QUATTRO CHIACCHIERE CON...

QUATTRO CHIACCHIERE CON ... GIAMPAOLO CIARCIA': "INDIMENTICABILE IL RITORNO DAL VITTORIOSO DERBY CON LA NOCERINA, CI ATTESERO IN 1000 SOTTO LA GRANDINE"

04.11.2016 18:16

A 36 anni è ancora un lusso per la Serie D dove gioca nella Cavese ma Giampaolo Ciarcià siracusano girovago del panorama calcistico non ha nessuna intenzione di smettere. Esterno con il vizietto del gol ma il suo marchio di fabbrica sono gli assist al bacio per i compagni del reparto offensivo. In carriera vanta 373 presenze condite da 25 reti. Dalla serie D,  disputata nel 2002-'03 con la Vibonese, passando per la C2 a Chiavari con la Virtus Entella, sino a diventare un top player della serie C1 con le casacche del Crotone e Salernitana, con due promozioni e disputando con esse la cadetteria. Ancora in C1 con le maglie della  Ternana, La Spezia, Benevento e Paganese, prima di ritrovare la serie D con Virtus Francavilla e Taranto. E' lui il doppio ex di questa settimana ricordando le esperienze a Pagani e nella terra dei due mari.

Ciao Giampaolo un paicere risentirti, ricordiamo il passato a Taranto e a Pagani?

"Volentieri, partiamo da Pagani dove ricordo un'esperienza molto importante sotto il profilo professionale, avendo avuto la fortuna di esere allenato da mister Grassadonia, uno che sa di calcio oltre ad aver conosciuto il presidente Trapani, persona eccezionale. Poi sotto quello ambientale con un pubblico caloroso ed al quale sono legato da un ricordo indelebile. Non potrò mai dimenticare il ritorno da Chieti dopo la vittoria del derby con la Nocerina, disputato a porte chiuse, arrivammo in serata allo stadio e grandinava. Ci attesero in 1000 per festeggiare con noi quella vittoria. Fu una settimana particolare per come la preparammo, gara da sempre sentita per quelle due città, con i tifosi che ci incontrarono il martedì e il sabato prima di partire e quel 1-4 resterà nella storia della Paganese, regalammo una grande soddisfazione a tutta Pagani".

Quella squadra ricca di gente esperta si salvò a poche giornate dalla fine. Si poteva fare di più?

"Sicuramente, anche se ricordo che ad un certo punto dovendo recuperare la partita con il Latina ci ritrovammo a giocare tre partite determinanti in casa con Frosinone, Latina e Benevento. Ottenemmo tre pareggi e con il Benevento sbagliammo un rigore: se avessimo centrato tre vittorie entravamo nei play-off. Era una classifica molto corta, poi ci ritrovammo a salvarci a due giornate dalla fine, per quei pareggi. Vincemmo a Carrara con una mia punizione ma ci togliemmo comunque delle belle soddisfazioni come l'altro 4-1 rifilato all'Avellino".

In quell'estate del 2013 poi il passaggio al Taranto...

"Eppure devi sapere che con altri dovevamo restare, questa era l'intenzione di Trapani, poi ci fu la riforma dei campionati non si sarebbe retrocesso e giustamente la società virò verso un progetto di giovani ed io pagai, con altri, il peso della carta d'identità ed accettai la richiesta del Taranto".

Che esperienza è stata in Puglia?

"Sono orgoglioso di aver indossato quella maglia e di essere stato amato dai tarantini, gente che vive di calcio e piazza molto esigente ma che se sputi il sangue in campo ti fa sentire importante, alla fine come tutte le storie finiscono, è stato difficile, ma ho un ricordo molto bello di quelle due stagioni e mezza con i rossoblù".

Un ricordo, un gol che porti nel cuore di quelle stagioni.

"Certo e chi se lo dimentica. Era il 3 maggio del 2015 e mia moglie era al terzo mese di gravidanza ma non avevo detto nulla ai compagni e speravo di far gol per mettermi il pallone sotto la maglia e renderlo pubblico. Andò tutto come immaginato. Si giocava Taranto-Puteolana e segnai un gol da 35 metri, uno tra i più belli ed importanti della mia carriera, sembrava un sogno ma era tutto vero".

Visto che stai a Cava ci vediamo a Pagani ?

"Volentieri, desidero venire al Torre e vedere una partita della Paganese. A presto"

Peppe Nocera
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