano, Santolini, Masina, Borla, Palmisano, Pieristè.  All: Gherloni

CATANIA : Di Maira , Sciuto, Mustafà, Cifarelli, D’Amelio, Monterosso, Leonardi, Gambadoro, Zappalà, Foti, Cantone. All: Armari.

ARBITRO : BONIFACI  di  ROMA

RETI: 9’ e 44’ Borla, 17 e 90’ Palmisano, 34’ Masina.  

Così il corrispondente del Corriere dello Sport da Pagani Alfonso Amendola raccontò la gara.

Alle 14.25 l’arbitro Bonifaci di Roma chiama le squadre in campo. Ai siciliani la scelta del campo; palla quindi agli azzurri i quali in una fulminea azione impegnano il valoroso Di Maira. Nella rimessa in gioco i rosso-bleu reagiscono prontamente, ma i tiri non colpiscono il bersaglio. Incomincia la schiacciante superiorità paganese in cui gli avversari si salvano alla meglio; Due punizioni a favore degli azzurri finiscono fuori per poco. Il pubblico incita i suoi beniamini ed ammira le prodezze del forte Mustafà ma oramai il goal matura, infatti al 9’ è Palmisano che rompe l’incantesimo con un magnifico tiro su cross del veloce Santolini. La pressione paganese si fa più insistente ed al 20’ Catapano passa a Palmisano che con un bolide rasente il palo batte ancora Di Maira che, gettandosi in tuffo, riporta una lussazione della caviglia e deve abbandonare il campo. Pochi minuti ancora di gioco e poi eccoci al terzo goal segnato da Masina su preciso passaggio di Borla. Al 42’ Catapano con un dosato passaggio raso terra invia la palla a Palmisano che dribbla e passa a Borla il quale non ha difficoltà di saettare in rete : goal magistrale, il più bello della giornata. La partita quindi perde d’interesse perché gli azzurri sembrano che vogliano dormire sugli allori, ma è Palmisano che viola al 27’ per la quinta volta la rete del  Catania.

Spostiamo ora l’orologio, in avanti, di 51 anni ed arriviamo a quella tragica mattina dell’11 dicembre 1980 quando una mano assassina attinse alla vita del Sindaco di Pagani e presidente della Paganese, Marcello Torre. Da quel momento cambia per sempre, la storia innanzitutto della famiglia Torre, della moglie Lucia, dei figli Annamaria e Peppino ma anche della vita politica e del futuro di Pagani. Ogni anno va ricordato alle nuove generazioni per il sacrificio dell’uomo e per farlo rivivere nella memoria di tutti i paganesi. Da allora, da quel tragico 11 dicembre 1980, ho scoperto che la Paganese in quella data è scesa in campo per tre volte, sempre in trasferta.

11 Dicembre 1983  SERIE  C2  1983-‘84         FROSINONE- PAGANESE  0-0

11 Dicembre 1988  Interregionale 1988-’89    FORIO – PAGANESE  3-3

11 Dicembre 2011 SERIE  C2  2011-’12           FANO – PAGANESE   1-1

Oggi per la prima volta, da quel  1980, la Paganese giocherà in casa in questa data particolare. Aldilà della temperatura, ci saranno sicuramente i brividi lungo la schiena di chi sarà presente allo stadio, durante il minuto di raccoglimento, che avverrà prima del fischio d'inizio. Marcello Torre è un monumento della nostra città e forse, la sola intitolazione dello stadio sembra una limitazione al suo sacrificio. 

 

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