10-0: NUMERI E ANEDDOTI

10-0: NUMERI E ANEDDOTI DI PAGANESE-CASERTANA

12.01.2016 21:17

La corsa sugli spalti e verso Preiti, la gara tabù, la panchina corta, il presidente guardato a vista ed il fiatone di Facco: Questo e tanto altro in 10-0, la rubrica "semiseria" di #paganesemania, che vi racconta così #PaganeseCasertana

DIECI, o giù di lì, le persone che hanno abbandonato lo stadio, in particolare il settore Distinti, subito dopo il 2-1 realizzato da Matute. Il bel gol del camerunense ha fatto piombare tutti nello sconforto, per fortuna non i DIECI azzurrostellati in campo che, non appena è stato ripreso il gioco, hanno costruito l'opportunità per il pareggio, grazie anche alla complicità del portiere Gragnaniello. E così, in 40 secondi scarsi, chi stava abbandonando lo stadio, sentendo il boato per la concessione del rigore, ha fatto nuovamente ritorno al suo posto per godersi lo spettacolare finale. Aveva ragione Boskov: "partita finisce quando arbitro fischia". Tre volte, però...

NOVE gli anni trascorsi dall'ultimo successo della Paganese nella gara subito dopo la sosta natalizia. Un vero e proprio tabù per gli azzurrostellati, la cui ultima vittoria nel primo match dell'anno risale al 2007, campionato di C2 vinto tramite playoff: Viterbese-Paganese 2-3. In quell'occasione decisive furono le reti di Vicedomini, Fummo e Corallo, con gli azzurrostellati due volte in vantaggio e due volte ripresi, prima della rete dell'attaccante salentino nella ripresa. Nelle restanti stagioni solo delusioni: sconfitte a Manfredonia, Foligno e Cremona, pari interno col Pavia, inaspettata caduta a Celano (nell'anno della Seconda Divisione), poi due 1-1 casalinghi con Viareggio e Benevento e l'anno scorso 0-4 col Foggia. Bisogna ritornare addirittura al 2005 (Serie D) per vedere una vittoria in casa alla prima del nuovo anno, con avversario proprio la Casertana (3-2, gol di Romano, Armonia e Calcagno). Alla luce di ciò, l'anno prossimo sarà formulata la richiesta di giocare direttamente la seconda partita del 2017.

OTTO i metri percorsi da due colleghi, all'uscita dallo stadio, al fianco dell'auto guidata dal direttore generale Antonello Preiti. Notando una certa euforia, il dg azzurrostellato ha dapprima spento la sua elegante station wagon e ha risposto alle domande circa il mercato, poi, una volta ripartito, è stato scortato fino al cancello principale del Torre dai due incalzanti cronisti, con Preiti a procedere a passo d'uomo, a mo' di processione. Solo dopo i due si sono accorti di aver scambiato Preiti per un...prete. 

SETTE (soltanto?), i calciatori in panchina per la Paganese, rispetto agli undici portati con sè da Romaniello. Fino a qualche mese fa era consuetudine, dato che in distinta potevano essere inseriti soltanto 18 giocatori (11 titolari più, appunto, SETTE riserve). La nuova regola della panchina lunga, di fatto, non ha fatto altro che mettere in evidenza l'emergenza della Paganese, che in panchina non ha potuto portare più di sette calciatori. Con la Lega che non aveva ancora dato l'ok per Parente e Tommasone e con i tre epurati non convocati, Grassadonia ha potuto disporre davvero di pochi giocatori, fra cui ben cinque neppure ventenni. E se non si interviene sul mercato, a Foggia si rischia di andare ancor più ridotti all'osso.

SEI le volte in cui il difensore della Casertana, Michele Murolo, in sala stampa, ha ripetuto la frase "non mi va giù". La rabbia dell'esperto centrale di Romaniello sta tutta nel pareggio imposto dalla Paganese in extremis e per il modo col quale è arrivato. Fra qualche tirata d'orecchie ai suoi compagni e una bordata a Marruocco, Murolo ci butta dentro un altro "non mi va giù". In pochi, però, ricorderanno che Murolo fu l'autore del gol che aprì le danze nel derby Salernitana-Paganese del settembre 2010, giocato di lunedì, in diretta su RaiSport. Quel Salernitana-Paganese. Che, a distanza di oltre cinque anni, ancora non va giù.

CINQUE le ammonizioni rimediate in campionato da Vincenzo Marruocco. In virtù della nuova regola sulla recidività in ammonizione introdotta quest'anno, è dunque scattata la squalifica per il portiere e capitano della Paganese, il quale salterà la gara di Foggia, per lui molto sentita. Tanto rammarico non solo per questo, ma anche per come è arrivato il giallo. E' anche vero, però, che a questo punto della stagione, in altri campionati, il suo score di cartellini era già più ampio, come ricordato dal tecnico Grassadonia dopo la gara con un mezzo sorriso. 

QUATTRO le reti messe a segno nel derby di ieri, equamente distribuite fra le due squadre. Un altro bello spot per la Lega Pro (fra l'altro in diretta televisiva) e sotto gli occhi del neo presidente Gabriele Gravina, che ha scelto la gara di ieri come prima uscita ufficiale. Si sarà divertito il presidente, seduto al fianco del patron della Paganese, Raffaele Trapani. Si sarà divertito meno il vicepresidente del Melfi e neo eletto nel consiglio direttivo, Francesco Maglione. Giunto allo stadio con largo anticipo, l'ex ad del Savoia si è sistemato in uno dei box della tribuna stampa. Niente paura: non è tornato a scrivere, come quando su un sito sportivo campano curava la rubrica "L'avvocato del diavolo". Ha giustificato la sua presenza lì dicendo che doveva "stare al fianco del presidente, essendo il suo braccio destro". 

TRE le punizioni ciabattate da Imperio Carcione nell'arco della partita. L'ex centrocampista de L'Aquila, che su punizione decise la sfida di Melfi, ci prova ben cinque volte su calcio piazzato. Le prime due inquadrano lo specchio, con la prima che mette in difficoltà Gragnaniello, ma le restanti tre sono da brividi. Man mano che scorrono i tentativi peggiora anche la mira, con l'ultima punizione, nel secondo tempo, che assomiglia più ad una meta rugbystica per la traiettoria. Massima solidarietà a Caccavallo, che avrebbe voluto calciarne almeno una.

DUE i gradoni della Tribuna, andati di traverso al commentatore tecnico della Rai, Mario Facco. L'ex difensore di Lazio ed Avellino, che fra dieci giorni compirà 70 anni, non ha più il fiato di una volta e, dopo essere salito dall'entrata centrale, arrivato ad un passo dalla tribuna stampa si è fermato. Per sua fortuna ha trovato in appoggio sicuro il solerte Francesco Pepe, il quale, dimenticando che Facco vinse lo scudetto con la Lazio nel 73/74 proprio a discapito della sua Juventus, gli ha consentito col suo aiuto di aggirare l'ostacolo. Purtroppo neppure i buoni uffici del collega paganese hanno calmato Facco che, una volta giunto nella sua postazione ed accortosi che, posizionato sulla mitica "Variante" forse avrebbe visto più campo (prendendosela anche con l'addetto della Rai che aveva effettuato il sopralluogo e scelto quel box), ha dato inizio ad una sfuriata tremenda. Poi la telecronaca l'ha fatta ugualmente.

UNO il punto dell'impeccabile rettangolo verde in cui non c'era erba. L'avete notato? Impossibile non farlo, è la prima cosa che salta agli occhi. Già, proprio all'altezza della buca che si formò all'intervallo di Paganese-Latina e che costrinse al rinvio di quel match, con tutto quello che ne scaturì poi dopo. Scongiuri d'obbligo ieri: partita serale, contro la capolista (all'epoca lo era anche il Latina) ed il tutto in diretta tv (in quell'occasione fu Sportitalia). Per fortuna è filato tutto liscio, ma che spavento!

ZERO le gare saltate dall'attaccante della Paganese, Evangelista Cunzi, il più presente fra gli azzurrostellati. Dietro di lui Marruocco e Guerri, che hanno saltato una gara per squalifica (Ischia il portiere, Catania il centrocampista). Cunzi, invece, non se ne è persa una, grazie ad una condizione atletica strepitosa e ad una generosità che l'hanno spinto fra i titolari inamovibili. Per poco non ha fatto en-plein: solo la sostituzione di Melfi, fra l'altro arrivata a 2' dalla fine, non gli ha permesso di essere in campo davvero per tutti i 1530' (più recupero) del girone d'andata. Stakanovista!

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