IN PUNTA DI PEPE

IN PUNTA DI PEPE - SEGNALI POSITIVI MA UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA

I segnali emersi in terra etnea sono incoraggianti ma resta sempre la prima partita

Mesi di attesa che sono sembrati un’eternità ma alla fine abbiamo potuto rivedere una gara ufficiale della nostra magica stella. Basterebbe già questo semplice pensiero per poter descrivere lo stato d’animo vissuto alla vigilia della trasferta di Catania per la Paganese di Alessandro Erra. In altre circostanze avremmo imprecato alla maledizione dovuta alle tante assenze in vista di un esordio di campionato oltremodo ostico contro un avversario blasonato e su un terreno di gioco che non è stato quasi mai benevolo con gli azzurrostellati. Tutto però è passato in secondo piano quando il direttore di gara ha dato il via alle ostilità domenica pomeriggio. Il solito divano con gli amici di sempre, nonostante condizioni climatiche che sicuramente non riscaldavano il cuore. La scintilla necessaria a farci sussultare, oltre che a rendere il nostro “salotto” un covo di ultras sfegatati, è arrivata dalla nostra squadra del cuore capace di sfoderare la prestazione tutta grinta abbinata ad una buona organizzazione tattica per cominciare con il piede giusto una stagione che si preannuncia anomala tra stadi vuoti e divieti a go-go. E’ inutile nasconderci dietro ad un dito. Eravamo ad un passo dall’impresa, e nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo, ma la dea bendata ed un pizzico di inesperienza ci hanno tagliato le gambe sul più bello. Semplice, essenziale ed ordinata. Sono questi gli aggettivi giusti per fotografare la prova di Schiavino e compagni. Il Catania, ugualmente incompleto come la Paganese ma con calciatori in organico di grande spessore, è stato preso quasi alla sprovvista dai giovanotti terribili di Erra. Impossibile ed anche ingiusto trovare calciatori che non abbiano raggiunto la sufficienza tra le fila azzurrostellate. Note positive sono riscontrabili in tutti i reparti. Forse una maggiore disponibilità di alternative in corso d’opera avrebbe permesso di gestire l’inerzia della partita con ben altro piglio ma anche l’infortunio in apertura di Gaeta non ha agevolato il già difficile compito di Erra. L’allenatore di Coperchia, per quanto visto al Massimino, pare aver trovato già la quadra giusta tra i reparti potendo fare affidamento su elementi esperti ed avvezzi alla categoria come i vari Onescu, Schiavino e Squillace, oltre alla scoperta di Cigagna ed Isufaj che non sembrano affatto sprovveduti. Bene anche il portiere Fasan che ha dato sicurezza al pacchetto arretrato con conseguente dilemma per Erra sulla scelta del pipelet titolare quando Campani tornerà a pieno regime. L’abbondanza di opzioni non deve essere però un tarlo, anche quando esigenze di bilancio possono orientare le decisioni di un allenatore. In rosa infatti ci sono under già rodati ma gli equilibri tattici sono alla base di ogni squadra, soprattutto quando c’è da centrare un minimo obiettivo come lo è la permanenza in C della Paganese. Bisogna pur sempre completare la rosa, e gli ingaggi di Benedetti e di un’altra punta in dirittura d’arrivo vanno in quella direzione, e poi esprimere un primo giudizio dopo un determinato numero di gare. L’altalena di contrastanti emozioni infatti ha sempre generato facili illusioni e cocenti delusioni allo stesso tempo. Restare sul pezzo e continuare a remare senza troppi fronzoli può consentire ad Erra ed ai suoi ragazzi di avere ulteriori margini di crescita. Certamente i segnali emersi in terra etnea sono incoraggianti ma resta sempre la prima partita, come saggiamente suggerisce qualche tifoso più avanti con gli anni. Il campionato annovera ai nastri di partenze formazioni di una caratura notevole ed i valori, prima o poi, verranno fuori. In questa sorte di limbo dovrà ritagliarsi uno spazio preciso la magica stella. Una riflessione, questa condivisa con i fedeli amici di ogni domenica, che è suffragata dalle esperienze passate e dalla consapevolezza che ci sarà da soffrire. Avremmo potuto cominciare con una vittoria prestigiosa – quanto rammarico per le occasioni non sfruttate in contropiede prima del pareggio del Catania! – ma ci può stare. Ci saranno altre prove del nove a distanza ravvicinata, magari sperando di recuperare qualche altra pedina non al meglio della condizione fisica, che ci aiuteranno a comprendere il reale valore della squadra costruita non senza sacrifici economici dalla proprietà. Una rondine non fa primavera…..attenti alla Ternana!!!!!!

Francesco Pepe
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